Gli scienziati dell'Università di Nanchino ritengono di poter utilizzare i composti trovati nel suolo lunare per produrre ossigeno in situ e carburante per supportare le missioni lunari con equipaggio.
Il programma Advanced Aerospace Threat Identification Program (AATIP) del governo degli Stati Uniti non è più attivo ma, nel pieno dei lavori, ha speso milioni di dollari per ricercare tecnologie sperimentali e bizzarre.
La faccia che la Luna mostra alla Terra sembra molto diversa da quella sul lato opposto. Ma come è nata questa dicotomia?
La penultima missione sulla superficie lunare della NASA, Apollo 16, decollò il 16 aprile 1972. I tre astronauti di quella missione erano il Comandante John W. Young, il pilota del Modulo Lunare Charles M. Duke Jr. ed il Pilota del Modulo Comando Thomas K. Mattingly II. Ecco la loro avventura.
Una nuova mappa del polo sud della Luna e delle sacche magnetiche residue del nostro satellite, potrebbe spiegare perché il ghiaccio d'acqua riesce a resistere nei crateri in ombra.
L'astronauta italiano dell'ESA Roberto Vittori ha eseguito un allunaggio con un simulatore avanzato mentre i ricercatori dell'Università del Surrey e dell'Università di Milano-Bicocca hanno collaborato con SAGA Space Architects per studiare l'impatto psicologico dell'isolamento sociale in ambienti difficili, come sulla Luna.
La missione lunare russa Luna-25 partirà il 22 agosto 2022, secondo Alexander Mitkin, vice progettista generale per i sistemi elettrici presso NPO. SA Lavochkin, il gruppo che ha costruito e testato la sonda.
La scienza delle onde gravitazionali è solo all'inizio e noi ancora non siamo in grado di rilevarle tutte. Ma là fuori, ci sono onde gravitazionali a frequenze di microHertz che potrebbe rivelarsi cruciali per la nostra comprensione del Big Bang.
L'ESA ha riunito uno gruppo di oltre 60 esperti in molte aree della scienza e dell'ingegneria per progettare una missione di esplorazione in una grotta lunare.
Sulle facce polverose della Luna e di Marte si celano pericoli invisibili per i futuri esploratori. Le aree di materiale altamente ossidante potrebbero essere sufficientemente reattive da produrre ustioni chimiche sulla pelle o nei polmoni degli astronauti non protetti.