Quando il primo oggetto interstellare conosciuto ha attraversato il Sistema Solare nel 2017, diversi astronomi, incluse personalità di spicco, si sono conviti che potesse essere una nave aliena. Ora, un altro gruppo di ricerca ha affermato di aver trovato un'altra spiegazione che con gli extraterrestri non ha nulla a che fare.
«Se l'Universo e la nostra Galassia pullulano di civiltà sviluppate, dove sono tutte quante?», cita il noto Paradosso di Fermi, e in effetti, finora, l'umanità è stata incapace di trovare prove di vita oltre la Terra.
Finora, per quanto ne sappiamo, nessuna civiltà extraterrestre ci ha mai contattati ma se dovesse succedere? In effetti, non siamo ancora pronti per una tale eventualità e quindi, un gruppo di esperti ha pensato di iniziare a redigere il primo protocollo di contatto.
La fonte del famoso segnale Wow! potrebbe essere una sorta di ripetitore stocastico, cioè un ripetitore che invece di avere un periodo misurabile, si ripete in modo più casuale.
Ad annunciarlo sono gli scienziati cinesi. I segnali sarebbero stati rilevati dal Five hundred meter Aperture Spherical Telescope (FAST) che, con i suoi 500 metri di apertura, è il radiotelescopio più grande del mondo.
Un nuovo studio potrebbe aver determinato la fonte di una famosa presunta trasmissione aliena scoperta quasi mezzo secolo fa.
Ma non è il caso di agitarsi, non è nulla di alieno. È, invece, una eccitante caratteristica geologica.
Un team internazionale composto da ricercatori guidato da Jonathan H. Jiang del Jet Propulsion Laboratory della NASA sta per lanciare nello spazio un nuovo segnale per far sapere agli alieni che ci siamo.
Sembra impossibile ma è così. Ciò dimostra come in un luogo senza punti di riferimento e senza atmosfera, come la Luna, è molto difficile avere il senso della distanza e delle dimensioni.
Il rover cinese Yutu 2 ha fotografato un oggetto misterioso all'orizzonte, mentre attraversava il cratere Von Kármán sul lato opposto della Luna. La notizia sta facendo il giro del web.