Scritto: Venerdì, 24 Febbraio 2023 05:10 Ultima modifica: Venerdì, 24 Febbraio 2023 06:20

Zhurong: la missione (forse) è finita da mesi


Le immagini fornite dal Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) della NASA sono inequivocabili: il rover cinese è ricoperto di polvere.

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Questa serie temporale mostra che il rover non ha cambiato posizione tra l'8 settembre 2022 e il 7 febbraio 2023.
Questa serie temporale mostra che il rover non ha cambiato posizione tra l'8 settembre 2022 e il 7 febbraio 2023.
Crediti: NASA/JPL-Caltech/UArizona

Mentre il 10 febbraio la missione Tianwen 1 ha celebrato il suo secondo anno nell'orbita di Marte, Zhurong è entrato in letargo nel maggio 2022 e c'è motivo di credere che non si sia svegliato. Facendo affidamento sull'energia solare come fonte di alimentazione, l'ibernazione era stata programmata per superare l'oscuro e freddo inverno marziano. Il controllo missione presso la China National Space Administration (CNSA) ha anticipato il risveglio a dicembre quando la luce primaverile è tornata su Utopia Planitia ma l'agenzia non ha ancora fornito alcun aggiornamento ufficiale.

Ci sono, in realtà diverse ragioni per cui il rover potrebbe rimanere il letargo: i pannelli solari potrebbero aver accumulato troppa polvere riducendo l'efficienza; o il clima potrebbe ancora essere troppo rigido come mostrano i dati meteo rilevati da Perseverance della NASA. Il vice capo progettista della missione Tianwen 1, Jia Yang, aveva detto ai giornalisti nel settembre 2022 che affinché Zhurong si risvegli, il rover deve raggiungere una temperatura di meno 15 gradi Celsius e generare almeno 140 watt di energia.


Testimonianze dall'alto

Le nuove immagini rilasciate martedì 21 febbraio dall'Università dell'Arizona, che gestisce la focamera HiRISE sul Mars Reconnaissance Orbiter della NASA, mostrano che Zhurong non si è mosso tra il 7 settembre 2022 e l'8 febbraio 2023 e suggeriscono che il rover non si è ancora svegliato dal letargo.

L'immagine in apertura è una composizione di tre immagini acquisite tra il 2022 eil 2023. Il rover è quella caratteristica scura e relativamente bluastra visibile nella parte superiore centrale del frame a sinistra e inferiore centrale negli altri due.

complex subsurface marte cina

Mappe, immagini e radar rilevati dal rover Zhurong.
Crediti: Amministrazione scientifica nazionale cinese


Finora la missione è stata un successo

Anche se la missione cinese sul suolo marziano dovesse scrivere la parola "fine", il lavoro fatto dal rover Zhurong è stato finora un successo.
Lanciato nel luglio 2020, il rover è atterrato in superficie il 15 maggio 2021 in una vasta pianura nell'emisfero settentrionale di Marte chiamata Utopia Planitia. La regione è stata scelta perché è vicina a presunti antichi litorali e altre interessanti caratteristiche della superficie tra cui cercare prove di acqua o ghiaccio. Dopo l'atterraggio, il rover Zhurong ha viaggiato per circa 1,9 chilometri a sud, scattando foto di rocce, dune di sabbia e crateri da impatto e raccogliendo dati con un radar in grado di sondare il sottosuolo.

Il radar a penetrazione di Zhurong utilizza due frequenze: una frequenza più bassa che arriva più in profondità, ~ 80 metri, con meno dettagli e una frequenza più alta che mostra caratteristiche più dettagliate ma raggiunge solo ~ 4,5 metri. I ricercatori sperano che l'imaging del sottosuolo di Marte aiuti a far luce sulla storia geologica del pianeta, sulle precedenti condizioni climatiche e su qualsiasi acqua o ghiaccio che il pianeta possa ospitare aver in passato o ancora presente.

I dati hanno mostrato diverse strutture sotterranee curvate e immerse nel suolo marziano che sono state identificate come crateri da impatto sepolti, così come altre caratteristiche inclinate con origini meno certe ma nessuna traccia di acqua o ghiaccio nei primi cinque metri di terreno. Le immagini radar delle strutture più profonde hanno rivelato strati di sedimenti lasciati da antichi episodi di allagamento e deposizione ma, ancora una volta, alcuna prova di sacche d'acqua o di ghiaccio ancora presenti.

In un recente studio, i ricercatori hanno confrontato i dati radar provenienti da Marte con quelli raccolti sulla Luna, che mostra una struttura del sottosuolo molto diversa. Laddove la superficie marziana poco profonda contiene diverse caratteristiche distinte che appaiono nel radar, i primi 10 metri della Luna hanno strati sottili ma nessuna prova di altre strutture come le pareti di un cratere da impatto, nonostante sia anch'essa soggetta a bombardamento di meteoriti. I crateri da impatto sulla Luna si trovano a profondità maggiori, sepolti sotto lo strato spesso 10 metri di detriti fini. La differenza potrebbe essere nell'atmosfera: mentre l'atmosfera di Marte è appena l'1% di quella terrestre, la Luna non ha praticamente atmosfera. Essenzialmente priva di protezione atmosferica, la superficie lunare è bombardata da micrometeoriti che rielaborano la superficie, erodendo le caratteristiche su scala più piccola e lasciando sottili strati di materiale espulso. Al contrario, la superficie di Marte non è soggetta a tanti impatti di micrometeoriti perché questi oggetti più piccoli bruciano nell'atmosfera.

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Letto: 480 volta/e Ultima modifica Venerdì, 24 Febbraio 2023 06:20

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Elisabetta Bonora

Nella vita lavorativa mi occupo di web, marketing e comunicazione, digital marketing. Nel tempo libero sono un'incontenibile space enthusiast e mamma di Sofia Vega.
Mi occupo di divulgazione scientifica, attraverso questo web, collaborazioni con riviste del settore e l'image processing delle foto provenienti dalle missioni robotiche. Appassionata di astronomia, spazio, fisica e tecnologia, affascinata fin da bambina dal passato e dal futuro. Nel 2019 è uscito il mio primo libro "Con la Cassini-Huygens nel sistema di Saturno" (segui su LinkedIn le mie attività professionali).
Amo le missioni robotiche inviate nel nostro Sistema Solare "per esplorare nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di vita, per arrivare là dove nessuno è mai giunto prima!" ...Ovviamente, è chiaro, sono una fan di Star Trek!

https://twitter.com/EliBonora | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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