Minerva-II2, denominato anche "Rover 2", è il quarto ed ultimo veicolo rilasciato sulla superficie di Ryugu, dopo i suoi fratelli minori Minerva-II1A e 1B e il minirover europeo Mascot, oltre un anno fa.

 In quelle occasioni, JAXA e i suoi partner europei ci deliziarono con spettacolari immagini, ricevute e ritrasmesse alla sonda madre e pubblicati quasi in tempo reale. Stavolta, invece, a ormai 16 giorni dal rilascio e una decina dall'atterraggio del minirover, tutto tace e il prolungato silenzio è, a prima vista, incomprensibile. Sia il sito ufficiale della missione che la relativa pagina twitter non riportano notizie e l'ultimo aggiornamento riguarda l'abbandono, da parte di Hayabusa-2, della posizione di "hovering" a 8 km da Ryugu, avvenuta il 10 Ottobre; da quella posizione la sonda ha osservato per una settimana la discesa del mini-rover verso l'asteroide.

 In questa presentazione, anch'essa risalente a prima del rilascio ma tradotta in inglese solo da pochi giorni, il Prof. Kazuya Yoshida, appartenente alla Tohoku University (il consorzio universitario che ha realizzato e gestito il mini-rover), illustra alcuni dettagli interessanti sull'hardware e sulla missione di Minerva-II2. Tra le altre cose, in essa si spiega come il mini-rover sia stato rilasciato su un'orbita (instabile) equatoriale, con un periodo iniziale di 17 ore; dopo circa 8 rivoluzioni (5 giorni) Minerva-II2 sarebbe dovuto "precipitare" sulla superficie a circa 0,5 m/s senza subire danni.

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Nella sala di controllo, un gruppo esclusivamente maschile festeggia l'avvenuto rilascio del mini-rover. - Credits: JAXA

 Per verificare questi numeri, facciamo un attimo due conti. Sappiamo che la massa di Ryugu è circa 4,5·1011 kg; se Minerva-II2 fosse stata rilasciata a velocità nulla rispetto all'asteroide, partendo da 1500 metri di distanza dal centro, sarebbe caduta in verticale e avrebbe raggiunto la superficie in sole 3 ore, con una velocità di circa 27 cm/s (valori ricavati facendo una semplice integrazione numerica). Invece ha impiegato un tempo 40 volte superiore, dunque era realmente in orbita attorno a Ryugu e deve aver perso quota per effetto di perturbazioni, presumibilmente legate alla disuniformità del campo gravitazionale dell'asteroide che non ha una simmetria sferica.

 A 1500 metri dal centro di Ryugu, la velocità orbitale dovrebbe essere 14 cm/s, con un periodo di rivoluzione di 18,5 ore, non molto diverso da quello dichiarato. Infine, la velocità di un corpo che cade sull'equatore di Ryugu da una distanza infinita è 35 cm/s (che poi è anche la velocità di fuga); il fatto che la velocità effettiva al momento del contatto sia più alta implica che, in aggiunta alla velocità verticale, c'è anche una componente orizzontale, in parte dovuta anche alla velocità di rotazione di Ryugu (11 cm/s all'equatore). 

 Minerva-II2, lo ricordiamo, è grande il doppio dei due Minerva rilasciati in precedenza ed ha la forma di un prisma ottagonale di 15x14,5 cm; costruito da un consorzio universitario internazionale, ha una massa di 877 grammi e i pannelli solari di cui è rivestito erogano circa 2 Watts. Tra i quattro strumenti a bordo, c'è una telecamera con una risoluzione migliore di quelle dei suoi predecessori e sono presenti ben 4 diversi sistemi per muoversi, rimbalzando senza subire danni; essi sono descritti nella seguente slide.

Minerva moving

 Purtroppo, però, tutta questa strumentazione non è stata né verrà utilizzata e il motivo è rivelato nella terza slide del documento.

 In esso, si racconta che, da quasi un anno, c'è un problema di funzionamento del computer di bordo del mini-rover; in pratica, anche se le comunicazioni con la sonda madre sono possibili, le procedure non possono essere avviate regolarmente e questo rende impossibile l'esplorazione della superficie dell'asteroide. In una riunione tenuta nei mesi scorsi tra i partner coinvolti (Università del Colorado, il "Kyushu Institute of Technology" e l'Università Tohoku), si è stabilito che l'unico tipo di indagine scientifica possibile in queste condizioni sarebbe stato uno studio accurato del campo gravitazionale di Ryugu; per fare questo, Minerva-II2 sarebbe stato rilasciato con velocità orbitale, da un'altezza di 1 km molto maggiore della quota di rilascio inizialmente prevista e osservandone la discesa come "oggetto inerte". Anche se si parla solo di un monitoraggio visuale della discesa, tramite le fotocamere ONC-W e ONC-T, è probabile che siano state utilizzate anche le onde radio emesse dal minirover, anche se sotto forma di segnale portante (una sorta di radiofaro) per un tracciamento più preciso. Del resto, anche i comunicati stampa diffusi dopo il rilascio di Minerva-II2 parlavano di un segnale radio emesso da esso e ricevuto con successo dalla sonda madre.

 A questo punto, non ci resta che aspettare i risultati di queste misure gravimetriche, certamente un bottino piuttosto misero rispetto a una esplorazione completa della superficie asteroidale. Tra 1-2 mesi, poi, ci sarà la ripartenza di Hayabusa-2 verso Terra, come mostrato nella seguente slide sulle fasi salienti della missione, riportate in una presentazione ufficiale.

 

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