Mentre la NASA si prepara a mandare gli astronauti sulla Luna, ha esteso le missioni di due importanti veicoli spaziali, a seguito di una revisione da parte di una commissione esterna sulla loro produttività scientifica. Un comitato indipendente di esperti (2020 Planetary Science Senior Review) ha infatti recentemente preso in esame le missioni Juno e InSight, concludendo che esse hanno "prodotto una scienza eccezionale" e raccomandando alla NASA di continuare entrambe le missioni.

 La sonda Juno, in orbita da luglio 2016 attorno al pianeta gigante, ha permesso di fare scoperte sulla struttura interna, sul campo magnetico e sulla magnetosfera di Giove, mostrando che le sue dinamiche atmosferiche sono molto più complesse di quanto gli scienziati pensassero in precedenza. La missione nominale si sarebbe conclusa dopo 5 anni ma, adesso, è stata prolungata fino al settembre 2025, sempre che la sonda continui a funzionare fino ad allora. In questo modo, non solo continuerà le osservazioni chiave di Giove ma amplierà anche le sue indagini al circostante sistema gioviano, inclusi gli anelli e le grandi lune, con osservazioni mirate e con sorvoli ravvicinati su Ganimede, Europa e Io. Rimandiamo a questo articolo dedicato di Settembre per i dettagli su questa spettacolare missione estesa, che prevede un progressivo restringimento dell'orbita della sonda.

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Una recente immagine del polo Nord di Giove e di un suo satellite, ripresa durante il trentunesimo periastro - Credits: NASA/JPL/SWrI - Processing: Marco Di Lorenzo

 Il lander InSight, invece, era atterrato su Elysium Planitia nel Novembre 2018 ed aveva una vita pianificata di 3 anni; adesso la sua missione è stata estesa per altri due anni, fino al dicembre 2022. Il veicolo spaziale e il team di InSight hanno dispiegato e gestito il suo sismometro ultra-sensibile per espandere la nostra comprensione della crosta e del mantello di Marte. Ultimamente, peraltro, sono stati pubblicati alcuni importanti risultati dal sismometro SEIS (sviluppato dal CNES francese): dopo un periodo di quiete iniziale, esso ha rivelato centinaia di scosse frequenti che, però, non si spingono mai oltre la magnitudo 3.7, indicando che Marte è sismologicamente più "tranquillo" di quanto si sospettasse. Inoltre, da quando 6 mesi fa è iniziata la stagione delle tempeste di polvere, il numero di scosse rilevate si è ridotto drasticamente a causa dell'aumentato livello rumore prodotto dal vento forte. Infine, l'assenza di "onde superficiali" suggerisce che i terremoti si generino solo in profondità oppure che ci sia uno smorzamento di tale componente delle onde, ad opera di numerose fratture superficiali, un po' come avviene sulla Luna. 

 La missione estesa di InSight si concentrerà sulla produzione di un set di dati sismici di alta qualità e su lunga durata. Naturalmente, si proseguirà anche nei tentativi attualmente sospesi di far affondare la sonda termica dello strumento HP3 (della tedesca DLR) e si continuerà a raccogliere i dati meteorologici, che in verità negli ultimi tempi stanno arrivando un po' "a singhiozzo".

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Un'altra immagine dal trentunesimo peri-Giove, con la celebre macchia rossa. - Credits: NASA/JPL/SWrI - Processing: Marco Di Lorenzo

 "La Senior Review ha confermato che queste due missioni scientifiche planetarie probabilmente continueranno a portare nuove scoperte e produrre nuove domande sul nostro sistema solare", ha detto Lori Glaze, direttore della divisione di scienze planetarie della NASA a Washington. "Ringrazio i membri del gruppo di revisione senior per la loro analisi completa e ringrazio anche i team di missione, che ora continueranno a fornire interessanti opportunità per affinare la nostra comprensione della scienza dinamica di Giove e Marte".

 Le missioni estese sfruttano i grandi investimenti della NASA, consentendo operazioni scientifiche continue a un costo molto inferiore rispetto allo sviluppo di una nuova missione. In alcuni casi, le estensioni consentono alle missioni di continuare ad acquisire preziosi set di dati di lunga durata, mentre in altri casi consentono alle missioni di visitare nuovi obiettivi, con obiettivi scientifici completamente nuovi.

 La Planetary Science Division della NASA attualmente gestisce più di una dozzina di veicoli spaziali attraverso il sistema solare.