L'Agenzia Spaziale Cinese CNSA ha lanciato Tianwen-1 il 23 luglio 2020 in piena era COVID. La sonda è giunta a destinazione a febbraio 2021. La missione, il cui nome si traduce in “domande al cielo”, ha da poco completato la fase primaria ed è composta da sei elementi separati: un orbiter, due telecamere schierabili, un lander, una telecamera remota e il rover Zhurong. Quest'ultimo è ammartato a maggio 2021 e ora sta affrontando il letargo il freddo inverno marziano.
Zhurong sta guidando all'interno di Utopia Planitia, una zona pianeggiante ed uniforme caratterizzata dalla presenza di rocce e macigni provenienti da vicini crateri meteorici. Ad oggi, ha percorso circa 1.171 metri. Il suo radar penetrante è stato attivo lungo tutto il tragitto, permettendo ai ricercatori di creare una mappa sotterranea, profonda dai 3 ai 10 metri. Il rover è anche dotato di un dispositivo in grado di inviare onde radio a bassa frequenza nel terreno a profondità fino a 100 metri, sebbene la sua risoluzione sia molto inferiore a quella del radar.
Cosa c'è sotto Utopia Planitia
I ricercatori hanno scoperto che ci sono almeno due strati di materiale sotto il bacino ma nessuno dei due dovrebbe essere acqua. Uno è a circa 10-30 metri di profondità e l'altro a 30-80 metri di profondità.
Purtroppo, né il radar né le onde radio a bassa frequenza sono in grado di discernere la differenza tra roccia e ghiaccio o lava, pertanto l'interpretazione dei dati è puramente teorica.
Poiché non è stata trovata alcuna prova di attività vulcanica in grado di creare le strutture rilevate, il team suggerisce che entrambe gli strati siano di natura alluvionale: il più profondo e antico si sarebbe formato quando le rocce più piccole si depositarono su rocce più grandi durante un'alluvione circa 3 miliardi di anni fa; l'altro, simile, risalirebbe ad un'alluvione circa 1,6 miliardi di anni fa.
La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature.