Una nuova indagine condotta dallo scienziato planetario Adrienn Luspay-Kuti, del Johns Hopkins Applied Physics Laboratory (APL) nel Maryland, suggerisce che l'ossigeno molecolare non è così abbondante nella cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko e potrebbe essere rilasciato da alcuni serbatoi interni.
Si chiamano CHNOPS e sono i sei elementi alla base del 98% della materia organica sulla Terra: carbonio (C), idrogeno(H), azoto (N), ossigeno (O), fosforo (P) e zolfo (S). Finora, cinque di essi erano già stati individuati nelle comete: la scoperta del fosforo nella polvere dalla chioma di 67P/Churyumov-Gerasimenko sembra essere il tassello mancante che chiude il cerchio.
Dopo anni di lavoro investigativo, gli scienziati dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) hanno identificato il punto esatto in cui il lander Philae ha rimbalzato per seconda e penultima volta sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, durante il rocambolesco atterraggio il 12 novembre 2014.
A quattro anni dalla fine della missione dell'ESA Rosetta, gli scienziati hanno scoperto che la cometa 67P / Churyumov-Gerasimenko è circondata da un'aurora ultravioletta. Questa è la prima volta in cui le emissioni aurorali vengono osservate attorno ad un corpo diverso da un pianeta o una luna.
Una sequenza mozzafiato è stata assemblata dall'utente di Twitter landru79 con le immagini della fotocamera OSIRIS che, a bordo della sonda dell'ESA Rosetta, ci fatto scoprire le meraviglie della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko.
Ad un anno esatto dalla fine della missione, si scopre che l'ultima immagine inviata dalla sonda dell'ESA Rosetta prima di impattare sulla cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko, in realtà, non era veramente l'ultima: gli scienziati ne hanno trovata un'altra nascosta nell'ultima telemetria ricevuta.
Come ricorderete, Rosetta ha terminato la sua missione il 30 settembre 2016, impattando sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko ma i suoi strumenti hanno lavorato fino alla fine.
Mentre 67P/Churyumov–Gerasimenko si avvicinava al perielio, lo spettrometro VIRTIS (Visible Infrared Thermal Imaging Spectrometer), a bordo della sonda dell'ESA Rosetta, rilevava inaspettatamente ghiaccio secco, mai visto prima su una cometa.
La sonda dell'ESA Rosetta ha terminato la sua missione. La conferma è arrivata puntuale, alle 13:19 ora italiana, al centro operativo dell'ESA. Addio Rosetta!
La fine è vicina per la sonda dell'ESA Rosetta, che domani verrà guidata verso un impatto controllato sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko.
La scorsa estate, quando 67P/Churyumov–Gerasimenko si stava avvicinando al Sole ed era nel periodo di massima attività, la sonda dell'ESA Rosetta ha osservato 34 esplosioni provenire dal nucleo della cometa nell'arco di 3 mesi.
L'Agenzia Spaziale Europea ESA ha pubblicato ieri le ultime attività in programma per la sonda Rosetta che il 30 settembre terminerà la sua missione con un impatto controllato nella regione Ma’at sul piccolo lobo della cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko.
Come ogni favola anche la storia della sonda dell'ESA Rosetta ha un lieto fine! A meno di un mese dal termine della missione, le sue fotocamere ad alta risoluzione hanno ritrovato Philae.
Gli scienziati della missione dell'ESA Rosetta hanno continuato ad analizzare le particelle di polvere della chioma della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko per saperne di più sulla loro composizione ed origine.
Il lavoro viene svolto con MIDAS (Micro-Imaging Dust Analysis System), uno dei strumenti a bordo della sonda.
Il 19 febbraio di quest'anno la sonda dell'ESA Rosetta ha inaspettatamente assistito ad un'esplosione sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, probabilmente causata da una frana.
"Per una felice coincidenza stavamo puntando la maggior parte degli strumenti sulla cometa in quel momento, ottenendo misure simultanee che ci hanno fornito il più completo set di dati mai raccolto", ha commentato nel report Matt Taylor, project scientist della missione.
Uno studio guidato da Björn Davidsson del Jet Propulsion Laboratory (JPL) e pubblicato sulla rivista Astronomy & Astrophysics analizza i dati raccolti dalla missione dell'ESA Rosetta su 67P/Churyumov-Gerasimenko per spiegare come e quando sono nate le comete.
Il 27 luglio 2016 alle 9:00 UTC, l'Electrical Support System Processor Unit (ESS), cioè l'interfaccia a bordo della sonda dell'ESA Rosetta utilizzata per comunicare con il lander, è stata spenta e con questo è finita ogni flebile speranza di poter comunicare di nuovo con il piccolo Philae.
Il prossimo 30 settembre la missione dell'ESA Rosetta finirà sulla regione Ma’at sul piccolo lobo della cometa 67P/Churyumov–Gerasimenko.
La decisione è stata comunicata oggi sul blog dedicato.