I dati rilevati dalla sonda della NASA New Horizons durante lo storico sorvolo del 2015 suggeriscono che sotto la grande pianura di Plutone, a forma di cuore, si potrebbe nascondere un ghiacciato e fangoso oceano sotterraneo. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Nature. L'esistenza di un oceano sotterraneo sotto la Tombaugh Regio potrebbe risolvere un problema di vecchia data, l'area a forma di cuore bloccata sul lato opposto del pianeta nano rispetto alla sua grande luna Caronte.Una pesante massa d'acqua potrebbe innescare quell' "anomalia gravitazionale" necessaria per spiegare i rapporti della "strana coppia". Durante il passaggio ravvicinato del 14 luglio 2015, New Horizons ha raccolto un'enorme quantità di dati e fantastiche immagini di Plutone proprio dell'emisfero con "cuore", focalizzando l'attenzione sulla grande pianura chiamata Sputnik Planum, di cui Richard Binzel, ricercatore New Horizons e docente al MIT, ha determinato dimensione e profondità."E' simile ai più grandi bacini di Mercurio e Marte", ha detto. "I dati di New Horizons non solo dicono che [la Sputnik Planum] dà le spalle a Caronte ma che è quasi esattamente all'opposto. Così ci siamo chiesti con quale probabilità questo potesse accadere. La risposta è meno del 5 per cento. E allora la domanda è: cosa ha causato questo allineamento?". E che tipo di materiale creerebbe abbastanza peso gravitazionale da ri-orientare il pianeta nano rispetto alla sua luna?Per rispondere a questa domanda il team si è rivolto ad un modello geofisico dell'interno di Plutone."Plutone è abbastanza piccolo che si è raffreddato ma ha ancora un po' di calore residuo", ha detto Binzel. "Così abbiamo calcolato le dimensioni di Plutone ed il suo flusso di calore interno, scoprendo che la Sputnik Planum a tali temperature e pressioni può ospitare una zona di acqua ghiacciata viscosa. Non sarebbe un oceano liquido ma forse fangoso. Questa è l'unica spiegazione che mette insieme il puzzle". Crediti: James Tuttle Keane Oltre ad essere in linea con Caronte, il cuore di Plutone si trova quasi esattamente all'equatore, una posizione che, secondo gli autori, potrebbe aver contribuito a mantenere l'allineamento saldamente bloccato con la luna. D'altra parte, una ricerca precedente aveva dimostrato che mentre i poli del pianeta nano sperimentano forti oscillazioni di temperatura, con lunghi inverni gelidi e altrettante calde e lunghe estati, l'equatore ha temperature più moderate. Ciò significa che il tale zona non fa mai abbastanza caldo per sciogliere il ghiaccio. Di conseguenza, un deposito longevo nel cuore di Plutone potrebbe avere svolto un ruolo fondamentale nell'orientamento del pianeta nano. La presenza di un oceano sotterraneo era stata ipotizzata anche in uno studio parallelo, basato sul modello di evoluzione termica di Plutone. Reorientation of Sputnik Planitia implies a subsurface ocean on Pluto [abstract]The deep nitrogen-covered basin on Pluto, informally named Sputnik Planitia, is located very close to the longitude of Pluto’s tidal axis1 and may be an impact feature, by analogy with other large basins in the Solar System. Reorientation of Sputnik Planitia arising from tidal and rotational torques can explain the basin’s present-day location, but requires the feature to be a positive gravity anomaly, despite its negative topography. Here we argue that if Sputnik Planitia did indeed form as a result of an impact and if Pluto possesses a subsurface ocean, the required positive gravity anomaly would naturally result because of shell thinning and ocean uplift, followed by later modest nitrogen deposition. Without a subsurface ocean, a positive gravity anomaly requires an implausibly thick nitrogen layer (exceeding 40 kilometres). To prolong the lifetime of such a subsurface ocean to the present day and to maintain ocean uplift, a rigid, conductive water-ice shell is required. Because nitrogen deposition is latitude-dependent, nitrogen loading and reorientation may have exhibited complex feedbacks.