Secondo gli astronomi la cometa interstellare 2I/Borisov potrebbe non essere mai passata vicino ad una stella e ciò la rende l'oggetto più incontaminato mai osservato.
Non si smette di parlare del primo corpo interstellare avvistato; ci sono nuove ipotesi sulla sua reale natura, stime sull'abbondanza di oggetti simili e ulteriori progetti di missioni per esplorarlo!
Giove è noto per catturare oggetti che si avvicinano troppo al suo campo gravitazionale, come il grande gruppo dei cosiddetti asteroidi troiani, rimasti in equilibrio dei punti lagrangiani del sistema Sole-Giove. Tuttavia, il telescopio spaziale Hubble ha scoperto che tra essi c'è anche una cometa.
Un nuovo studio suggerisce che, invece di un asteroide, sia più probabile che una grossa cometa a lungo periodo abbia impattato la Terra 66 milioni di anni fa, scavando il cratere di Chicxulub e causando l'estinzione di massa più famosa. E forse non si trattava nemmeno di un corpo singolo...
Questa immagine mostra, a sinistra, una ripresa LASCO C2 dell'osservatorio ESA / NASA SOHO; a destra, un'immagine basata su 65 fotogrammi ripresi da Andreas Möller, dall'Argentina, durante l'eclissi totale di Sole del 14 dicembre 2020.
Si chiamano CHNOPS e sono i sei elementi alla base del 98% della materia organica sulla Terra: carbonio (C), idrogeno(H), azoto (N), ossigeno (O), fosforo (P) e zolfo (S). Finora, cinque di essi erano già stati individuati nelle comete: la scoperta del fosforo nella polvere dalla chioma di 67P/Churyumov-Gerasimenko sembra essere il tassello mancante che chiude il cerchio.
Dopo anni di lavoro investigativo, gli scienziati dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) hanno identificato il punto esatto in cui il lander Philae ha rimbalzato per seconda e penultima volta sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, durante il rocambolesco atterraggio il 12 novembre 2014.
Finalmente ripresa dal telescopio spaziale la regione centrale della chioma senza risolvere il nucleo cometario, troppo piccolo e orma lontano.
Ormai la grande cometa del 2020 è divenuta visibile anche di sera e, alle latitudini elevate, tutta la notte; la luminosità è ancora buona anche se ora comincia a scemare...
Oggi Parker Solar Probe ha effettuato il suo terzo passaggio ravvicinato con Venere per modificare la sua orbita e intanto ci manda una visione inedita della grande cometa del 2020.
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.