La navicella spaziale è stata lanciata 45 anni fa e ora sta viaggiando verso i bordi esterni del Sistema Solare, ben oltre l'orbita di Plutone.
Il lontano segnale è stato catturato il 9 luglio scorso utilizzando 20 delle 42 antenne paraboliche, ciascuna di oltre 6,1 metri di larghezza, dell'osservatorio ATA. Il telescopio ha registrato 15 minuti di dati, secondo una dichiarazione.
"Il rilevamento del Voyager 1, l'oggetto creato dall'uomo più lontano, con il rinnovato Allen Telescope Array è un'eccellente dimostrazione delle capacità e dei punti di forza del telescopio e una rappresentazione dell'eccezionale duro lavoro svolto dal team ATA dall'inizio della ristrutturazione programma nel 2019", ha affermato il team.

 

Nessuna informazione sul segnale catturato

La dichiarazione non ha fornito alcuna informazione aggiuntiva sul segnale catturato ma nel mese di maggio, la NASA aveva segnalato che la sonda stava inviando dati senza senso sulla sua posizione nello spazio.

Attualmente la Voyager 1 è situata a circa 23,3 miliardi di chilometri dalla Terra, 156 volte la distanza Sole-Terra, ed è ancora monitorata dal Deep Space Network dell'Agenzia, inviando a casa solo 160 bit al secondo di dati. Per fare un confronto, una normale connessione a banda larga domestica viene misurata in megabit al secondo, ovvero milioni di bit al secondo.

La sonda ha raggiunto lo spazio interstellare nel 2012, anche se il momento esatto è stato molto dibattuto, e ora sta misurando le proprietà del mezzo interstellare oltre il bordo dell'eliosfera, la bolla di plasma creata dal Sole che abbraccia i pianeti del nostro quartiere. Deve ancora volare attraverso la Nube di Oort, il disco sferico di comete e asteroidi ai confini più remoti del Sistema Solare, dove nessun veicolo spaziale è mai giunto prima e impiegherà circa 300 anni per arrivarci. A quel punto, tuttavia, la sonda sarà morta da tempo poiché si prevede che esaurirà l'energia per alimentare i suoi sistemi già nel 2025.

Problema risolto

Nel frattempo, un comunicato stampa della NASA, informa che lo strano problema dei dati confusi inviati dalla Voyager 1 è stato risolto ma ancora non se ne conosce la causa.
Secondo quanto riportato l'anomalia si è presentata all'inizio di quest'anno (anche se come l'Agenzia l'ha resa nota a maggio) e coinvolgeva il sistema di controllo dell'assetto (AACS), che mantiene l'antenna della sonda puntata verso la Terra. Tuttavia, la Voyager 1 sembrava in buona salute, incluso il componente che stava inviando dati senza senso.

Dopo un difficile lavoro di analisi, il team ha individuato il problema: l'AACS aveva iniziato a inviare i dati di telemetria tramite un computer di bordo noto per aver smesso di funzionare anni fa e il computer ha "danneggiato" le informazioni.

Suzanne Dodd, project manager della missione, ha affermato che quando sospettavano che fosse questo il problema, hanno deciso di provare una soluzione a basso rischio: comandare all'AACS di riprendere a inviare i dati al computer giusto.

Gli ingegneri non sanno ancora perché l'AACS abbia iniziato a instradare i dati di telemetria al computer errato, ma probabilmente ha ricevuto un comando errato generato da un altro computer di bordo. Ciò vorrebbe dire che c'è un problema da qualche altra parte sul veicolo spaziale. Il team continuerà a cercare quel problema di fondo, ma non pensa che sia una minaccia per la salute a lungo termine di Voyager 1.