Sommario:
- Novità
- Incontri ravvicinati / Close encounters
- Possibili impatti / Risk Tables
- Statistiche sulle scoperte / Discovery Stats
Per una introduzione all'argomento NEO/PHA si rimanda ad un precedente articolo. La maggior parte delle informazioni sono tratte dal sito JPL/cneos dedicato, con occasionali contributi dal NEODys italiano e da IAU Minor Planet Center.
Le novità sono segnalate in rosso
1) News
Aggiornata la sezione 2 e 3.
2) Incontri Ravvicinati / Close Encounters (20/9)
Con 184 incontri la lista ha probabilmente raggiunto la lunghezza massima per questo mese.
TAB.1) Passaggi ravvicinati oggi, negli passati 24 giorni e nei prossimi 30 giorni
La tabella qui sopra è una lista di incontri entro 0.050 Unità Astronomiche (7.48 milioni di km o 19.5 distanze lunari) dal centro della Terra, in una finestra di tempo che si spinge 30 giorni nel futuro e non oltre i 30 giorni nel passato (la data d'inizio può ritardare di qualche giorno, per motivi di leggibilità). L'errore o incertezza sulla distanza è riferito a una probabilità del 90% che il valore vero cada al suo interno (criterio 1,645σ); questo dato non viene riportato esplicitamente nelle tabelle CNEOS, dove invece è presente la distanza minima possibile, basata però sul criterio molto più stringente di 3σ (99,73% di confidenza).
Qui sotto, gli stessi dati sono rappresentati in maniera grafica; sulle ascisse c'è la data di massimo avvicinamento (la linea rossa indica la data attuale), sulle ordinate la distanza in unità lunari e, sulla destra, in milioni di km. Le dimensioni e il colore dei cerchi indicano le dimensioni dell'oggetto, mentre il colore dello sfondo identifica le varie regioni di interesse attorno alla Terra: in giallo la sfera di influenza gravitazionale del nostro pianeta (detta sfera di Hill), in arancio la regione cis-lunare, ovvero a distanza sub-lunare.
Fig.1) rappresentazione grafica dei passaggi ravvicinati negli ultimi 30 e nei prossimi 30 g
Fig.2) Andamento della lunghezza della lista negli ultimi due anni
Infine, le due classifiche "top-25" degli incontri estremamente ravvicinati (entro centomila km dal geocentro o 15,7 raggi terrestri); la prima lista contiene i passaggi più prossimi alla Terra nell'ultimo anno, la seconda i 25 passaggi storici più ravvicinati (di fatto, tutti entro i 3,3 raggi terrestri); entrambe le tabelle sono ordinate per distanze crescenti e non includono i 7 impattatori 2008 TC3, 2014 AA, 2018 LA, 2019 MO, 2022 EB5, 2022 WJ1 e 2023 CX1, tutti avvistati poche ore prima dell'impatto e che non hanno causato danni perché avevano dimensioni estremamente ridotte.
Tab.2 e 3) I 25 incontri più ravvicinati negli ultimi 12 mesi (a sinistra) e quelli in assoluto più ravvicinati di sempre (aggiornate il 17/9)
Anche qui, l'incertezza sulla distanza è ricalcolata su un intervallo di confidenza del 90%. Tuttavia, in molti casi, la posizione nella classifica riportata nella prima colonna potrebbe cambiare a causa di tali incertezze e, soprattutto nella Tabella 3, l'ordine è puramente indicativo perché ci sono diversi oggetti con incertezza molto ampia sulla distanza, specialmente ai primi posti. Tra l'altro, nei casi un cui l'intervallo di incertezza sia fortemente asimmetrico, viene riportato solo l'errore inferiore (preceduto dal segno − anziché ±) legato alla minima distanza possibile.
NB.: per il raggio terrestre, si è adottato il valore medio di 6371,0 km che è quello di una sfera con volume equivalente al geoide.
3) Tabelle di rischio / Risk Tables (aggiornato al 20/9)
Compare il nuovo 2023 SE2.
