Un team dell'Università di Cambridge ha individuato nuove galassie satelliti della Via Lattea, ben nove in un sol colpo.
La scoperta, che potrebbe aiutare gli scienziati a svelare i segreti dell'enigmatica materia oscura, arriva grazie ai dati del Dark Energy Survey (DES), che lavora nel visibile e vicino infrarosso con lo scopo di sondare le dinamiche dell'espansione dell'Universo e la crescita della struttura su larga scala.
Molti progetti astronomici utilizzano grandi telescopi per osservare singoli oggetti nell'Universo ma a maggio 2014, è partita una nuova idea della Ohio State University che utilizza una rete di piccoli telescopi per mappare un'intera porzione di cielo in una sola volta.
Quando i nostri antenati aveva appena imparato a camminare in posizione eretta, nel cuore della Via Lattea, un'eruzione titanica soffiava verso l'esterno gas e materia ad oltre 3 milioni di chilometri all'ora.
Adesso, almeno 2 milioni di anni più tardi, gli astronomi hanno assistito agli effetti di quell'esplosione: nuvole di gas fluttuante torreggiano per circa 30.000 anni luce sopra e sotto il piano della nostra Galassia.
La galassia in cui viviamo, la Via Lattea, fa parte di un gruppo di oltre 50 galassie, il "Gruppo Locale", a cui appartiene anche Andromeda e una serie di oggetti più piccoli.
Ora, un team di scienziati russi ed americani ha aggiunto un nuovo membro alla lista: una piccola galassia nana isolata a quasi 7 milioni di anni luce di distanza.
Nel mese di novembre, gli astronomi del Max-Planck-Institut für extraterrestrische Physik (MPE) hanno presentato nuove osservazioni sulla nube di gas G2, uno dei tanti oggetti che orbitano vicino al buco nero supermassiccio al centro della Via Lattea, identificato tramite la sorgente di onde radio associatata, Sagittarius A* (Sgr A*)
Un nuovo impressionante ritratto delle zona nord visibile della nostra Via Lattea è stato realizzato da Geert Barentsen dell'Università dell'Hertfordshire, mettendo insieme dieci anni di osservazioni con l'Isaac Newton Telescope (INT) a La Palma, nelle Isole Canarie.
Lo scatto straordinario è stato pubblicato sulla rivista Royal Astronomical Society.
Utilizzando i dati del telescopio spaziale Hubble e quelli delle osservazioni da Terra, gli astronomi hanno scoperto un oggetto improbabile in un luogo improbabile: un mostruoso buco nero supermassiccio nascosto in una delle galassie più piccole conosciute.
Il buco nero, che ha cinque volte la massa di quello al centro della nostra Via Lattea, è all'interno della galassia nana ultracompatta M60-UCD1, una delle più dense conosciute, con circa 140 milioni di masse solari all'interno di un diametro di circa 300 anni luce, solo 1/500 ° del diametro della nostra Galassia.
Utilizzando il Green Bank Telescope (GBT) della National Science Foundation ed altri radiotelescopi, un gruppo di astronomi, guidato da R. Brent Tully dell’Istituto di Astronomia dell’Università delle Hawaii, vincitore di importanti riconoscimenti, ha stabilito che la nostra Via Lattea fa parte di un superammasso recentemente scoperto, chiamato "Laniakea".
Un team di ricercatori guidato dall'astronomo Ivan Ramirez dell'Università del Texas, ad Austin, ha identificato il primo "fratello" del nostro Sole, una stella che quasi certamente è nata dalla stessa nube di gas e polveri.
Il nuovo studio verrà pubblicato sul numero del 1 giugno della rivista The Astrophysical Journal.
Una nuova immagine del telescopio spaziale Plank dell'Agenzia Spaziale Europea ESA svela le linee del campo magnetico della Via Lattea.
Una vera e propria mappa delle impronte digitali della nostra Galassia che permetterà agli astronomi di studiare la struttura del campo magnetico e comprendere meglio i processi di formazione stellare.
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.