Il problema si era manifestato subito dopo il lancio avvenuto con successo il 20 ottobre 2021 dalla rampa SLC-41 di Cape Canaveral, quando Lucy aveva aperto i suoi due grandi pannelli solari ma uno non si era agganciato correttamente

Nel recente tentativo di mitigare l'anomalia, dopo aver fatto funzionare il motore per una serie di brevi intervalli per evitare il surriscaldamento, il team si è fermato ad analizzare i risultati.
I dati hanno mostrato che il dispiegamento stava procedendo in modo simile ai test svolti a terra e, quindi, era possibile procedere alla fase successiva. Quindi, la stessa sequenza di comandi è stata inviata a Lucy il 12 maggio. Sebbene quest'ultima non abbia bloccato completamente il pannello solare, ha dispiegato sufficientemente il pannello da aumentare la tensione dei tiranti che stabilizzano gli array.

Il 26 maggio, l'ordine di dispiegare il pannello solare è stato nuovamente inviato. Come nei primi due tentativi, entrambi gli avvolgimenti del motore sono stati azionati contemporaneamente per brevi periodi di tempo per evitare il surriscaldamento.
I nuovi dati hanno mostrato ancora una volta che l'array stava continuando ad aprirsi. La sequenza è stata ripetuta anche il 2 giugno e "sebbene l'array non si sia ancora agganciato, i dati indicano che ha continuato a dispiegarsi e irrigidirsi ulteriormente durante il tentativo", si legge nel report.

 

Prossimi tentativi

Non c'è nessuna garanzia che questi tentativi bloccheranno il pannello solare ribelle ma il team avrà a disposizione altre opportunità per ripetere le operazioni.
"Anche se l'array alla fine non si blocca, l'ulteriore irrigidimento potrebbe essere sufficiente per portare a termine la missione come previsto", dice la NASA.

Nel frattempo, Lucy ha completato una manovra di correzione della traiettoria il 7 giugno. Questa è stata la prima di una serie di manovre che la navicella farà in preparazione per il primo assist gravitazionale terrestre previsto per il 16 ottobre 2022.
La sonda, che prende il nome dall'australopiteco scoperto nel 1974 in Etiopia, è progettata per volare su otto diversi asteroidi, la maggior parte dei quali troiani di Giove.