Il solstizio rappresenta il giorno estivo più lungo e quello invernale più corto per l'emisfero opposto. Su Saturno si verifica ogni 15 anni terrestri.
"Durante la Solstice Mission abbiamo potuto vedere per la prima volta un'intera stagione saturniana", ha dichiarato il project scientist della missione Linda Spilker. "Il sistema di Saturno subisce transizioni drammatiche dall'inverno all'estate e grazie a Cassini, abbiamo avuto un posto in prima fila".
Le immagini inviate a Terra hanno mostrato un evidente cambiamento cromatico durante l'estate, quando le tinte bluastre hanno assunto toni più caldi dovuti ad una diversa chimica nell'atmosfera di Saturno.
Gli scienziati sono rimasti stupiti dalle trasformazioni repentine osservate: hanno, ad esempio, scoperto che alcuni idrocarburi, come l'etano, il propano e l'acetilene, reagiscono più rapidamente di altri sotto una diversa quantità di luce solare.
Due viste in colori naturali dell'esagono al polo nord di Saturno, riprese rispettivamente a giugno 2013 (a sinistra) e ad aprile 2017 (a destra). Il confronto mostra i significativi cambiamenti cromatici e chimici nell'atmosfera del pianeta
Crediti: NASA/JPL-Caltech/Space Science Institute/Hampton University
Aumentando l'angolo di incidenza dei raggi del Sole, la luce ha iniziato a penetrare sempre più in profondità negli anelli, illuminandoli dall'alto e creando un innalzamento termico.
Il cambiamento della geometria riguarda anche il pianeta visto dalla Terra, come mostra l'immagine qui sotto (inclusa anche nel mio libro che spero di pubblicare a breve).
Crediti: Elisabetta Bonora
Gli anelli, ora, ci appaiono più frontali e di conseguenza, il segnale radio della Cassini che vi passa attraverso prima di raggiungerci, è più pulito ed è in grado di fornire informazioni più precise sulla struttura e composizione degli anelli stessi.
Anche sulla luna maggiore di Saturno, Titano, i cambiamenti stagionali sono eccitanti e si manifestano con diverse attività atmosferiche, nuvole, venti e piogge di idrocarburi.
Aumento delle nuvole di metano nell'emisfero settentrionale nel periodo estivo.
Questa immagine è stata ripresa il 7 maggio 2017 e mostra tre fasce nuvolose di metano tra i tra 30 ed i 38 gradi di latitudine nord.
Crediti: NASA/JPL-Caltech/Space Science Institute
Su Encelado, invece, le stagioni si fanno sentire meno ma, grazie al cambiamento di illuminazione, la Cassini ha potuto osservare i terreni del nord ben illuminati per la prima volta, mentre il polo sud è entrato in ombra. Anche se l'imaging delle "tiger stripes", le fessure da cui fuoriescono i geyser, è diventata più difficoltosa, gli scienziati hanno colto l'occasione per monitorare le temperature del terreno senza preoccuparsi dell'influenza della luce del Sole.
Tutto sta cambiando ancora una volta nel sistema di Saturno e la Cassini ne sarà report esclusiva ancora per qualche mese: la sonda sta percorrendo le sue ultime 22 orbite.
Iniziata il 26 aprile, dopo un ultimo fly-by attorno a Titano, questa fase chiamata "Grand Finale" terminerà il 15 settembre con l'ultima immersione nell'atmosfera del pianeta.
A questo link la genesi del mosaico in apertura, disponibile a dimensione intera sul nostro album di Flickr.