Sommario:

  1. Novità
  2. Incontri ravvicinati / Close encounters
  3. Possibili impatti / Risk Tables
  4. Statistiche sulle scoperte / Discovery Stats

 Per una introduzione all'argomento NEO/PHA si rimanda ad un precedente articolo. La maggior parte delle informazioni sono tratte dal sito JPL/cneos dedicato, con occasionali contributi dal NEODys italiano e da IAU Minor Planet Center.

Le novità sono segnalate in rosso

  1)  News

Aggiornata la sezione 2 e 3.

 

2) Incontri Ravvicinati / Close Encounters (11/9)

 Lista giunta a 148 incontri al primo quarto di Luna.

NEO ctab 0911

TAB.1) Passaggi ravvicinati oggi, nei 23 giorni passati e nei prossimi 30 giorni

 La tabella qui sopra è una lista di incontri entro 0.050 Unità Astronomiche (7.48 milioni di km o 19.5 distanze lunari) dal centro della Terra, in una finestra di tempo che si spinge 30 giorni nel futuro e non oltre i 30 giorni nel passato (se la lista è lunga la data d'inizio può ritardare di qualche giorno, per motivi di leggibilità). L'errore o incertezza sulla distanza è riferito a una probabilità del 90% che il valore vero cada al suo interno (criterio 1,645σ); questo dato non viene riportato esplicitamente nelle tabelle CNEOS, dove invece è presente la distanza minima possibile, basata però sul criterio molto più stringente di 3σ (99,73% di confidenza).

 Qui sotto, gli stessi dati sono rappresentati in maniera grafica; sulle ascisse c'è la data di massimo avvicinamento (la linea rossa indica la data attuale), sulle ordinate la distanza minima in multipli della distanza media Terra-Luna e, sulla destra, in milioni di km. Le dimensioni e il colore dei cerchi indicano le dimensioni dell'oggetto, mentre il colore dello sfondo identifica le varie regioni di interesse attorno alla Terra: in giallo la sfera di influenza gravitazionale del nostro pianeta (detta sfera di Hill), in arancio la regione cis-lunare, ovvero a distanza sub-lunare.

NEO cplot 0911

 Fig.1) rappresentazione grafica dei passaggi ravvicinati negli ultimi 30 e nei prossimi 30 g

 NEO trend 0911

Fig.2) Andamento della lunghezza della lista negli ultimi due anni e mezzo

 Il grafico qui sopra riporta invece la lunghezza della lista dei passaggi suddetti e viene tipicamente aggiornato ogni 2 giorni. In rosso vediamo i dati registrati quotidianamente, in blu una interpolazione basata sulla media mobile mensile, in modo da "smussare" le piccole oscillazioni giornaliere. E' evidente la caratteristica modulazione che si ripete ogni anno e che non è dovuta ad una reale variazione nel numero di incontri ma semplicemente ad un abbassamento stagionale nella efficienza di rilevazione. La data e la profondità del minimo estivo, in particolare, è determinato tre fattori: la riduzione delle ore di buio nell'emisfero boreale (dove sono situati la maggior parte dei telescopi dedicati a questo monitoraggio), la occasionale vicinanza alla fase di plenilunio (che di fatto impedisce la scoperta di oggetti deboli per svariati giorni al mese) e, sorprendentemente, un generale rilassamento nell'attività di monitoraggio, identificazione e calcolo delle traiettorie di tali corpi, presumibilmente legata all'abitudine umana di andare in ferie a cavallo tra luglio e agosto! Tutto questo si traduce in un artificioso ma drastico abbassamento di un fattore 4 e quindi possiamo affermare che, nel corso dell'anno, la maggior parte dei passaggi ravvicinati rimane inosservata, specialmente quando si tratta di oggetti di dimensioni medio-piccole (da qualche metro a poche decine di metri). La situazione non potrà cambiare molto fino a quando non si lanceranno veicoli spaziali dedicati, per survey ad ampio campo fatte magari dal punto di librazione L1 tra Terra e Sole.

Infine, le due classifiche "top-25" degli incontri estremamente ravvicinati, tipicamente entro 0,25 distanze lunari ovvero 96100 km dal geocentro (circa 15 raggi terrestri). La prima lista contiene i passaggi più prossimi alla Terra nell'ultimo anno, la seconda i 25 passaggi storici più ravvicinati (di fatto, tutti entro i 3 raggi terrestri); entrambe le tabelle sono ordinate per distanze crescenti e non includono gli 8 impattatori 2008 TC3, 2014 AA, 2018 LA, 2019 MO, 2022 EB5, 2022 WJ12023 CX12024 BX1 e 2024 RW1; tutti avvistati poche ore prima dell'impatto e che non hanno causato danni perché avevano dimensioni estremamente ridotte.

