Siamo nella regione polare meridionale di Marte. Qui, le immagini scattate dall'orbiter Mars Express dell'ESA e dall'ExoMars Trace Gas Orbiter mostrano inquietanti raggruppamenti di ragni neri. Queste strutture sono create da canali che misurano da 45 metri a 1 chilometro di diametro, attraverso i quali passa l'anidride carbonica quando il clima inizia a riscaldarsi nell’emisfero meridionale, durante la primavera marziana. Il calore scioglie gli strati sotterranei di ghiaccio secco il quale rilascia CO2 per sublimazione. Quando il gas si espande e risale, esplode, attraversando gli strati ghiacciati sovrastanti, trascinando con sé la polvere scura del terreno. Il fenomeno forma una sorta di geyser e, quando il materiale esploso ricade in superficie, crea questi strani motivi a ragno. In alcuni punti, secondo l’ESA, i geyser esplodono attraverso il ghiaccio fino a 1 metro di spessore.

Nell'immagine in apertura, ripresa dalla telecamera stereo ad alta risoluzione (HRSC) di Mars Express il 27 febbraio 2024 durante l'orbita 25449, le macchie scure sono il segno rivelatore della presenza di “ragni” sparsi nella regione polare meridionale di Marte. Molti si sono formati alla periferia di Inca City, così chiamata perché la rete lineare, quasi geometrica dei crinali ricorda le rovine Inca.

Anche l’esploratore robotico dell'ESA ExoMars Trace Gas Orbiter (TGO), ha ripreso le immagini dei viticci in modo particolarmente chiaro.
L'immagine qui sotto è stata ripresa dallo strumento CaSSIS (Colour and Stereo Surface Imaging System) a bordo dell’ExoMars Trace Gas Orbiter dell’ESA, il 4 ottobre 2020.

spiders marziani

 

 Il mistero di Inca City

Più formalmente conosciuta come Angustus Labyrinthus, Inca City fu scoperta nel 1972 dalla sonda Mariner 9 della NASA.
"Non siamo ancora sicuri di come si sia formata", dice l'ESA "Potrebbe essere che le dune di sabbia si siano trasformate in pietra nel tempo. Forse materiale come magma o sabbia sta filtrando attraverso strati fratturati di roccia marziana. Oppure le creste potrebbero essere degli esker, strutture tortuose legate ai ghiacciai".

 Le “mura” della città Inca sembrano tracciare parte di un grande cerchio, di 86 chilometri di diametro, avvistato da Mars Orbiter nel 2022. Questa struttura potrebbe essere un vecchio cratere da impatto, suggerendo che le creste geometriche potrebbero essere intrusioni di magma che si sono sollevate attraverso la crosta riscaldata e screpolata di Marte dopo la collisione. Il cratere si sarebbe successivamente riempito di sedimenti, che poi sono stati erosi, rivelando parzialmente queste strutture di magma che ricordano antiche rovine.