TAB.4) Potenziali IMPATTI in ordine di tempo, entro al massimo 50 anni
La tabella qui sopra è la lista degli Impatti, estratta dalla "Virtual Impact" table di CNEOS, ordinata cronologicamente. Appaiono solo gli eventi entro i prossimi 50 anni, associati ad oggetti con magnitudine assoluta H<26 (quelli con un diametro nominale superiore a 22 metri, capaci di raggiungere il suolo). La soglia sulla scala di Palermo >-6 viene applicata "a monte" del successivo accorpamento tra eventi associati allo stesso oggetto nella stessa data; in tal caso, per i valori di probabilità di impatto e di "Fattore di rischio" (prodotto della probabilità e della potenza d'impatto), sono riportate le somme degli eventi multipli accorpati. Nel caso di una lista troppo lunga, per motivi di leggibilità quelli più lontani nel tempo potrebbero non apparire nella tabella ma se ne tiene comunque conto nelle due figure sottostanti.
Di seguito, una visualizzazione degli impatti potenziali elencati nella tabella 5 in funzione del tempo, usando lo stesso codice di colori basato sul Fattore di rischio.
Fig.4: Indice di Rischio degli impatti in funzione del tempo (stessi dati della tabella precedente)
Qui sotto la corrispondente lista degli impattatori, costruita a partire dagli stessi impatti che appaiono della Tab.5 e ordinata alfabeticamente; qui sono aggiunte informazioni ulteriori legate specificamente all'oggetto, compresi i dati sul numero di osservazioni e l'arco temporale in cui sono state eseguite, oltre al Condition Code che esprime la bontà dell'orbita calcolata. A differenza della tabella ufficiale CNEOS, ovviamente, qui sono esclusi tutti gli oggetti che NON hanno impatti significativi entro 50 anni da oggi ed anche il numero di potenziali impatti e la loro probabilità cumulativa si riferiscono a una finestra di tempo di soli 50 anni e che hanno un fattore di rischio e una scala di Palermo sufficientemente alti; inoltre, lo ribadiamo, eventi associati allo stesso oggetto nella stessa data qui sono stati accorpati tra loro.
TAB.5) Lista degli IMPATTATORI che potrebbero colpirci nei prossimi 50 anni
La scala di colori usata come sfondo nelle due tabelle è un indicatore della pericolosità ovvero della qualità dei dati, con intervalli dettati dalla seguente scala cromatica.
Tab.6: intervalli dei codici cromatici relativi alle quantità visualizzate in precedenza.
4) Statistiche sulle scoperte / discoveries Stats (aggiornato il 13/9)
Finalmente, dopo una sollecitazione del sottoscritto, cneos ha risolto il problema tecnico che aveva bloccato gli aggiornamenti nella pagina sulle statistiche delle scoperte da oltre un mese, Agosto ha portato ben 169 NEO, di cui 7 PHA.
Fig.5) data Source: https://cneos.jpl.nasa.gov/stats/totals.html - Data processing: M. Di Lorenzo
Qui sopra, i trend aggiornati mensilmente sul numero di oggetti noti, divisi nelle categorie PHA (oggetti potenzialmente pericolosi sopra i 140 m), PHA-KM (PHA sopra il km), NEC (Comete che si avvicinano alla Terra), NEA 140 (asteroidi sopra i 140m che si avvicinano all'orbita terrestre ma non sono necessariamente pericolosi) e NEO (Asteroidi+Comete di qualsiasi dimensione). A sinistra ci sono gli andamenti recenti, a destra quelli storici con proiezioni future.
I due grafici in alto mostrano i trend relativi ai soli PHA. Il loro numero complessivo, fino al 2019, seguiva un andamento che saturava con un tempo caratteristico di 19,5 anni (curva arancio); successivamente, la ricerca è diventata più efficiente e il tempo caratteristico è sceso a 16,75 anni (curva rossa) nel 2019 e, si prevede, la metà a partire da fine 2024, grazie principalmente all'entrata in funzione del LSST Alla fine, si prevede una saturazione verso circa 3750 oggetti PHA, di cui 155 sopra il km. Questo porterà a raggiungere il fatidico obiettivo di catalogare il 90% dei PHA entro il 2035, data che potrebbe anticiparsi di pochi anni con il lancio (decisamente tardivo!) del telescopio infrarosso dedicato NEO Surveyor.