NEO Closest0906

Tab.2 e 3) I 25 incontri più ravvicinati negli ultimi 12 mesi (a sinistra) e di sempre (a destra) - aggiornate il 6/9

 Anche qui, l'incertezza sulla distanza è ricalcolata su un intervallo di confidenza del 90%. Tuttavia, in molti casi, la posizione nella classifica riportata nella prima colonna potrebbe cambiare a causa di tali incertezze e, soprattutto nella Tabella 3, l'ordine è puramente indicativo perché ci sono diversi oggetti con incertezza molto ampia sulla distanza, specialmente ai primi posti. Tra l'altro, nei casi un cui l'intervallo di incertezza sia fortemente asimmetrico, viene riportato solo l'errore inferiore (preceduto dal segno − anziché ±) legato alla minima distanza possibile.

 NB.: per il raggio terrestre, si è adottato il valore medio di 6371,0 km che è quello di una sfera con volume equivalente al geoide.

 

3) Tabelle di rischio / Risk Tables (aggiornato al 10/9)

 Entrano in lista due potenziali impattatori di dimensioni ragguardevoli (PHA); in particolare, 2024 QP2 esibisce un elevato fattore di rischio a causa della probabilità di impatto non trascurabile nel 2046.

 NEO impact 0910

TAB.4) Potenziali IMPATTI in ordine di tempo, entro al massimo 50 anni

 La tabella qui sopra è la lista degli Impatti, estratta dalla "Virtual Impact" table di CNEOS, ordinata cronologicamente. Appaiono solo gli eventi entro i prossimi 50 anni, associati ad oggetti con magnitudine assoluta H<26 (quelli con un diametro nominale superiore a 22 metri, capaci di raggiungere il suolo). La soglia sulla scala di Palermo >-6 viene applicata "a monte" del successivo accorpamento tra eventi associati allo stesso oggetto nella stessa data; in tal caso, per i valori di probabilità di impatto e di "Fattore di rischio" (prodotto della probabilità e della potenza d'impatto), sono riportate le somme degli eventi multipli accorpati. Nel caso di una lista troppo lunga, per motivi di leggibilità quelli più lontani nel tempo potrebbero non apparire nella tabella ma se ne tiene comunque conto nelle due figure sottostanti.

 Di seguito, una visualizzazione degli impatti potenziali elencati nella tabella 5 in funzione del tempo, usando lo stesso codice di colori basato sul Fattore di rischio. Si noti l'infittirsi di eventi sul margine destro del grafico, un effetto apparente e dovuto semplicemente alla crescente ignoranza sulla reale posizione di questi oggetti nel lontano futuro.

 NEO Iplot 0910

  Fig.4: Indice di Rischio degli impatti in funzione del tempo (stessi dati della tabella precedente)

 Qui sotto la corrispondente lista degli impattatori, costruita a partire dagli stessi impatti che appaiono della Tab.5 e ordinata alfabeticamente; qui sono aggiunte informazioni ulteriori legate specificamente all'oggetto, compresi i dati sul numero di osservazioni e l'arco temporale in cui sono state eseguite, oltre al Condition Code che esprime la bontà dell'orbita calcolata. A differenza della tabella ufficiale CNEOS, ovviamente, qui sono esclusi tutti gli oggetti che NON hanno impatti significativi entro 50 anni da oggi ed anche il numero di potenziali impatti e la loro probabilità cumulativa si riferiscono a una finestra di tempo di soli 50 anni e che hanno un fattore di rischio e una scala di Palermo sufficientemente alti; inoltre, lo ribadiamo, eventi associati allo stesso oggetto nella stessa data qui sono stati accorpati tra loro.

NEO impactor 0910

 TAB.5) Lista degli IMPATTATORI che potrebbero colpirci nei prossimi 50 anni

 La scala di colori usata come sfondo nelle due tabelle è un indicatore della pericolosità ovvero della qualità dei dati, con intervalli dettati dalla seguente scala cromatica. 

 scala cromatica

Tab.6: intervalli dei codici cromatici relativi alle quantità visualizzate in precedenza.

 

 4) Statistiche sulle scoperte / Discoveries stats (aggiornato il 3/9)

 I nuovi NEO, ad agosto, sono stati 425, una ulteriore flessione rispetto al mese precedente e comunque tipica del periodo estivo. Addirittura, non si registra la scoperta di nuovi PHA e questo è un fatto eccezionale, legato anche al fatto che ormai si sta andando verso la saturazione (la percentuale degli oggetti di questo tipo già scoperti dovrebbe essere molto vicina al 70% dai modelli). .

