Prima della NASA
Se n'è andato un altro dei 24 astronauti che hanno volato sulla Luna con le missioni Apollo. Thomas Kenneth 'Ken' Mattingly II era nato il 17 marzo 1936 a Chicago, Illinois. Con il padre pilota della Eastern Airlines non poteva che seguire la via del volo. Laureatosi in Ingegneria Aeronautica nel 1958 entrò nella U.S. Navy ed ottenne il brevetto di pilota militare nel 1960. Volo sui caccia di stanza sulle portaerei USS Saratoga e USS Roosvelt. Nel settembre 1965 la NASA iniziò il processo di selezione del quinto gruppo di astronauti e, nell'aprile del 1966, quando aveva il grado di tenente della Marina e studiava presso o la Scuola di Piloti Aerospaziali dell'U.S. Air Force di Edwards, Mattingly venne scelto come futuro astronauta, assieme ad altri 18 piloti provenienti dalle varie aviazioni militari.
Verso la Luna, le missioni Apollo
Inizialmente Mattingly fece parte dell'equipaggio di supporto dell'Apollo 8 e prestò servizio come CAPCOM, colui che al centro di controllo tiene le comunicazioni con l'equipaggio nello spazio, durante la seconda trasmissione televisiva dell'Apollo 8 e la successiva preparazione per l'inserzione trans-terrestre.
Nella foto Thomas Mattingly (in piedi a sinistra) assieme ad altri astronauti ed ingegneri al Controllo Missione di Houston durante Apollo 13. Credito: NASA.
Mattingly si addestrò quindi parallelamente a Bill Anders per l'Apollo 11 come pilota di riserva del Modulo di Comando (CM), perché Anders si sarebbe ritirato dalla NASA nell'agosto 1969 e, in caso di ritardo della missione, non sarebbe stato disponibile al volo.
Mattingly doveva essere il pilota del Modulo di Comando della missione Apollo 13. Originariamente, Jim Lovell, Mattingly e Fred Haise dovevano volare sull'Apollo 14, ma il loro equipaggio venne trasferito sull'Apollo 13 in modo che il comandante dell'altro equipaggio, Alan Shepard, che era a terra durante il Progetto Gemini, potesse addestrarsi più a lungo. Tre giorni prima del lancio però, Mattingly venne rimosso dalla missione perché i medici della NASA si accorsero che era stato esposto alla rosolia (che non aveva mai contratto in precedenza) e fu sostituito dal pilota di riserva del CM, Jack Swigert. Di conseguenza, Mattingly perse la drammatica esplosione in volo che paralizzò la navicella spaziale. Tuttavia svolse un ruolo importante nell'aiutare l'equipaggio a risolvere il problema del risparmio energetico durante il rientro, come ben mostrato nel film 'Apollo 13' di Ron Howard, dove, il ruolo di Mattingly, è interpretato dall'attore Gary Sinise.
Apollo 16, attorno alla Luna
Lo scambio dall'Apollo 13 pose Mattingly nell'equipaggio che volò sull'Apollo 16 (16-27 aprile 1972), la quinta missione di allunaggio con equipaggio. L'equipaggio comprendeva John Young (Comandante), Mattingly (Pilota del modulo di comando) e Charlie Duke (Pilota del modulo lunare). La missione assegnata all'Apollo 16 era quella di raccogliere campioni dagli altopiani lunari vicino al cratere Descartes. Mentre si trovava in orbita lunare, gli strumenti scientifici a bordo del Modulo di Comando/Servizio Casper permisero di estendere la mappatura fotografica e geochimica di una fascia attorno all'equatore lunare. Un totale di 26 esperimenti scientifici separati vennero condotti nell'orbita lunare e durante il percorso cislunare.
Durante il tragitto di ritorno della missione, Mattingly effettuò un'attività extra-veicolare (EVA) per recuperare filmati e pacchetti di dati dall'area scientifica sul lato del Modulo di Servizio.
Nella foto Thomas Mattingly durante l'uscita dal Modulo di Comando per recuperare filmati ed esperimenti dal Modulo di Servizio di Apollo 16. A destra, in primo piano, il casco di Charles Duke, di schiena, che lo assisteva rimanendo con il corpo all'interno della capsula. Credito: NASA.
Sebbene la missione dell'Apollo 16 fosse terminata con un giorno di anticipo a causa dei diversi malfunzionamenti del veicolo spaziale, tutti gli obiettivi principali furono raggiunti. La sua passeggiata spaziale rimane quella eseguita più lontana dalla Terra, escludendo ovviamente quelle sulla superficie lunare.
Le due missioni sullo spazioplano
Dopo il suo ritorno sulla Terra, Mattingly ricoprì posizioni manageriali come astronauta nel programma di sviluppo dello Space Shuttle.