Nel grafico sui NEO in basso a sinistra sono riportati sia tutti gli asteroidi Near-Earth che quelli sopra i 140 metri, di cui i PHA sono una sotto-categoria che rappresenta circa il 20%; la prima quantità è ancora ben interpolata tramite una curva esponenziale, con un raddoppio ogni 6 anni; invece l'andamento dei corpi più grandi è diventato ormai lineare (in media 507 scoperte all'anno), a conferma che ormai per oggetti di queste dimensioni ci stiamo avviando verso una lenta saturazione, avendone scoperti più della metà. In basso a destra, il tasso di scoperte recente per le due categorie NEA e PHA, entrambe entro la magnitudine 22 (>140 m); i simboli indicano gli incrementi mensili, le curve più spesse mostrano la media mobile nell'ultimo anno e quelle sottili i modelli; si vedono chiaramente i gradoni in corrispondenza dei cambiamenti di efficienza, uno nel 2014, uno nel 2020 e il prossimo indicativamente previsto alla fine del 2023.
Qui sotto, i trend mensili delle scoperte per classe di dimensione, negli ultimi anni. Tra maggio e giugno 2022 si nota una riduzione del 3,2% nel numero di grossi NEA (quelli sopra 1 km di diametro), apparentemente inspiegabile. In realtà, una analisi più approfondita mostra che negli ultimi anni il tasso di scoperta di simili corpi si è mantenuto intorno ad uno ogni 3 mesi, ma il loro aumento è mascherato dal gran numero di oggetti che, avendo una magnitudine vicina al limite superiore, sono stati poi riclassificati e trasferiti nella categoria di dimensioni inferiori grazie a nuove osservazioni.
Fig.6) data Source: https://cneos.jpl.nasa.gov/stats/size.html - Data processing: M. Di Lorenzo
Un altro modo di presentare queste informazioni (con una risoluzione maggiore sulle dimensioni e un intervallo temporale più ampio) è riportato di seguito. I due grafici illustrano, con scala lineare e logaritmica, la distribuzione cumulativa di 32201 asteroidi NEO scoperti fino al 21/6/2023 (i dati parziali di quest'anno sono estrapolati linearmente al 31/12) in funzione della loro magnitudine assoluta e per anno di scoperta
Fig.7a e 7b) Distribuzioni storiche cumulative nel tempo, in scala lineare e logaritmica - data Source: https://cneos.jpl.nasa.gov/stats/size.html - Data processing: M. Di Lorenzo
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E' possibile dividere questi oggetti in quattro grandi categorie in base, all'effetto di un possibile impatto: i "Near Earth Asteroids" con H<17.75 e diametro nominale >1000 m sono in grado di causare impatti catastrofici con effetti globali, i "Potential Hazardous Asteroids" con 18<H<22 e diametro nominale superiore a 140 metri sono capaci di devastare ampie regioni e sono oggetto dell'attuale ricerca sistematica mentre i sub-PHA con 22<H<26 e dimensioni comprese tra 22 e 140 metri possono creare solo danni locali ma sono più numerosi e andrebbero monitorati da un sistema di allarme a breve termine. L'ultima categoria abbraccia gli oggetti più piccoli, di fatto massi spaziali che non pongono una reale minaccia perché vengono generalmente fermati dall'atmosfera terrestre, causando spettacolari bolidi ma riducendosi a piccoli frammenti sub-sonici e polvere meteorica. La categoria PHA è destinata a saturare nei prossimi anni (come già successo agli oggetti di dimensioni chilometriche) mentre il numero di sub-PHA è destinato ad una vera esplosione che finirà per cancellare l'attuale "doppio picco", trasformandolo in un "ginocchio", con un deciso aumento di pendenza intorno a H=24. Si veda al riguardo l'articolo pubblicato un paio di anni fa.
La tabella sottostante elenca invece il numero di oggetti noti e gli incrementi relativi registrati per ogni intervallo di magnitudine H ovvero di diametro nominale, al 31/12/2022.