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Il Compact Reconnaissance Imaging Spectrometer for Mars (CRISM) è uno dei sei strumenti scientifici a bordo della sonda della NASA Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) il cui obiettivo principale è quello di mappare i minerali presenti sulla superficie di Marte ma può essere utilizzato anche per osservare le nuvole di ghiaccio e l'aerosol nell'atmosfera del pianeta.
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3.500 milioni di anni fa il cratere Gale su Marte era coperto da ghiacciai, soprattutto sul tumulo centrale, il Monte Sharp, alto 5,5 chilometri, meta della missione del rover della NASA Curiosity, che ha festeggiato un anno marziano, 687 giorni terrestri, proprio questa settimana, il 24 giugno.
Acqua liquida e fredda scorreva attraverso fiumi e ruscelli, raggiungendo i laghi nelle zone più basse, formando paesaggi simili a quelli che possiamo trovare in Islanda o Alaska.
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Un nuovo e recente cratere da impatto sul suolo marziano è stato documentato da una delle fotocamere della sonda della NASA Mars Reconnaissance Orbiter (MRO).
Il cratere appare, per la prima volta, in una ripresa del 2012, grande come mezzo campo da calcio.
L'impatto che lo ha generato deve essere stato piuttosto simile all'esplosione della meteora russa di Chelyabinsk dello scorso anno.
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Un confronto tra due immagini riprese dalla fotocamera High Resolution Imaging Science Experiment (HiRISE) a bordo della sonda della NASA Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), il 5 novembre 2010 e il 25 maggio 2013, ha rilevato la formazione di un nuovo canalone su Marte.
La gola si trova sul pendio interno di un cratere nella regione Terra Sirenum, a 37,45 gradi di latitudine sud e 222,95 gradi di longitudine est.
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In tanti anni di osservazioni, sicuramente Marte si è rivelato un mondo estremamente dinamico ma c'è una domanda in particolare, fra i quesiti ancora insoluti, a cui tutti vorremmo dare una risposta certa: sulla sua superficie l'acqua allo stato liquido scorre occasionalmente ancora oggi?
Di sicuro, finora, le migliori indicazioni in tal senso sono arrivare dalle sonde in orbita che riescono a monitorare il pianeta con ripetuti passaggi, evidenziandone i cambiamenti stagionali e temporali in generale.
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Ci troviamo su Marte, a 47.9 S e 303.6 E, a sud-est della regione equatoriale Tharsis, sul bordo nord occidentale di Argyre Planitia, una pianura che si trova all'interno di un grande ed antico bacino da impatto (il secondo in dimensioni dopo Hellas).
Il nome, "argyros" ossia "argento", proviene da una mappa disegnata dall'astronomo italiano Giovanni Schiaparelli nel 1877, con riferimento ad "Argyre", un'isola di argento della mitologia greca.
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Una nuova immagine della fotocamera ad alta risoluzione High Resolution Imaging Science Experiment (HiRISE) a bordo della sonda Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) ha ripreso, dall'orbita, il rover della NASA Curiosity al lavoro su Marte, lo scorso 11 dicembre 2013.
Da questa pagina del sito dedicato, gestito dall'University of Arizona di Tucson, è possibile accedere all'immagine nei diversi formati: hirise.lpl.arizona.edu/ESP_034572_1755
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Studiando i dati e le foto orbitali della sonda della NASA Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), gli scienziati hanno individuato ulteriori prove di un vasto oceano che avrebbe coperto gran parte della superficie di Marte miliardi di anni fa.
Secondo la ricerca, le immagini mostrerebbero l'evidenza del delta di un antico fiume che alimentava con le sue acque un vasto oceano, esteso su oltre un terzo della superficie del Pianeta Rosso.
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I ricercatori della missione Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) della NASA hanno scoperto che le temperature nell'atmosfera marziana oscillano regolarmente ben due volte al giorno.
"Vediamo un massimo di temperatura nel mezzo della giornata ma abbiamo anche una temperatura massima poco dopo la mezzanotte", spiega Armin Kleinboehl del NASA Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, in California, autore principale del nuovo studio.
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Un nuovo studio della NASA indica che il ghiaccio secco di Marte può scivolare verso il basso, su cuscinetti di gas, come un hovercraft in miniatura, lasciando chiare tracce sulle dune di sabbia.
I ricercatori ritengono che questo processo spieghi una classe engmatica di calanchi, identificati grazie alle immagini della sonda Mars Reconnaissance Orbiter (MRO).
Esperimenti sulle dune di sabbia sulla Terra, nello Utah e in California, confermerebbero l'ipotesi.
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L'Unione Sovietica fu la prima ad atterrare su Marte nel 1971: la conferma arriva dalle immagini ad alta risoluzione della fotocamera HiRISE a bordo della sonda della NASA Mars Reconnaissance Orbiter (MRO).
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La sonda della NASA Mars Reconnaissance Orbiter è riuscita a riprendere diverse immagini, tanto da poter realizzare una sequenza, delle variazioni, nella forma e nella posizione, del paracadute di Curiosity dal giorno dell'atterraggio ad oggi.
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Grazie allo SHARAD (Shallow Subsurface Radar), lo strumento radar dell'ASI (Agenzia Spaziale Italiana) montato a bordo della sonda NASA Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), gli scienziati hanno potuto ricostruire, per la prima volta, in 3D, i canali sotterranei di Marte, creati da violenti inondazioni.
Nel corso degli anni, MRO ha restituito numerose immagini di canali marziani, attribuiti alle inondazioni degli ultimi 500 milioni di anni, periodo durante il quale, Marte è sempre stato considerato freddo e secco.
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