Sono ormai trascorsi un paio di giorni da quando è stato rilasciato il primo panorama completo, a 360 gradi, scattato dal lander della missione cinese Chang'e 3, del sito di atterraggio nella Baia degli Arcobaleni e del rover Yutu.
Il mosaico, in realtà, è stato mostrato durante alcuni servizi televisivi ma, al momento, non è disponibile nessuna immagine ufficiale.
Alle 13:11:18 UT, circa mezz'ora in anticipo rispetto a quanto precedentemente annunciato, il lander della missione cinese Chang'e 3 si è posato sulla superficie della Luna, a quasi quaranta anni di distanza dall'ultimo veicolo spaziale atterrato sul nostro satellite, il Luna 24 dell'Unione Sovietica del 1976.
La Cina si è unita così all'elite dei tre paesi che, ad oggi, sono stati in grado di toccare la superficie della Luna.
La sonda cinese Chang’e 3, lanciata lo scorso 1 dicembre, è entrata con successo nell'orbita lunare venerdì 6 dicembre.
In base a quanto riportato nell'ultimo report, l'allunaggio, nella Baia degli Arcobaleni (regione Sinus Iridum), dovrebbe iniziare domani alle 21:40 ora di Pechino, 13:40 UT.
La sonda Lunar Atmosphere and Dust Environment Explorer (LADEE) è pronta per raccogliere dati scientifici sulla Luna.
Lanciata con successo sabato 7 settembre alle 3:27 UTC, con il razzo vettore Minotaur V dell'Orbital Sciences Corp, ha lo scopo studiare l'atmosfera del nostro satellite, la polvere di regolite in sospensione e verificare la sua iterazione con le particelle cariche provenienti dal Sole.
Così apparirebbe il sistema di Saturno se ci fossimo trovati insieme alla sonda della NASA Cassini il 19 luglio scorso, all'ombra del pianeta: il maestoso mosaico rilasciato dal team della missione al Newseum di Washington, mostra Saturno, le lune, gli anelli, la Terra, Venere e Marte come se fossero osservati da occhi umani.
Gli scienziati hanno osservato da tempo che i crateri si formano, ancora oggi, con un certo ritmo su entrambi i lati della Luna ma nuovi risultati, basati sui dati rilevati dalle sonde Gravity Recovery and Interior Laboratory (GRAIL) della NASA, suggeriscono che gli antichi impatti sul lato visibile del nostro satellite hanno prodotto bacini più grandi.
La causa di questa asimmetrica distribuzione va cercata tra le peculiarità che hanno caratterizzato i due emisferi alle origini.
Il Lunar Laser Communication Demonstration (LLCD), l'esperimento di comunicazione laser ad alta velocità a bordo della sonda LADEE, ha fatto la storia, trasmettendo per circa 385.000 chilometri dalla Luna alla Terra, ad una velocità di 622 megabit al secondo (Mbps).
Il 9 ottobre avrei voluto seguire dal vivo lo storico flyby della sonda della NASA Juno e catturare almeno una foto ricordo ma purtroppo le condizioni meteorologiche il Liguria erano tutt'altro che favorevoli: vedere quel puntino luminoso muoversi in cielo e l'idea che, di li a poco, sarebbe stato fiondato verso il pianeta più grande del nostro Sistema Solare, mi avrebbe riempito di emozione (e anche un po' di invidia!).
La Luna è più giovane del previsto, probabilmente tra i 4.4 e 4.45 miliardi di anni e non 4.56 miliardi anni come ritenuto finora.
Questi, i risultati presentati dal professor Richard Carlson del Carnegie Institution di Washington in un incontro sulle origini del nostro satellite, il 23 settembre, alla Royal Society.
Un piccolo asteroide scoperto solo la scorsa settimana, oggi passerà a 0,6 distanze lunari dalla Terra (1 distanza lunare = 384,401 chilometri), senza costituire alcun pericolo per il nostro pianeta.
La roccia spaziale, denominata 2013 RZ53, è stata osservata per la prima volta venerdì 13 settembre da un gruppo di ricerca del Monte Lemmon Survey presso l'University of Arizona.