Il vulcanismo ghiacciato della grande luna di Plutone, Caronte, potrebbe essere causato da un oceano ghiacciato nel sottosuolo, esploso attraverso un sottile guscio di ghiaccio.
Uno sguardo attento alle immagini di Plutone inviate sulla Terra dalla sonda della NASA News Horizons, mostra che i vulcani di ghiaccio del pianeta nano erano attivi fino a poco tempo e, forse, lo sono ancora oggi.
Grazie allo spettrometro UV Alice, a bordo della sonda New Horizons, gli scienziati stanno raccogliendo dati sulla luminosità dello sfondo Lyman-alpha della Via Lattea, soprattutto da quando la navicella ha lasciato Plutone allontanandosi ancora di più dal Sole.
I dati rilevati della sonda della NASA New Horizons, che ora si trova ben oltre il sistema di Plutone e sta attraversando la Fascia di Kuiper, stanno contribuendo a migliorare la nostra comprensione del mezzo interstellare. Finora, le migliori informazioni su questa miscela di particelle e di luce diffusa proveniente dai 100 miliardi di stelle della Via Lattea arrivavano dalle sonde Voyager che, ormai, hanno oltrepassato l'eliopausa.
Cinquanta giorni fa, Proxima Centauri e Wolf-359 sono state fotografate contemporaneamente dalla sonda New Horizons e da migliaia di appassionati sulla Terra. A quale scopo?
L'oggetto noto come 2014 MU69, chiamato poi Ultima Thule e infine Arrokoth,ha vissuto indisturbato nella Fascia di Kuiper, dalla sua formazione. Il suo colore prevalentemente omogeneo suggerisce che deve essere nato da un serbatoio ben miscelato di elementi.
L'Unione Astronomica Internazionale ha ufficializzato i nomi di altre 14 formazioni sulla superficie del pianeta nano.
Pubblicata l'immagine più dettagliata di questo incredibile KBO binario.
Pubblicata una sequenza che ritrae il KBO in avvicinamento, nelle prime ore del 2019.
Seguiamo le novità in diretta sullo storico incontro tra la sonda New Horizons e l'oggetto di Kuiper "Ultima Thule".
New Horizons sta per compiere un'altra memorabile impresa: il giorno di capodanno diventerà la prima sonda a sorvolare un secondo oggetto della Fascia di Kuiper. L'incontro con 2014 MU69, soprannominato Ultima Thule, si verificherà alle 05:33 UTC del 1 gennaio 2019, ad una velocità di 14,43 chilometri al secondo e ad una distanza minima di 3.500 chilometri.
C'è un piccolo, grande mistero intorno al moto di rotazione di Ultima Thule, che non traspare dalla curva di luce come invece ci si aspetterebbe; New Horizons lo risolverà tra meno di 10 giorni...
Con un paio di giorni di ritardo, è stata ufficialmente comunicata la decisione di procedere sulla rotta nominale che porterà la sonda a soli 3500 km dal KBO, tra 12 giorni.
Dettagli sempre più fini nelle immagini di Osiris-Rex, ormai giunta a meno di 100 km dall'asteroide.
Tra 56 giorni ci sarà il fugace incontro tra la sonda e l'oggetto di Kuiper, per ora lontano ancora 70 milioni di km. Cosa dobbiamo aspettarci?
L'occultazione di agosto non ha rivelato la presenza di altri corpi più piccoli e questo spiana la strada per l'incontro ravvicinato di S. Stefano.
La sonda ai confini del Sistema Solare avvista l'obiettivo finale della sua missione quando mancano ancora 4,5 mesi all'incontro.
Domani ci sarà l'ultima opportunità di osservare una occultazione stellare da parte del KBO, a soli 5 mesi dall'incontro con New Horizons. Cosa ci si aspetta di vedere?