Il 7 dicembre, presso il QLF (Quick Look Facility) in Australia, la JAXA aveva analizzato il gas presente all'interno della capsula di rientro.
La spettrometria di massa aveva mostrato un gas diverso dalla composizione atmosferica terrestre. Per ulteriore conferma, un'analisi simile è stata eseguita dal 10 all'11 dicembre presso il Extraterrestrial Sample Curation Center nel campus JAXA Sagamihara. I risultati hanno indicato la presenza della stessa composizione gassosa, nonostante la prima fosse stata rimossa dopo gli esami australiani. Il team ritiene pertanto che si tratti di un derivato dal degassamento dei campioni. "Questo è il primo campione al mondo di un materiale allo stato gassoso dallo spazio profondo", scrive la JAXA nella press release.

JAXA Hayabusa-2 gas RyuguCrediti: JAXA

Lunedì 14 dicembre, una polvere, simile alla sabbia nera, è stata trovata nel guscio esterno della capsula. La prima foto rilasciata mostra un piccolo deposito di materiale fuligginoso all'interno di una scatola di metallo: solo il primo assaggio di risultati di una missione senza precedenti

Granelli di Ryugu

Granelli di Ryugu - Crediti: JAXA

Martedì 15, il team ha scoperto campioni di suolo e gas più consistenti (immagine in apertura) nel compartimento che contiene il materiale raccolto durante il primo dei due touchdown di Hayabusa-2 sull'asteroide.

"Possiamo confermare una buona quantità di sabbia apparentemente alla raccolta dall'asteroide Ryugu, insieme ai gas", ha detto durante una conferenza stampa Yuichi Tsuda, responsabile del progetto JAXA Hayabusa-2. "I campioni provenienti dall'esterno del nostro pianeta, che abbiamo a lungo sognato, sono ora nelle nostre mani".

Hirotaka Sawada, scienziato della JAXA, è stato il primo a guardare all'interno del raccoglitore di campioni, dentro la capsula a forma di padella da 40 centimetri di diametro. Sawada ha detto di essere rimasto "quasi senza parole" dalla gioia quando ha scoperto che il materiale includeva, come previsto, granelli della dimensione della polvere ma anche alcuni grandi come ciottoli.

Hayabusa-2 ha viaggiato a circa 300 milioni di chilometri dalla Terra per raccogliere questo prezioso carico che, gli scienziati sperano possa far luce sull'origine della vita e sulla formazione dell'universo.
La sonda ha collezionato sia la regolite superficiale che il materiale incontaminato più profondo, esposto dall'impattatore sparato sull'asteroide.

"Continueremo il nostro lavoro per aprire il raccoglitore di campioni all'interno del contenitore", ha detto la JAXA.
La metà dei campioni di Hayabusa-2 sarà condivisa con la NASA ed altre organizzazioni internazionali, mentre il resto sarà conservato per studi futuri.