In questo sito abbiamo seguito con trepidazione (e un pò di apprensione) la delicata manovra che, nel giro di un mese, ha permesso a Dawn di passare dalla seconda orbita di mappatura (la cosiddetta Survey Orbit a 4400 km di altezza) fino alla nuova "High Altitude Mapping Orbit" (HAMO) che, a dispetto del nome, è decisamente più vicina alla superficie di Cerere: meno di 1470 km, poco oltre 3 volte il raggio del pianeta nano.
Anche se la sonda ha raggiunto l'altezza prevista il 13 Agosto, la mappatura è ufficialmente iniziata il 17 e ieri sera sono finalmente uscite le prime tre immagini con una risoluzione di poco inferiore ai 140 m/pixel, contro i 410 m/pixel delle immagini precedenti. Lo scotto da pagare è che adesso la porzione inquadrata dalla camera a bordo è ristretto a un quadrato di soli 140 km di lato, ovvero una superficie che è meno dell'1% di quella globale (che ammonta a 2.8 milioni di km2).
Tuttavia, questa limitazione è controbilanciata dalla maggiore velocità con cui adesso Dawn sta orbitando: viaggiando a 645 km/h, la sonda impiega solo 19 ore a fare un'orbita completa passando dopra i poli di Cerere (per confronto, il periodo orbitale durante la Survey Orbit era di oltre 3 giorni). Questo periodo è stato scelto appositamente affinchè, combinato con il movimento di rotazione del pianeta nano (che ruota ogni 9 ore), permetta di osservare l'intera superficie nel giro di 12 orbite; a queste si devono aggiungere un paio di orbite per consentire al veicolo spaziale di cambiare orientamento e trasmettere i dati a terra senza consumare idrazina (il prezioso combustibile usato per le manovre, da preservare per la fase finale di indagine), viene fuori che ogni ciclo di mappatura richiederà 14 orbite (circa 11 giorni). Questo significa che, nei due mesi di orbita HAMO, Dawn riuscirà a osservare l'intero pianeta nano ben 6 volte ma con angolazioni leggermente diverse, in modo da ottenere una mappa topografica tridimensionale. Inoltre, dato che il primo ciclo iniziato il 17 Agosto sta già per terminare, tra un paio di giorni i ricercatori NASA potrebbero già disporre della prima mappa globale a risoluzione medio-alta!
Vediamo quindi i primi piccoli assaggi delle nuove meraviglie che si stanno dischiudendo...
Image credit: NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA
La prima immagine ritrae la celebre montagna a forma di cono, nell'emisfero meridionale di Cerere. L'enigmatica struttura (la cui ricostruzione tridimensionale è visibile qui), in base a nuove stime, si eleva per oltre 6 km sopra la pianura circostante; in apertura di articolo è visibile un dettaglio della stessa immagine, con l'appicazione di un filtro per evidenziare meglio i particolari più minuti. Come si vede, l'altopiano sulla cima della montagna è estremamente frastagliato e sembra riproporre la struttura a raggiera delle fiancate, con la presenza di due piccoli punti liminosi che potrebbero essere anche enormi massi (per esserne sicuri dovremo aspettare la prossima orbita ancora più bassa!); le fiancate della montagna hanno un caratteristico aspetto screziato che ricorda il materiale charo dei "bright spost" visibili soprattuto nell'emisfero settentrionale. A metà altezza circa si intravede anche una discontinuità e questo suggerisce una storia complessa nella formazione del rilievo. La base della montagna ha un bordo piuttosto netto, senza detriti; in certi punti, tuttavia, il materiale biancastro sembra essersi diffuso leggermente verso la pianura; inoltre, alcuni crateri sul bordo risultano deformati e sembrano quasi aver subito un "sollevamento" verso la sommità. Insomma, per ora le domande intorno a questa struttura si sono moltiplicate, almeno fin quando non ne capiremo la genesi!
La seconda immagine ritrae il cratere Gaue (in basso), una depressione ampia 84 km nell'emisfero settentrionale che prende il nome dalla divinità germanica cui erano destinate le le offerte per la raccolta di segale. Il cratere presenta un bordo piuttosto irregolare e un picco centrale multiplo.
Cratere Gaue - Image credit: NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA
L'ultima immagine dalla nuova orbita è qyesta spettacolare vista dell'interno del cratere Urvara, anch'esso nell'emisfero sud e dedicato alla divinità indiana/iraniana delle piantagioni. Avendo un diametro di oltre 160 km, il cratere non entra completamente nell'inquadratura e incurisisce il suo picco centrale allungato, simile ad una lama.
Cratere Urvara - Image credit: NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA
Oltre alle immagini LORRI, lo spettrometro visibile e infrarosso di Dawn raccoglierà dati che permetteranno una migliore comprensione dei minerali trovati sulla superficie Cerere. Ingegneri e scienziati stanno anche perfezionando le loro misure del campo gravitazionale e questo aiuterà i progettisti di missione a pianificare meglio la prossima orbita LAMO, così come le manovre necessarie per arrivarci. "Dawn di sta comportando perfettamente in questa nuova orbita mentre conduce la sua ambiziosa esplorazione. La visione della sonda è ora tre volte più dettagliata rispetto alla mappatura precedente, rivelando nuovi entusiasmanti dettagli di questo intrigante pianeta nano", ha dichiarato Marc Rayman, ingegnere capo di Dawn e direttore della missione, con sede presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA, Pasadena, in California.
Naturalmente, a questo punto tutti si aspettano di vedere come si presenterà il celeberrimo "Bright Spot 5" dentro il cratere Occator; per ingannare la spasmodica attesa, consoliamoci con questa vista recentemente pubblicata e ripresa il 25 Giugno dalla Survey Orbit. La versione sottostante ha subito un ingrandimento e uno "sharpening" che bene mostra una quindicina di macchie "luminose" distinte e almeno mezza dozzina di "aloni" chiari...
Riferimenti:
- http://www.nasa.gov/jpl/dawn-sends-sharper-scenes-from-ceres
- http://dawnblog.jpl.nasa.gov/2015/08/21/dawn-journal-august-21/#more-3092