Era il lontano 27 Settembre 2007 quando, dallo spazioporto di Cape Canaveral, un vettore Delta-2 portava nello spazio questa sonda della NASA per una ambiziosa missione mai prima tentata: spinta da 3 motori a ioni e aiutata dalla gravità di Marte, è riuscita a raggiungere ed esplorare a lungo e da vicino due dei principali corpi nella fascia degli asteroidi, Vesta e Cerere.
"La nostra navicella interplanetaria ha superato tutte le aspettative nell'ultimo decennio, offrendo incredibili approfondimenti su questi due affascinanti corpi", ha dichiarato Chris Russell, investigatore principale della missione Dawn. In 10 anni la sonda ha percorso circa 6 miliardi di km, scattando 88.000 foto e rivelando la superficie e le strutture interne di questi due asteroidi. A partire da quando è entrata in orbita attorno a Cerere nel Marzo 2015, Dawn ha effettuato quasi 1600 rivoluzioni e attualmente percorre un'orbita ellittica con un periodo di 30 giorni, raccogliendo dati sui raggi cosmici nelle vicinanze del pianeta nano.
Proiezione ortografica di Cerere, centrata su Occator e basata sulle immagini raccolte nell'orbita LAMO - Image credit: NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA
L'altroieri però, con un annuncio che ha preso un pò tutti in contropiede, la NASA ha autorizzato una seconda estensione della missione, nel corso della quale la sonda scenderà più in basso di quanto non abbia mai fatto in precedenza. In seguito, Dawn continuerà a orbitare intorno a Cerere per il resto della sua vita scientifica e rimarrà s un'orbita stabile quando il suo combustibile (idrazina) sarà esaurito. Il team addetto alla navigazione sta studiando i modi per raggiungere una nuova orbita ellittica che potrà portare la nave spaziale a meno di 200 km dalla superficie di Cerere. In passato, l'altitudine più bassa raggiunta era stata quella raggiunta nel corso dell'orbita LAMO (385 chilometri), tra la fine del 2015 il primo Settembre 2016.
Una delle priorità durante questa seconda estensione della missione sarà la raccolta di dati con lo spettrometro di neutroni e raggi gamma, il che permettrà di misurare in dettaglio la composizione superficiale di Cerere e stabilire quanto ghiaccio contiene. La sonda riprenderà anche immagini con dettaglio inedito della superficie, nonché mappe mineralogiche attraverso il suo spettrometro visibile e infrarosso. Inoltre, questa ultima indagine avrà luogo mentre il pianeta nano attraversa il perielio, nell'aprile 2018. Dato il maggiore irraggiamento solare, più ghiaccio sulla superficie di Cerere potrà trasformarsi in vapore acqueo, contribuendo alla formazione della debole atmosfera transitoria già rilevata dall'osservatorio spaziale Herschel dell'ESA, prima dell'arrivo di Dawn.
Andamenti recenti dell'altezza (in blu) e del potenziale gravitazionale di Dawn, basati sui dati riportati nel "Mission Status" di Mar Rayman. - Processing: M.Di Lorenzo
Basandosi sulle scoperte di Dawn, i ricercatori hanno ipotizzato che il vapore acqueo possa essere prodotto in parte dall'interazione di particelle energetiche solari che interagiscono con il ghiaccio superficiale e si spera di comprendere meglio questo meccanismo combinando i dati presi dagli osservatori terrestri con le osservazioni a bassa quota di Dawn.
Si stima che la navicella spaziale possa continuare a operare fino alla seconda metà del 2018. A causa dei trattati sulla contaminazione planetaria, però, Dawn non verrà fatto schiantare su Cerere ma rimarrà su un'orbita stabile anche dopo che non potrà più comunicare con la Terra.
Riferimenti:
https://dawn.jpl.nasa.gov/news/news-detail.html?id=6980
https://dawn.jpl.nasa.gov/news/news-detail.html?id=6955
https://dawn.jpl.nasa.gov/mission/status.html