Una prima analisi dei campioni recapitati dalla sonda Hayabusa-2 supporta l'idea che gli elementi essenziali per la vita come gli amminoacidi potrebbero essere arrivati dallo spazio
Quattro sono stati raccolti dall'antico delta del fiume nel cratere Jezero, uno dei luoghi che gli scienziati ritengono più promettenti per la ricerca di tracce di vita antica.
Le molecole organiche trovate in un meteorite marziano, precipitato sulla Terra circa 13.000 anni fa, non sono tracce di piccoli alieni ma sono state sintetizzate dalle interazioni tra acqua e roccia avvenute sul Pianeta Rosso circa 4 miliardi di anni fa.
Gli scienziati hanno scoperto che il substrato roccioso del cratere Jezero che si è formato dal magma incandescente, che le rocce hanno interagito più volte con l'acqua e che contengono sostanze organiche.
I nuovi risultati sono stati presentati alla riunione annuale dell'American Geophysical Union a New Orleans.
Un team internazionale di ricercatori ha identificato un paio di molecole organiche mai rilevate prima su Marte, grazie ad un particolare esperimento eseguito da Curiosity.
Una nuova tecnica di analisi, basata sulla spettroscopia di massa, promette di identificare i pattern della vita extraterrestre, anche se dovesse essere diversa da come ce la immaginiamo.
Secondo un nuovo studio appena pubblicato sulla rivista Science, i dati inviati a Terra dalla sonda della NASA Dawn suggeriscono che all'interno di Cerere si può formare materiale organico.
Secondo uno studio finanziato dalla NASA, la vitamina B3, che troviamo comunemente in latte, verdure e cereali, si sarebbe in buona parte formata nello spazio per poi arrivare sulla Terra tramite meteoriti e comete.
Molecole organiche complesse, mattoni della vita, sono state rilevate in un disco protoplanetario che circonda una giovane stella.
La scoperta, realizzata con ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array), riconferma che le condizioni in cui hanno avuto origine la Terra e il Sole non sono uniche nell'Universo. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature del 9 aprile.
Studiando l'atemosfera di Titano, gli scienziati hanno notato concentrazioni di molecole organiche, inaspettatamente fuori asse rispetto ai poli della luna. Queste caratteristiche disallineate sembrano sfidare i modelli che prevedono venti da est a ovest, in grado di spalmare i composti.
Queste regioni di gas brillano vivaci nelle immagini "istantanee" riprese in meno di tre minuti dall'Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA), lo schieramento di radiotelescopi a 5000 metri di altitudine nel deserto di Atacama, nel Cile settentrionale.