Questa immagine è stata ripresa dalla wide angle camera del sistema di imaging OSIRIS a bordo della sonda dell'ESA Rosetta, il 3 luglio 2016. Un evidente pennacchio getta ombra su un bacino nella regione Imhotep.
Pochi giorni fa, un oggetto molto veloce e con una traiettoria insolita è penetrato nel sistema solare interno per poi allontanarsi definitivamente. Cometa o asteroide, non apparteneva al nostro sistema solare.
Ad un anno esatto dalla fine della missione, si scopre che l'ultima immagine inviata dalla sonda dell'ESA Rosetta prima di impattare sulla cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko, in realtà, non era veramente l'ultima: gli scienziati ne hanno trovata un'altra nascosta nell'ultima telemetria ricevuta.
Una collezione di 210 immagini della cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko, scattate da Rosetta tra luglio 2014 e Settembre 2016.
Nella vita e nell'astronomia non tutto può essere catalogato: alcune cose escono dagli schemi e dalle definizioni che abbiamo costruito per descrivere oggetti, eventi, fenomeni, ecc. E' questo lo strano caso dell'asteroide 2006 VW139 registrato anche come cometa 288P/(300163)!
Il celebre segnale "WOW", rivelato nel lontano 1977 e da alcuni attribuito agli alieni, era probabilmente dovuto all'emissione radio di una cometa che transitava in quella zona di cielo.
Come ricorderete, Rosetta ha terminato la sua missione il 30 settembre 2016, impattando sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko ma i suoi strumenti hanno lavorato fino alla fine.
Un masso grande quanto un palazzo (diametro sui 30 metri e massa stimata in 13000 tonnellate) risulta essersi spostato di 140 metri in 9 mesi, a causa dell'attività cometaria e complice la bassissima forza di gravità.
Nelle immagini riprese da Rosetta sul nucleo della cometa si vedono nuove caratteristiche, come sistemi di dune in movimento e massi con scie dovute al trasporto di materia da parte dei gas i quali, evidentemente, sono abbastanza intensi da spostare i grani di polvere in superficie.
Il nucleo della cometa 45P/Honda-Mrkos-Pajdusakova (HMP), ripreso dal radar di Arecibo subito dopo il massimo avvicinamento alla Terra.