Se né andato il 10 luglio 2024 nella sua casa di Huston, in Texas, circondato dai suoi familiari, Joseph (Joe) Henry Engle ex-astronauta della NASA e generale in congedo dell'Aeronautica degli Stati Uniti.
Engle era nato il 26 agosto 1932 nella contea di Dickinson, Kansas, e aveva frequentato l'Università del Kansas, Lawrence, dove si laureò in ingegneria aeronautica nel 1955. Ricevette il suo incarico attraverso il corso di formazione per ufficiali di riserva dell'aeronautica militare, guadagnandosi le ali da pilota nel 1958.
Dopo aver completato l'addestramento di pilota collaudatore Engle avrebbe voluto entrare nel terzo gruppo di astronauti della NASA ma l'USAF lo assegnò invece nel 1963 al programma supersonico X-15. Presso la Edwards Air Force Base in California divenne quindi pilota collaudatore del programma di ricerca aerospaziale dell'X-15 dove eseguì 16 voli con l'aerorazzo.
Engle divenne un astronauta all'età di 32 anni mentre volava sull'X-15 per l'aeronautica americana, diventando così il pilota più giovane che abbia mai ottenuto la qualifica di astronauta. Era infatti il 29 giugno 1965 quando il suo X-15 superò la quota di 50 miglia (gli 80 km che, per gli Stati Uniti coincidono con l'inizio dello spazio esterno invece dei 100 km accettati dal resto del mondo). In seguito volò altre due volte sopra gli 80 km. Quando fu selezionato come candidato astronauta della NASA nell'aprile 1966, era l'unica persona selezionata che era già impegnata in operazioni di volo spaziale. Engle era l'ultimo pilota X-15 ancora vivente.
"Un pilota naturale, il generale Joe Engle ha aiutato i sogni dell'umanità a prendere il volo - nel programma X-15, nel programma Apollo e come uno dei primi comandanti nel programma Space Shuttle," ha affermato l'amministratore della NASA Bill Nelson in un comunicato. “È stato uno dei primi astronauti che ho incontrato al Johnson Space Center della NASA a Houston. Non dimenticherò mai il suo grande sorriso, il suo calore e il suo coraggio. Mancherà a tutti noi.”
Dopo essere diventato astronauta della NASA lavorò nel programma Apollo e fu assegnato come pilota di riserva del modulo lunare per l'Apollo 14. Mentre si preparava ad allunare con l'equipaggio di Apollo 17 venne sostituito dallo scienziato-astronauta Harrison Schmitt, a causa dell'annullamento definitvo di Apollo 18. Solo così fu possibile mandare un astronauta-scienziato sulla Luna. Purtroppo, in questo modo Engle perse per sempre l'occasione di volare verso la Luna.
Secondo Engle, Deke Slayton, l'allora capo astronauti alla NASA, gli chiese se avrebbe preferito volare sullo Skylab, sull'Apollo-Soyuz o sullo Space Shuttle; Engle rispose che avrebbe preferito lo Shuttle perché era più simile ad un aereo.
Nella foto Gordon Fullerton, Fred Haise, Joe Engle e Richard Truly in posa di fronte alla navetta Enterprise il 16 settembre 1976, giorno di presentazione ufficiale. Credito: NASA/Aviazione e Marina/processing Massimo Martini da biblioteca privata
Nel 1977 entrò così a far parte del programma Shuttle come membro di uno dei due equipaggi che avrebbero dovuto testare la navetta prima delle missioni orbitali. Servì quindi come comandante, assieme al pilota Richard Truly, dello Space Shuttle Enterprise, che utilizzava un aereo da trasporto Boeing 747 Jumbo modificato in grado di rilasciare l'Enterprise per i test di avvicinamento e l'atterraggio nel programma ALT (Approach and Landing Test). Durante la serie di prove dovette valutare l'affidabilità, la possibilità di manovrare e di far atterrare l'orbiter. Ovviamente tali test comprendevano la stabilità ed il controllo del veicolo spaziale in volo supersonico.
Con l'inizio dei voli orbitali, nel novembre 1981 comandò il secondo volo della navetta spaziale Columbia (STS-2). Si trattava della prima volta che un veicolo spaziale tornava in orbita per la seconda volta e venne testato anche il braccio robotico canadese Canadarm. In quell'occasione Engle fu il primo e unico astronauta a pilotare manualmente un veicolo aerospaziale da Mach 25 fino all'atterraggio. Raggiunse le 225 ore totali nello spazio quando comandò la navetta spaziale Discovery (STS-51 i) nell'agosto 1985, una delle missioni shuttle più impegnative di sempre. In quella missione l'equipaggio dispiegò tre satelliti commerciali e recuperò, riparò e rilasciò un altro satellite malfunzionante che era stato lanciato in una precedente missione dello shuttle.
Nella foto l'orbiter Columbia di ritorno dalla missione STS-2 del novembre 1981. Credito: NASA
Dopo due missioni Shuttle Engle lasciò la NASA nel novembre 1986 e divenne Generale di Brigata della Guardia Aerea Nazionale del Kansas. Negli anni successivi lavorò come pilota di aerei ad alte prestazioni e fu consulente per attrezzature aerospaziali e sportive.
"Mentre piangiamo l'immensa perdita di Joe, siamo grati per il suo notevole contributo al progresso del volo spaziale umano," ha affermato Vanessa Wyche, direttrice del centro NASA Johnson. “I risultati ottenuti e l’eredità di perseveranza di Joe continueranno a ispirare e ad avere un impatto su generazioni di esploratori negli anni a venire”.
Engle ha volato su più di 180 diversi tipi di aerei e ha registrato più di 14.000 ore di volo. Le sue decorazioni militari includono la medaglia al servizio distinto del Dipartimento della Difesa, la medaglia al servizio distinto dell'aeronautica americana e la croce volante distinta dell'aeronautica con grappolo di foglie di quercia. Ha ricevuto la Medaglia per il Servizio Distinguished della NASA e la Medaglia per il Volo Spaziale, nonché l'Harmon International Aviation Trophy, il Collier Trophy ed il Goddard Space Trophy. Inoltre Il trofeo Thomas D. White Space e trofeo del pilota collaudatore sperimentale Kinchelow. Nel 1992, è stato inserito nella Walk of Honor aerospaziale.
Un collage di immagini della missione STS-2 con al comando Joe Engle. Credito: NASA/Apogee Books/Processing Massimo Martini
“Joe Henry era un marito, un padre e un nonno amorevole. Dotato di doti naturali di pilotaggio, il generale Joe, come era noto a molti, era nella sua forma più felice in qualsiasi cabina di pilotaggio. Sempre con il sorriso, ha vissuto una vita appagante come orgoglioso pilota americano, pilota dell'aeronautica americana, astronauta e Jayhawk del Kansas," ha detto sua moglie, Jeanie Engle. “La sua scomparsa lascia una perdita enorme nei nostri cuori. Ci consola il fatto che si sia unito a Tom Stafford e George Abbey, due dei migliori amici che chiunque possa desiderare”.
Godspeed Joe.