L'incontro è avvenuto alle 18:33 UTC, raggiungendo la distanza minima di 474 chilometri.

Da quando la Cassini ha raggiunto il sistema di Saturno, questo è stato il quinto ed ultimo flyby (D5) intorno alla luna.
Ciò non significa che la sonda non vedrà più Dione fino alla fine della missione ma i prossimi incontri saranno non mirati, i cosiddetti "non-targeted encounter", ossia semplicemente l'orbita della luna e quella della Cassini si troveranno per un momento nella condizione ottimale per scattare qualche foto. La prossima occasione si verificherà l'8 settembre, per cui non bisognerà attendere troppo per nuove bellissime immagini!

Tuttavia, così come era accaduto per Rea, questa sorta di conto alla rovescia suscita un po' di malinconia perché ricorda al team ed ai fan che il 15 settembre  2017, la Cassini si immergerà nell'atmosfera di Saturno, terminando la sua memorabile impresa.

"Sono commossa, come molti altri, guardando queste immagini squisite e la mezzaluna di Dione e sapendo che questa è stata l'ultima volta in cui abbiamo visto questo mondo lontano per molto tempo a venire", ha detto Carolyn Porco, a capo del team di imaging della Cassini allo Space Science Institute, Boulder, Colorado.

La NASA ha pubblicato un bellissimo mosaico di Dione con Saturno sullo sfondo e gli anelli che lo tagliano quasi a metà: nell'insieme Dione sembra una gemma preziosa su un filo d'oro (un dettaglio a colori è stato elaborato da Marco Di Lorenzo e pubblicato nella nostra immagine del giorno il 20 agosto).
E' una composizione di otto frame ripresi con la Narrow Angle Camera nella luce visibile (filtri CL1 CL2), una proiezione ortogonale centrata su un terreno a 0,2 gradi di latitudine nord e 179 gradi di longitudine ovest. In basso a destra domina la scena il grande bacino da impatto Evander (Evandro) di 350 chilometri di diametro.

Dione 17 agosto 2015

Credit: NASA/JPL-Caltech/Space Science Institute

Ebbene, se cercherete le immagini raw originali nel catalogo potreste rischiare qualche delusione perché, d'altra parte, questo flyby era focalizzato sulla "gravity science" e non sull'imaging. Dione, infatti, è il secondo satellite di Saturno di medie dimensioni per densità, cioè è una luna che contiene quantità rilevanti di materiale roccioso, a differenza di Teti che è composta quasi interamente di ghiaccio d'acqua. Con queste misurazioni gli scienziati cercheranno di capire come la roccia è distribuita al suo interno, se è concentrata in un nucleo o indifferenziata come Rea. Alcuni indizi suggeriscono che un tempo Dione fosse come Encelado ed avesse un oceano sotterraneo.

Le immagini ripree dalla sonda, pertanto, risultato un po' disordinate e provare a cucirle insieme in un mosaico potrebbe richiedere un po' di inventiva e strade alternative. La composizione qui sopra, ad esempio, mette insieme frame con prospettive e risoluzioni molto diverse ripresi nel momento di avvicinamento e questo, quando si tratta di oggetti sferici è davveero un problema! Le difficoltà maggiori si riscontrano ai bordi dove basta poco per avere terreno in eccesso o crateri che scompaiono dietro l'orizzonte.
La zona maggiormente problematica, qui, è il polo sud di Dione ed in particolare il lato sinistro dell'immagine. C'è anche un piccolo spicchio assente in alto a sinistra e gli anelli hanno richiesto un ulteriore allineamento. Per rendere l'idea, ho sovrapposto, senza ulteriori interventi, i frame originali alla composizione finale.

Dione 17 agosto 2015

 Credit: NASA/JPL-Caltech/Space Science Institute / Elisabetta Bonora

Durante i flyby, tutto avviene piuttosto rapidamente, tanto che i frame più vicini risultano mossi.

Dione N00245347

Credit: NASA/JPL-Caltech/Space Science Institute

La migliore vista ravvicinata è questo mosaico della Wide Angle Camera (WAC) che include, al centro a sinistra, un inserto della Narrow Angle Camera (NAC), acquisito simultaneamente.
La NAC ingrandisce i dettagli dieci volte di più rispetto alla WAC: in questa immagine, la scala della foto Wide è 32 metri per pixel, mentre quella della Narrow, disponibile qui, è 3 metri per pixel.

Dione 17 agosto 2015 - PIA19653

Credit: NASA/JPL-Caltech/Space Science Institute

La sonda si è spostata poi sulle latitudini settentrionali, verso il terminatore, dove le zone in ombra risultano comunque illuminate dalla luce riflessa di Saturno.

Nella composizione qui sotto, ripresa con la Wide Angle Camera, è stato indicato l'inserto della Narrow Angle Camera sfocata, pubblicato prima in questo post.
Le foto sono state acquisite da una distanza di 588 chilometri da Dione: la WAC ha una risoluzione di 35 metri per pixel, la NAC una risoluzione di 3,5 metri per pixel.

Dione 17 agosto 2015

Credit: NASA/JPL-Caltech/Space Science Institute

In allontanamento, la Cassini ha ripreso un altro suggestivo mosaico della falce illuminata della luna.

Dione N00245348-52 August 17, 2015

Dione N00245348-52 August 17, 2015
Credit: NASA/JPL/Space Science Institute - Processing: Elisabetta Bonora & Marco Faccin / aliveuniverse.today

Uscita dall'incontro con Dione, la sonda ha potuto riprendere anche Teti (Tethys) con i filtri infrarosso, verde ed ultravioletto, da distanza di 41.892 chilometri.

Tethys ir grn uv August 17, 2015

Tethys ir grn uv August 17, 2015
Credit: NASA/JPL/Space Science Institute - Processing: Elisabetta Bonora & Marco Faccin / aliveuniverse.today

Purtroppo, in termini di flyby, siamo ormai agli sgoccioli.
Alla sonda mancano solo una manciata di passaggi ravvicinati sulle grandi lune ghiacciate di Saturno prima del "Gran Finale": tre toccheranno ad Encelado (Enceladus), il 14 e il 28 ottobre ed il 19 dicembre, quando la Cassini passerà a soli 49 chilometri dalla superficie volando tra i geyser.

L'immagine in apertura è una composizione rgb di Dione e Saturno, ripresa durante la fase di avvicinamento il 17 agosto 2015.
La foto è disponibile in dimensioni originali sul nostro album di Flickr.