Come si ricorderà, la sonda Juno era entrata in un'orbita provvisoria attorno al pianeta gigante lo scorso 4 Luglio e aveva poi ripetuto "il giro di boa" lo scorso 26 Agosto, stavolta effettuando anche importanti osservazioni scientifiche.
Il prossimo 19 Ottobre, completata anche la seconda ampia orbita, Juno avrebbe dovuto accendere di nuovo i suoi motori principali al perigiove per abbassare drasticamente la quota del apogiove (perigiove e apogiove sono i punti dell'orbita rispettivamente più vicino e più lontano dal pianeta); questa manovra, denominata "Period Reduction Maneuver" (PRM), è volta a ridurre il periodo di rivoluzione da 53 a soli 14 giorni, permettendo così l'inizio delle indagini scientifiche di routine. Qualcosa però deve essere andato storto perchè ultimamente due valvole di controllo dell'elio (gas usato per pressurizzare il sistema di propulsione del veicolo) non hanno reagito nel modo previsto ai comandi ed hanno impiegato diversi minuti per aprirsi, invece di pochi secondi.
"La telemetria indicava che due valvole di ritegno dell'elio, che svolgono un ruolo importante nella accensione del motore principale, non hanno funzionato come previsto nel corso di una sequenza di comandi che è stata avviata ieri" ha dichiarato Rick Nybakken, project manager di Juno al Jet Propulsion Laboratory di Pasadena. "Abbiamo bisogno di capire meglio questo problema prima di andare avanti con un burn del motore principale". Dopo essersi consultati con la Lockheed Martin Space Systems che ha costruito la sonda e con il Quartier Generale della NASA a Washington, i dirigenti della missione hanno deciso di rinviare la manovra PRM di almeno un orbita, cioè almeno fino al prossimo perigiove dell' 11 dicembre.
I progettisti missione avevano inizialmente previsto di limitare il numero di strumenti scientifici in funzione durante il sorvolo del 19 ottobre, per non interferire con la manovra PRM. Ora, avendo rinviato il burn, tutti gli strumenti scientifici della sonda saranno in funzione e raccoglieranno numerosi dati durante il passaggio ravvicinato. "E' importante notare che il periodo orbitale non influisce sulla qualità dei dati scientifici raccolti durante il perigiove", ha dichiarato Scott Bolton, principal investigator del Southwest Research Institute di San Antonio. "La missione è molto flessibile in questo modo. I dati che abbiamo raccolto durante il nostro primo flyby il 27 agosto sono stati una rivelazione, e sono sicuro che un risultato simile verrà anche dal passaggio del 19 Ottobre".
La sonda Juno è stata lanciata il 5 Agosto 2011, da Cape Canaveral, in Florida e il JPL gestisce la missione per conto del ricercatore principale, Scott Bolton, del SwRI. Juno è parte del programma New Frontiers della NASA.
Fonte: https://www.nasa.gov/feature/jpl/mission-prepares-for-next-jupiter-pass