Ogni volta che sento parlare di robot alla ricerca di forme di vita in luoghi diversi dalla Terra, non posso far a meno di pensare all'androide Data in Star Trek: Generazioni che, dotato di chip emozionale, canticchia un simpatico motivetto quando sul ponte dell'Enterprise gli viene chiesto di cercare segni vitali:

Forme di vita.
Piccole piccole forme di vita.
Preziose piccole forme di vita.
Dove siete? (Cha cha cha cha cha, CHA!)

Ebbene, i rover attuali non sono così sofisticati e purtroppo, finora, solo le Viking hanno tentato dei veri e propri esperimenti biologici.
Tuttavia, Perseverance, per la prima volta, potrà confermare o meno la presenza di micro-fossili su Marte.

Atterrerà nel cratere Jezero di 45 chilometri di diametro, sul lato occidentale di Isidis Planitia.
Le immagini riprese dall'orbita della sonda Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) mostrano antichi canali scolpiti, delta e sedimenti risalenti a circa 3,5 miliardi di anni fa, quando probabilmente l'acqua scorreva sulla superficie del pianeta.

Cratere Jezero - Marte

Crediti:  NASA/JPL-Caltech/ASU

Secondo un recente studio pubblicato su AGU Advances, in questa zona l'acqua è stata presente abbastanza a lungo per sostenere la vita ed altrettanto lungo deve essere stato il processo di sedimentazione necessario per catturare la vita in forme fossili.
Sulla Terra, i delta fluviali sono ottimo posto per preservare efficacemente le molecole organiche associate alla vita ma senza un'adeguata comprensione della sequenza e della durata di eventi su Marte, ogni analogia è pura speculazione.
Sul nostro pianeta i fiumi che non hanno piante sulle sponde si muovo lateralmente circa dieci volte più velocemente di quelli con vegetazione. Quindi, rapportando questi dati a Marte dove la gravità è ridotta, ed ipotizzando l'assenza di piante, secondo i ricercatori il delta nel cratere di Jezero deve aver impiegato tra i 20 ed i 40 anni per formarsi. Ma il processo è stato probabilmente discontinuo, estendendo il periodo fino a 400.000 anni.

Un'altra ricerca, precedente pubblicata su Icarus,aveva identificato depositi di carbonati sul bordo interno di Jezero.
Sulla terra, i carbonati aiutano la formazione di strutture abbastanza resistenti da far sopravvivere forme fossili, come conchiglie, coralli e stromatoliti, per miliardi di anni.

I minerali carbonatici si formano dalle interazioni tra anidride carbonica e acqua, registrando i sottili cambiamenti di queste nel tempo. Per cui i depositi marziani potranno fornire anche molte informazioni utili sull'evoluzione atmosferica del pianeta.
Il Compact Reconnaissance Imaging Spectrometer for Mars (CRISM) a bordo della sonda Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) ha aiutato a produrre mappe minerali dettagliate del cratere. I depositi interessano il bordo del bacino e, anche se non è detto che questi si siano formati nel lago, la loro identificazione rende la missione davvero eccitante.

CRISM (MRO) mappa minerale del cratere Jezero

CRISM (MRO) mappa minerale del cratere Jezero- I carbonati sono rappresentati in verde.
Crediti: NASA/JPL-Caltech/MSSS/JHU-APL/Purdue/USGS

Il team spera di visitare sia il delta che il litorale, ossia il bordo di Jezero, nell'arco dei due anni di missione primaria previsti.

A differenza di Curiosity che ha confermato la presenza di ambienti antichi potenzialmente abitabili su Marte, Perseverance cercherà segni reali della vita microbica passata con una nuova suite di strumenti:

  • Mastcam-Z, ne abbiamo già parlato approfonditamente, è il sistema di telecamere dotato di zoom montato sull'albero del rover, in grado di scattare foto 3D ad alta velocità.
    Restituirà immagini 1600x1200 pixel max con una qualità colore da 2 megapixel.
  • MEDA (Mars Environmental Dynamics Analyzer), effettua misurazioni meteorologiche sulla velocità e direzione del vento, temperatura ed umidità, nonché la quantità e la dimensione delle particelle di polvere nell'atmosfera marziana.
  • MOXIE (Mars Oxygen In-Situ Resource Utilization Experiment), è un'esperimento che permetterà alla NASA di testare la produzione di ossigeno dall'atmosfera di Marte per supporto vitale e come propellente per i futuri astronauti.
  • PIXL (Planetary Instrument for X-ray Lithochemistry), è uno spettrometro a raggi X con fotocamera per identificare elementi chimici su piccola scala e scattare foto ravvicinate al terreno e alle rocce.
  • RIMFAX (Radar Imager for Mars' Subsurface Experiment), è un radar per esplorare il sottosuolo.
  • SHERLOC (Scanning Habitable Environments with Raman & Luminescence for Organics & Chemicals)sarà il primo spettrometro UV Raman ad atterrare sulla superficie di Marte. Cercherà sostanze organiche e minerali che possono contenere segni della vita passata.
  • SuperCam, una fotocamera dotata di laser e spettrometri che cercherà composti organici.

Grande 3x2,7 metri ed alto 2,2 (escluso il braccio robotico), Perseverance pesa 1,025 chilogrammi ed è molto simile a Curiosity ma con delle ruote migliori (si spera!). Rivestite di alluminio, hanno una struttura costituita da tubi di titanio elastico, creati con lo stesso processo utilizzato per realizzare i telai delle mountain bike di fascia alta. Hanno un diametro di 52,5 centimetri ma permetteranno al rover di superare rocce alte fino a 78 centimetri (ossia, circa una volta e mezza il diametro della ruota).

Il rover è progettato per arrampicarsi su terreni inclinati fino a 45 gradi senza ribaltarsi ma come tutti i robot marziani è lento: su terreno piano e duro percorrerà 4,2 centimetri al secondo (o 152 metri all'ora).

Ora, Perseverance è presso il Kennedy Space Center in Florida per completare le operazioni di assemblaggio ed i test pre-lancio.
Nel mese di aprile ha superato una delle prove cruciali sulle proprietà di massa, una misura fondamentale per garantire la riuscita della missione, dal lancio, alla fase di crociera fino alla discesa sul Pianeta Rosso.
Un po' come il processo di equilibratura dei pneumatici che tutti andiamo periodicamente a fare dai gommisti, il team NASA, dopo aver analizzato i dati, ha aggiunto 6,27 chilogrammi al telaio del rover per portare il baricentro molto vicino al punto previsto dal progetto ed evitare fastidiose vibrazioni. 

Per la prima volta nella storia dell'astronautica, Perseverance sarà accompagnato su Marte da un drone: un elicottero con apertura alare di 1,2 metri e massa di 1,8 chilogrammi che potrà volare sulla superficie del Pianeta Rosso.
Si chiamerà "Ingenuity" (ingegnosità).
Il nome è stato ripescato tra le 28.000 proposte ricevute per Perseverance. E' stato inventato da Vaneeza Rupani, una studentessa della High School della contea di Tuscaloosa a Northport (Alabama), la quale commentando la sua scelta, ha scritto:
"L'ingegnosità e la genialità delle persone che lavorano duramente per superare le sfide del viaggio interplanetario sono ciò che consente a tutti noi di sperimentare le meraviglie dell'esplorazione dello spazio. L'ingegno è ciò che consente alle persone di realizzare cose straordinarie e ci consente di espandere i nostri orizzonti ai confini dell'universo".