La tecnologia "Blue Alchemist" potrebbe dare una grande spinta alla costruzione e lo sviluppo dei prossimi avamposti lunari.
Le rocce potrebbero fornire informazioni vitali sulla diversità geologica della superficie lunare e sui processi che creano la regolite e la polvere che ricopre il nostro satellite.
I dati e le immagini raccolte dal rover cinese indicano che, nonostante il terreno pianeggiante, Yutu-2 ha subito slittamenti e affossamenti a causa delle proprietà insolite della regolite sul lato opposto della Luna.
L'esplorazione dello spazio, a volte, richiede soluzioni creative per problemi complessi. Per esempio, se un lader lunare potesse depositare la propria piattaforma di atterraggio durante la discesa, solleverebbe meno polvere.
I ricercatori del National Institute of Standards and Technology (NIST) stanno misurando le particelle più piccole di polvere lunare per spiegare nel dettaglio la luminosità ed il colore apparenti del nostro satellite.
Visto che sulla Luna se c'è una cosa che non manca è la polvere, gli scienziati stanno pensando a come utilizzarla. Gli ingegneri britannici, ad esempio, stanno mettendo a punto un processo per estrarre ossigeno dalla regolite. Le sostanze metalliche risultanti come sottoprodotto del processo, potrebbero diventare materiale grezzo per le stampanti 3D per la costruzione dei moduli lunari.
Un team guidato dall'Università del Colorado Boulder sta sperimentando una nuova soluzione per migliorare le pulizie di primavera sulla Luna: perché non eliminare la polvere usando un fascio di elettroni?
Lo strato di regolite delle fredde regioni polari della Luna sarebbe alterato non solo dagli impatti meteorici ma anche dalle tempeste solari che sarebbero in grado di produrre un effetto altrettanto efficace.
Anche se oggi la Luna non dispone di un campo magnetico globale, la scoperta di una magnetizzazione residua nelle rocce lunari e nella crosta del nostro satellite ha dimostrato che, un potente campo magnetico deve essere esistito miliardi di anni fa. Tuttavia, la sua origine è ancora incerta e discussa: potrebbe essere stato prodotto da una dinamo interna o da forze esterne alla Luna stessa.
La Luna potrebbe sembrare un posto tranquillo al giorno d'oggi ma nel corso degli eoni passati, le tempeste periodiche di particelle energetiche provenienti dal Sole, potrebbero aver significativamente modificato le proprietà del suolo.
Il nuovo modello, messo a punto dall'Università del New Hampshire e dagli scienziati della NASA, potrebbe cambiare la nostra comprensione dell'evoluzione delle superfici planetarie nel Sistema Solare.