Ieri per la prima volta il laser di Curiosity è stato utilizzato su Marte: il target era una piccola roccia chiamata "Coronation" (N165).
La Cheamcam ha colpito “Coronation” con 30 impulsi in 10 secondi: l'energia del laser ha eccitato gli atomi della roccia e la Chemcam ha rilevato la luce emessa analizzandola con tre spettrometri, ottenendo informazioni sulla natura degli elementi.
L'articolo che segue nasce dall'esigenza di offrire una panoramica tecnica di base sulla Mastcam di Curiosity, introduttiva per alcune considerazioni preliminari.
La Mastcam è una suite di due strumenti utilizzati da Curiosity, molto simili alle comuni fotocamere in commercio.
La Mastcam-34 ha una focale da 34 millimetri, f/8, 1200x1200 pixel con sensore di 1600x1200 pixel.
Mastcam-100 ha una focale da 100 millimetri, f/10 con 1200x1200 pixel.
Come preannunciato, oggi Curiosity si prepara ad usare il laser.
Ecco il suo primo target: la piccola roccia N165.
Il team di Curiosity ha scelto la prima destinazione del rover: Glenelg.
La zona sembra essere un punto di incontro di tre diversi tipi di terreno: si trova a circa 400 metri in direzione est-sud-est rispetto al punto di atterraggio.
Prendendo spunto dalle ultime immagini della PanCam di Opportunity, vorremmo esporre alcune brevi riflessioni sulle ormai famose "Martian Berries" che come abbiamo avuto modo di notare in questi anni di esplorazione del pianeta rosso, caratterizzano alcune aree specifiche della superficie di Marte.
Anche su Curiosity è presente il Sundial, l'ormai noto strumento di calibrazione per la luce e il colore delle immagini di Spirit e Opportunity.
Il Sundial anche nel caso del più sofisticato rover Curiosity, rimane uno strumento fondamentale per avere parametri di riferimento nell'ottica di studiare i differenti materiali della superficie marziana.
Un nuovo studio suggerisce che la superficie di Marte sia stata modellata dalla tettonica a placche in un passato recente, rendendo il Pianeta Rosso un candidato per ospitare la vita migliore rispetto a quanto si sia sempre pensato.
Fino ad oggi gli scienziati hanno creduto che il movimento delle zolle tettoniche fosse una prerogativa terrestre.
Più volte nelle pagine del nostro blog aliveuniverseimages.blogspot.com prima e di questo sito ora, con l'aiuto delle immagini dei rover Spirit ed Opportunity, abbiamo ribadito e sostenuto che l'acqua su Marte è presente oggi: sotto la superficie e con alcune particolari condizioni, in affioramento.
Abbiamo parlato di sabbie "sature", di apparente "umidità": è chiaro che sono termini da valutare con cautela e con le dovute proporzioni ma comunque, secondo noi appropriati.
Qualche giorno fa è stata scattata questa immagine utilizzando come fonte di illuminazione i led del Mars Hand Lens Imager (MAHLI), per verificare lo stato di salute del rover.
Dopo che l'orbiter Odyssey è entrato nuovamente in modalità safe-mode lo scorso 11 luglio riducendo le sue attività e con esse, anche la funzione di supporto alle comunicazioni per il rover Opportunity, sono state pubblicate solo da poche ore nuove immagini di Marte.
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.