Recentemente due studi hanno dimostrato che almeno due esplosioni di supernove investirono la Terra milioni di anni fa ed ora altre prove sono state scoperte nei campioni raccolti sulla Luna tra il 1969 e il 1972 durante missioni Apollo 12, 15 e 16.
Mente gli astrofisici dell'Università di Berna si sono dati da fare per disegnare l'identikit del misterioso Nono Pianeta teorizzato da Mike Brown e Konstantin Batygin della Caltech, in una recente comunicazione la NASA precisa che la sonda Cassini non ha sperimentato alcuna inspiegabile deviazione orbitale nel sistema di Saturno.
La scoperta di un altro oggetto nella Fascia di Kuiper riaccende gli animi dei cercatori del Nono Pianeta.
Secondo Mike Brown, l'astronomo planetario del California Institute of Technology (Caltech) che a gennaio aveva previsto l'esistenza di un mondo dieci volte più massiccio della Terra, probabilmente gassoso, oltre l'orbita di Nettuno, il "nuovo KBO [Kuiper Belt Object] è esattamente dove il Nono Pianeta prevede che sia".
Un nuovo studio finanziato dalla NASA suggerisce che l'asse di rotazione delle Luna deve essersi spostato di circa cinque gradi, più o meno tre miliardi di anni fa. A testimoniare il cambiamento sarebbe la presenza di ghiaccio in due posizioni perfettamente opposte dell'emisfero meridionale e settentrionale.
Secondo un gruppo di astronomi francesi la sonda della NASA Cassini potrebbe essere ricordata non solo per la sua gloriosa missione nel sistema di Saturno ma potrebbe passare alla storia per il suo contributo nella ricerca del misterioso Nono Pianeta.
Sarebbe 10 volte più massiccio della Terra ed orbiterebbe in media 20 volte più lontano dal Sole rispetto a Nettuno (la cui distanza media dal Sole è di circa 4,5 miliardi di chilometri); impiegherebbe quindi tra i 10.000 ed i 20.000 anni per compiere un'orbita completa attorno alla nostra stella. Si tratta del Nono Pianeta del nostro Sistema Solare.
Due gruppi indipendenti di astronomi, analizzando i dati dell'Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA) nel corso del 2014 e nel 2015, hanno dichiarato di aver scoperto un grande oggetto (forse due!) ai confini del Sistema Solare.
Un gruppo di ricerca, del Max Planck Institute for Solar System Research (MPS) in Germania e del International Space Science Institute (ISSI) in Svizzera, ha presentato un'analisi completa sulle particelle di polvere interstellare che furono rilevate dalla sonda Ulysses, laciata del 1990 per studiare il Sole e l'eliosfera.
Un'incredibile foto del nostro pianeta è stata acquisita il 6 luglio 2015 dall'Earth Polychromatic Imaging Camera (EPIC) a bordo del satellite NOAA Deep Space Climate Observatory (DSCOVR), da una distanza di 1.5 milioni di chilometri.
Un'equipe internazionale guidata da astronomi brasiliani ha identificato un pianeta simile a Giove, in orbita a una distanza simile a quella di Giove intorno a una stella simile al Sole, HIP 11915, grazie telescopio da 3,6 metri dell'ESO.