Questo vuole essere un aggiornamento "per immagini" sulla missione di Perseverance, che a marzo ha ingranato una nuova marcia e sta macinando chilometri sul fondo del cratere Jezero, dimostrando una autonomia e una capacità di muoversi inedita per qualsiasi rover inviato finora sul pianeta rosso. Tanto per capirci, quello di seguito è il grafico della distanza totale (in rosso) e delle singole distanze percorse quotidianamente (in blu).
Praticamente, in poco più di due mesi (dal Sol 340 al Sol 409), Percy ha coperto quasi 6,3 km a una velocità media di 91 metri/Sol; in altre parole, in un tempo pari a solo 1/6 dell'intera missione, ha realizzato il 70% della odometria complessiva. La progressione è avvenuta accelerando e, negli ultimi 12 giorni (10 drives), la velocità media è più che raddoppiata, con una percorrenza tipica di almeno 200 metri ad ogni spostamento!
Grafico della distanza percorsa (odometria) nei singoli spostamenti e cumulativa, da inizio missione. In verde viene indicata anche la velocità media negli ultimi 10 drives - Data Source: NASA/JPL/JSON - Processing/Plots: Marco Di Lorenzo
La destinazione di questa corsa impetuosa è l'ormai celebre "Delta" del paleo-fiume Neretva, posizionato sul bordo nord-occidentale del cratere Jezero dentro il quale il rover si posò il 14 febbraio dell'anno passato. Per raggiungerlo, il rover era partito un mese fa da una posizione molto prossima al luogo di atterraggio, dopo essere stato impegnato nei 10 mesi precedenti ad esplorare il bordo della pianura sabbiosa di Séitah, più a sud. Avendo a disposizione un software di navigazione autonoma potenziato ("autopilot"), in grado di decidere quale direzione prendere senza neanche doversi fermare, nel corso di quest'ultimo mese il rover ha dedicato agli spostamenti l'80% dei giorni marziani, con percorrenze che, nel 71% dei casi, hanno superato il valore di 200 metri, sfiorando i 300. E' una distanza che a noi può sembrare piccola ma, in passato, nessun rover era mai riuscito a coprire distanze simili in un singolo Sol e, comunque, la maggior parte delle giornate non venivano dedicate a fare spostamenti. Tanto per dare una idea, il defunto rover Opportunity (che per ora detiene il record di percorrenza di oltre 45 km) ha coperto in media meno di 9 metri/Sol e peggio ancora ha fatto il "quasi-gemello" di Percy, Curiosity, che finora ha totalizzato in media soltanto 8,1 m/Sol, senza mai superare i 144 metri di percorrenza giornaliera.
Immagine al tramonto in vista del Delta, ripresa dalla "Front Left Hazard Avoidance Camera" nel Sol 409. - Credits: NASA/JPL/Caltech - Processing: Marco Di Lorenzo
Nel suo ampio arco, Perseverance si è trovato a passare accanto a diversi luoghi interessanti ma non si è mai soffermato ad esaminarli e, tantomeno, ha prelevato campioni di terreno lungo il percorso. In particolare, ha sfiorato due ampi crateri gemelli, chiamati "La Orotava" e "Hahoots'aa'", entrambi sui 350 metri di diametro. Ha attraversato la porzione settentrionale del cratere Jezeero, piatto e caratterizzato da fratture poligonali riconoscibili solo dall'alto. Alcuni giorni fa, inoltre, Perseverance è passato a circa 520 metri dal "backshell" ovvero il segmento superiore del guscio in cui è rimasto incapsulato durante il viaggio dalla Terra a Marte; attaccato al guscio c'è anche il paracadute che ha permesso al rover di effettuare la prima parte della discesa frenata in atmosfera, seguita poi dal modulo di discesa a retrorazzi, schiantatosi vicino al bordo meridionale di "Hahoots'aa'". Percy si è mantenuto alla larga da questo interessante soggetto, anche per non rischiare contaminazioni o il rischio di rimanere intrappolato nel telo e nei fili del paracadute, ma ha ripreso delle suggestive immagini a distanza, come quella nell'inserto dell'immagine di apertura o la seguente, in cui si notano anche le tracce lasciate dal rover sul terreno.
Backshell e paracadute (ingranditi nell'inserto) ripresi tramite Z-cam, nel Sol 410 - Credits: NASA/JPL/Caltech - Processing: Marco Di Lorenzo
Tra l'altro, backshell e paracadute dovrebbero essere stati fotografati anche dal drone Ingenuity che, durante il suo ultimo volo "record" di 8 giorni fa, è passato quasi sulla verticale (si veda la mappa sottostante, tratta dal Mission Log aggiornato). Purtroppo, per ora le immagini relative non sono state ancora rilasciate ma è probabile che verranno pubblicate a breve ed avranno molta risonanza.
Mappa degli spostamenti di Perseverance (linea bianca) e Ingenuity (in verde), con 3 differenti livelli di ingrandimento; la linea tratteggiata mostra il percorso inizialmente previsto dal team- Crediti: NASA/JPL/MRO - Processing: Marco Di Lorenzo
Nella fase finale del suo percorso, Percy ha ritratto anche una struttura dal profilo affascinante, la collina denominata "Kodiak" e situata circa 750 metri più a sud. Qui vediamo una sequenza di 3 immagini, riprese da 3 diverse fotocamere con risoluzione crescente, di questa intrigante struttura caratterizzata da fianchi molto regolari, sovrastati da una stratificazione rocciosa con evidenti segni di sfaldamento e frane,
Kodiak Hill ripresa, in alto, "Left Navcam" nel Sol 408, al centro con "Right Zcam" il Sol 410 e in basso con Left Zcam il Sol 409 - Credits: NASA/JPL/Caltech - Processing: Marco Di Lorenzo
Per finire, ecco un mosaico della scarpata del Delta ripreso pochi giorni fa. Con l'ingresso nel Delta, sicuramente la velocità di Persevernce si ridurrà, sia a causa della maggiore asperità del terreno, sia per le frequenti pause richieste dall'analisi del nuovo terreno sedimentario e dalla raccolta di numerosi campioni da riportare a Terra. Ma sicuramente la missione è destinata a durare ancora a lungo e alla fine verranno ampiamente infranti i record di odometria dei rover precedenti, anche quello assoluto di Opportunity.