L'immagine in apertura (come la mappa pubblicata la settimana scorsa) mostra i nomi ufficiali delle principali strutture sulla superficie del piccolo asteroide NEO, decisi recentemente dall'Unione Astronomica Internzazionale. Accogliendo una proposta dei ricercatori, avanzata 7 mesi fa, l'organizzazione ha adottato nomi che si rifanno a leggende e favole per bambini, in gran parte tratti dalla tradizione giapponese, come spiegato nella seguente tabella; in questo modo, sono stati battezzati 7 crateri, 2 grandi depressioni (Fossae in latino), 3 grossi massi (Saxum) e una dorsale (Dorsum). Altre due regioni ("Trinitas" e "Alice's Wonderland") sono le zone di atterraggio dei minir-over Minerva e Mascot e hanno ancora nomi ufficiosi.

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  In particolare, l'enorme formazione rocciosa "Otohime" è situata nei pressi del polo Sud dell'asteroide e prende il nome da quello della principessa che, nella leggenda di Ryugu, viveva nel castello in fondo al mare; inizialmente IAU aveva rifiutato questa denominazione perchè già utilizzata per una regione di Venere, chiamata “Otohime Tholus”; in seguito alle insistenze dei proponenti, che hanno sottolineato l'importanza di quel nome nella storia che dà il nome all'asteroide, è arrivato il benestare. Anche il cratere più grande su Ryugu prende il nome dal protagonista di quella leggenda, il pescatore UrashimaTaro.

  L'ultimo "Mission Status" racconta come la sonda, ultimamente, si sia spostata dal "Box-A" (la cosiddatta "Home Position") nel "Box-B", una regione a forma di parallelepipedo posta a circa 20 km da Ryugu, profonda 1 km e che si estende lateralmente per circa ±10 km; lo scopo era quello di inqadrare l'asteroide illuminato frontalmente. E' stato compiuto anche un test di vibrazione del sistema di raccolta dei campioni (sampler) per essere certi che, durante la reale operazione di touchdown, la discesa non venga abortita a causa di una errata interpretazione di tali vibrazioni. Infine, sono state regolate le pressioni nei serbatoi del combustibile e dell'ossidante sui valori nominali, in vista della imminente manovra di discesa.

DEM

Modelli di elevazione digitale (DEM) della superficie dell'asteroide nella zona del Touchdown; nella mappa a destra, vista dall'alto, sono evidenziati i massi più grossi e pericolosi ed c'è anche un modello in scala della sonda. - Credits: JAXA 

 Il primo "Touchdown" (TD1) è previsto per la settimana del 18 Febbraio (quindi, presumibilmente, tra il 18 e l 24 Febbraio), con una data di riserva (backup) tra il 4 e il 10 Marzo. Il luogo di atterraggio, rappresentato nelle mappe digitali qui sopra, sarà una delle due ellissi denominate L08-B1 e LB08-E1. La prima è più ampia e contiene rocce sparpagliate, grandi anche 60 cm. La seconda, posta a circa 15 metri di distanza e circa 50 cm più in basso, è più ristretta ma presenta rocce più piccole e quindi meno pericolose per la sonda durante il prelievo del campione; inoltre, ha il vantaggio di essere più vicina al "Target Marker" (TM) rilasciato in precedenza e che serve come riferimento durante la discesa. A tal riguardo, Jaxa ha fatto sapere che non rilascerà altri Marker in questa zona perchè non ce n'è bisogno.

 Quando la "proboscide" del sampler (detta "horn" ovvero corno) toccherà l'asteroide, un proiettile costituito da 5 grammi di tantalio verrà sparato verso la superficie a 300 m/s e solleverà polvere e detriti. Una quantità di materiale compresa tra 0,1 e 10 grammi verrà collezionata e stivata per essere riportata a Terra, insieme agli altri due campioni raccolti successivamente (l'ultimo verrà raccolto in profondità, grazie all'esplosione di una carica vicino alla superficie!).

Riferimenti:

http://www.hayabusa2.jaxa.jp/en/enjoy/material/press/Hayabusa2_Press20190108_ver4_en3.pdf

http://www.hayabusa2.jaxa.jp/en/news/status/