Mattingly fu nominato per comandare l'STS-4, il quarto e ultimo volo di prova orbitale dello Space Shuttle Columbia, lanciato dal Kennedy Space Center, in Florida, il 27 giugno 1982, con Henry W. Hartsfield Jr., come pilota. Questa missione di sette giorni fu progettata per verificare ulteriormente le fasi di lancio e di rientro in atmosfera delle missioni dello shuttle; eseguire studi continui sugli effetti degli estremi termici a lungo termine sui sottosistemi orbitanti; e condurre un'indagine sulla contaminazione indotta dall'orbiter sulla stiva di carico dell'orbiter. Inoltre, l'equipaggio condusse diversi esperimenti scientifici nella cabina dell'orbiter e nella stiva di carico. Questi esperimenti includevano l'esperimento del sistema di elettroforesi a flusso continuo progettato per studiare la separazione di materiali biologici in un fluido in base alla loro carica elettrica superficiale. Questo esperimento fu un apripista per la prima impresa commerciale a sfruttare le caratteristiche uniche dello spazio. All'equipaggio viene anche attribuito il merito di aver effettuato una riparazione in volo che ha permesso loro di attivare il primo "Getaway Special" operativo (composto da nove esperimenti che andavano dalla crescita di alghe e lenticchie d'acqua nello spazio agli studi genetici sulla mosca della frutta e sulle artemia salina). Ulteriori test sul braccio robotico canadese Canadarm completarono la missione.
Nella foto Thomas Mattingly all'interno del Columbia durante la missione STS-4. Credito: NASA.
L'STS-4 completò 112 orbite attorno alla Terra prima di atterrare alla base aeronautica di Edwards, in California, il 4 luglio 1982. Mattingly e Hartsfield furono accolti dal Presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan dopo lo sbarco; Reagan chiamò la coppia, entrambi laureati alla Auburn University, come "voi due figli di Auburn" nel suo discorso di benvenuto.
Tre anni dopo, STS-51-C, la prima missione del Dipartimento della Difesa (DOD) dello Space Shuttle, venne lanciata dal Kennedy Space Center, Florida, il 24 gennaio 1985. L'equipaggio comprendeva Mattingly (Comandante), Loren Shriver (Pilota), James Buchli ed Ellison Onizuka (Specialisti di Missione) e Gary Payton (Specialista del Carico Utile DOD). STS-51-C eseguì la sua missione classificata che includeva il rilascio di un veicolo Inertial Upper Stage (IUS) modificato dalla stiva dello Space Shuttle Discovery. L'atterraggio avvenne il 27 gennaio 1985 e pose fine alla carriera attiva di astronauta di Mattingly. In totale, come veterano di tre voli spaziali, Mattingly ha trascorso 504 ore nello spazio, inclusa 1 ora e 13 minuti di EVA (attività extra-veicolare) durante il suo volo con Apollo 16.
Nella foto ufficiale per la missione STS-51C Thomas Mattingly, in prima fila a destra, assieme al resto dell'equipaggio. Credito: NASA.
Dopo la NASA
Nello stesso anno infatti Mattingly si ritirò dalla NASA, per poi ritirarsi anche dalla Marina l'anno successivo con il grado di contrammiraglio a due stelle ed entrò nel settore privato. Ha lavorato alla Grumman come direttore nella divisione di supporto della stazione spaziale. Ha poi diretto il programma di potenziamento Atlas per General Dynamics a San Diego, California. Alla Lockheed Martin è stato vicepresidente responsabile del programma di sviluppo dello spazioplano X-33. Ha poi lavorato presso Systems Planning and Analysis in Virginia.
Mattingly era membro di molte organizzazioni fra le quali l'American Institute of Aeronautics and Astronautics; l'American Astronautical Society; e membro della Society of Experimental Test Pilots e dell'US Naval Institute.
Mattingly si era sposato nel 1970 con Elizabeth Dailey ed avevano avuto un figlio. Si è spento il 31 ottobre 2023 ad Arlington, in Virginia, al'età di 87 anni. La NASA ha reso nota la notizia due giorni dopo, il 2 novembre.
L'omaggio della NASA
L'Amministratore della NASA, Bill Nelson, nel dare la notizia della scomparsa di Mattingly, ha voluto esprimere il suo pensiero. “I contributi di Thomas Mattingly hanno consentito progressi nel nostro apprendimento anche oltre quello dello spazio. Mattingly considerava la vastità dell’universo come un forum infinito di possibilità. Come leader nelle missioni esplorative sarà ricordato per aver sfidato l’ignoto per il bene del futuro del nostro Paese”.
Mattingly aveva ha descritto la sua esperienza in orbita dicendo: "Avevo questa paura palpabile che se avessi visto troppo, non avrei potuto ricordare. Era davvero impressionante”.
Nella foto Thomas Mattingly durante un ricevimento all'ONU, il 2 maggio 2012. Credito: MICHAEL LOCCISANO/GETTY IMAGES
I superstiti di Apollo
Sono ormai passati oltre 50 anni da quelle missioni storiche e l'umanità non è ancora tornata a camminare sul suolo lunare. Con la morte di Mattingly sono rimasti soltanto nove le persone che hanno visto, con il loro occhi da vicino, il nostro satellite naturale: Buzz Aldrin 93 anni (Apollo11), Frank Borman 94 anni (Apollo 8), Jim Lovell 94 anni (Apollo 8 e 13), Thomas Stafford 93 anni (Apollo 10), Dave Scott 90 anni (Apollo 9 e 15), Bill Anders 89 anni (Apollo 8), Fred Haise 90 anni (Apollo 13), Charlie Duke 88 anni (Apollo16) ed Harrison Schmitt 87 anni (Apollo 17).
Speriamo di poter vedere di nuovo gli esseri umani camminare sulla Luna prima che anche questi superstiti di un'epoca gloriosa per l'astronautica ci abbiano lasciato tutti definitivamente.