NEO asteroidi disc2409

 Fig.5) data Source: https://cneos.jpl.nasa.gov/stats/totals.html - Data processing: M. Di Lorenzo

 Qui sopra, i trend aggiornati mensilmente sul numero di oggetti noti, divisi nelle categorie PHA (oggetti potenzialmente pericolosi sopra i 140 m), PHA-KM (PHA sopra il km), NEC (Comete che si avvicinano alla Terra), NEA 140 (asteroidi sopra i 140m che si avvicinano all'orbita terrestre ma non sono necessariamente pericolosi) e NEO (Asteroidi+Comete di qualsiasi dimensione). A sinistra ci sono gli andamenti recenti, a destra quelli storici con proiezioni future.

 I due grafici in alto mostrano i trend relativi ai soli PHA. Il loro numero complessivo qui è stimato sui 3430 oggetti, di cui 155 sopra il km. Fino al 2019, il numero di PHA noti cresceva con un tempo caratteristico intorno ai 20 anni, ora ridotto a 14 anni; dal 2025 si dovrebbe accelerare ulteriormente, passando a circa 8 anni, grazie principalmente all'entrata in funzione del Rubin Telescope (LSST). Questo consentirà di raggiungere il fatidico obiettivo di catalogare il 90% dei PHA entro 2035, data che potrebbe anticiparsi di poco con il lancio (tardivo) del telescopio infrarosso dedicato NEO Surveyor, a metà 2028.

 Nel grafico sui NEO in basso a sinistra sono riportati sia tutti gli asteroidi Near-Earth che quelli sopra i 140 metri, di cui i PHA sono una sotto-categoria che rappresenta circa il 22%; entrambi sono interpolati con andamenti lineari. In basso a destra, il tasso di scoperte recente per le due categorie NEA e PHA, entrambe entro la magnitudine 22 (>140 m); i simboli indicano gli incrementi mensili, le curve più spesse mostrano la media mobile nell'ultimo anno e quelle sottili i modelli.

 Qui sotto, i trend mensili delle scoperte per classe di dimensione, negli ultimi anni. Le strane, brusche riduzioni nel numero di grossi NEA (quelli sopra 1 km di diametro) sono da attribuire a oggetti che, avendo una magnitudine vicina al limite superiore di magnitudine assoluta, sono stati poi riclassificati e trasferiti nella categoria di dimensioni inferiori. Si noti la modulazione stagionale, con le curve che tendono ad appiattirsi nell'agosto di ciascun anno.

NEO asteroidi size2409

Fig.6) data Source: https://cneos.jpl.nasa.gov/stats/size.html - Data processing: M. Di Lorenzo

 Un altro modo di presentare queste informazioni (con una risoluzione maggiore sulle dimensioni e un intervallo temporale più ampio) è riportato di seguito. I due grafici illustrano, con scala lineare e logaritmica, la distribuzione cumulativa di quasi 35000 asteroidi NEO scoperti fino al 27/05/2024 in funzione della loro magnitudine assoluta e per anno di scoperta 

NEO asteroidi 2024g 

NEO asteroidi 2024h

Figg.7a e 7b) Distribuzioni storiche per classi di magnitudine nel tempo, scala lineare e logaritmica - data Source: https://cneos.jpl.nasa.gov/stats/size.html - Data processing: M. Di Lorenzo
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 E' possibile dividere questi oggetti in quattro grandi categorie in base, all'effetto di un possibile impatto: i "Near Earth Asteroids" con H<17.75 e diametro nominale >1000 m sono in grado di causare impatti catastrofici con effetti globali, i "Potential Hazardous Asteroids" con 18<H<22 e diametro nominale superiore a 140 metri sono capaci di devastare ampie regioni e sono oggetto dell'attuale ricerca sistematica mentre i sub-PHA con 22<H<26 e dimensioni comprese tra 22 e 140 metri possono creare solo danni locali ma sono più numerosi e andrebbero monitorati da un sistema di allarme a breve termine. L'ultima categoria abbraccia gli oggetti più piccoli, di fatto massi spaziali che non pongono una reale minaccia perché vengono generalmente fermati dall'atmosfera terrestre, causando spettacolari bolidi ma riducendosi a piccoli frammenti sub-sonici e polvere meteorica. La categoria PHA è destinata a saturare nei prossimi anni (come già successo agli oggetti di dimensioni chilometriche) mentre il numero di sub-PHA è destinato ad una vera esplosione che finirà per cancellare l'attuale "doppio picco", trasformandolo in un "ginocchio", con un deciso aumento di pendenza intorno a H=24. Si veda al riguardo l'articolo pubblicato un paio di anni fa.

 La tabella sottostante elenca invece il numero di oggetti noti e gli incrementi relativi registrati per ogni intervallo di magnitudine H ovvero di diametro nominale, al 31/12/2023.

 Tab 2401

Tab.7) distribuzione e tasso di crescita per classi di luminosità