Il 12 ottobre 2016, il rover è arrivato ad un'elevazione di 100 metri rispetto al sito Confidence Hills, dove inizia la formazione Murray, considerata il basamento del Monte Sharp. Raggiunta a metà settembre 2014, questa unità geologica è stata studiata dal team negli ultimi due anni della missione.
Grafico storico di elevazione progressivamente aggiornato nei Mission Log di Marco Di Lorenzo.
Confidence Hills fa parte dell'affioramento Pahrump Hills.
Qui la squadra ha selezionato molti punti di contatto scientifici e un nuovo bersaglio da forare con il trapano, chiamato "Sebina".
Crediti: NASA/JPL-Caltech/MSSS
Questa volta la campagna di perforazione è stata piuttosto... ventosa! Le immagini del MAHLI e della ChemCam hanno infatti mostrato che il materiale del campione Quela, scaricato sul terreno, è stato inaspettatamente spostato dal vento in diverse occasioni, rendendo complicate anche le successive analisi con lo spettrometro APXS. Questi eventi hanno creato qualche preoccupazione per le ottiche del MAHLI a causa della polvere in aria. Così, tutte le foto sono state scattate con il coperchio chiuso, tranne quelle riprese da 25 centimetri di distanza o più. Il risultato è che per questo foro non abbiamo delle riprese ravvicinate né belle né utili.
Ma una delle giornate migliori per il team è stata sicuramente quando la MastCam di Curiosity ha restituito le foto di una singolare roccia posata sul pavimento nel sol 1505 (30 ottobre 2016).
Chiamata "Egg Rock" è stata confermata per essere un meteorite di ferro e nichel, come altri incontrati nelle precedenti missioni ma il primo ad essere analizzato su Marte con uno spettrometro laser.
Lo studio di questi oggetti, nati dal nucleo di asteroidi che si sono sciolti, non è fine a sé stesso ma migliora la comprensione dell'ambiente marziano e di come può averne modificato la chimica.
"I meteoriti ferrosi sono un esempio di differenti asteroidi che si sono spaccati, i frammenti dei loro nuclei sono finiti sulla Terra e su Marte", ha detto Horton Newsom, del team della ChemCam presso l'Università del New Mexico ad Albuquerque. "Marte potrebbe conservare una popolazione diversa di asteroidi rispetto alla Terra".
Egg Rock potrebbe essere precipitato su Marte milioni di anni fa.
I primi dati dalla ChemCam hanno rilevato ferro, nichel e fosforo con diversi ingredienti minori.
Qui sotto una comparazione tra due immagini della MastCam prima e dopo l'utilizzo del laser ed un anaglifo della roccia cosmica (prendete gli occhialini 3d!). Entrambi sono disponibili nella nostra gallery.
Crediti: NASA/JPL-Caltech - Processing: Elisabetta Bonora & Marco Faccin / aliveuniverse.today
Ora, Curiosity continua a guidare verso sud avvicinandosi ad alcune dune di sabbia, decisamente meno imponenti delle Bagnold Dunes.
Il rover gode di buona salute nonostante qualche segno di invecchiamento dopo quattro anni di missione (che sembrano niente in confronto agli oltre 12 anni di Opportunity! N.d.A.).
Oltre ai fori sulle ruote che richiedono sempre attenzione nella pianificazione del percorso e monitoraggio costante, anche il Dynamic Albedo of Neutrons (DAN) sta lavorando con una tensione ridotta a seguito della quale potrebbe non produrre più neutroni, utilizzati per verificare la presenza di molecole d'acqua nel terreno. Resta comunque la modalità passiva. I raggi cosmici provenienti dallo spazio bombardano costantemente la superficie del pianeta, sollecitando i neutroni in terreni e rocce. Se l'acqua liquida o congelata risulta essere presente, gli atomi di idrogeno rallentano i neutroni. Così alcuni di essi, che fuggono verso lo spazio, hanno meno energia e si muovono più lentamente. Queste particelle più lente possono essere misurate con il DAN.
Inoltre, in accordo con il report, anche la stazione meteorologica Rover Environmental Monitoring Station (REMS), oltre ad avere un sensore rotto dal giorno dell'atterraggio, inizia a manifestare segni di usura.
Ora il rover è fermo al sol 1515 per analizzare alcuni target ma il piano è quello di ripartire verso sud e di utilizzare il software AEGIS (Autonomous Exploration for Gathering) per selezionare qualche bersaglio per la ChemCam.
Crediti: NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona / Phil Stooke, University of Western Ontario