Sommario:
- Novità
- Incontri ravvicinati / Close encounters
- Possibili impatti / Risk Tables
- Statistiche sulle scoperte / Discovery Stats
Per una introduzione all'argomento NEO/PHA si rimanda ad un precedente articolo. La maggior parte delle informazioni sono tratte dal sito JPL/cneos dedicato, con occasionali contributi dal NEODys italiano e da IAU Minor Planet Center.
Le novità sono segnalate in rosso
1) News
Aggiornate le sezioni 2 e 3.
2) Incontri Ravvicinati / Close Encounters (21/3)
Lista accorciatasi nuovamente a 109 incontri.
TAB.1) Passaggi ravvicinati oggi, negli passati 30 giorni e nei prossimi 30 giorni
La tabella qui sopra è una lista di incontri entro 0.050 Unità Astronomiche (7.48 milioni di km o 19.5 distanze lunari) dal centro della Terra, in una finestra di tempo che si spinge 30 giorni nel futuro e circa 30 giorni nel passato (la data d'inizio può oscillare di qualche giorno, nel caso ci siano troppi eventi (oltre 132) per poterli mostrare tutti senza compromettere la leggibilità. L'errore o incertezza sulla distanza è riferito a una probabilità del 90% che il valore vero cada al suo interno (criterio 1,645σ); questo dato non viene riportato esplicitamente nelle tabelle CNEOS, dove invece è presente la distanza minima possibile, basata però sul criterio molto più stringente di 3σ (99,73% di confidenza).
Qui sotto, gli stessi dati sono rappresentati in maniera grafica; sulle ascisse c'è la data di massimo avvicinamento (la linea rossa indica la data attuale), sulle ordinate la distanza in unità lunari e, sulla destra, in milioni di km. Le dimensioni e il colore dei cerchi indicano le dimensioni dell'oggetto, mentre il colore dello sfondo identifica le varie regioni di interesse attorno alla Terra: in giallo la sfera di influenza gravitazionale del nostro pianeta (detta sfera di Hill), in arancio la regione cis-lunare, ovvero a distanza sub-lunare.
Fig.1) rappresentazione grafica dei passaggi ravvicinati negli ultimi 30 e nei prossimi 30 g
Fig.2) Andamento della lunghezza della lista negli ultimi due anni
Infine, le due classifiche "top-25" degli incontri estremamente ravvicinati (entro centomila km dal geocentro o 15,7 raggi terrestri); la prima lista contiene i passaggi più prossimi alla Terra nell'ultimo anno, la seconda i 25 passaggi storici più ravvicinati (di fatto, tutti entro i 3,3 raggi terrestri); entrambe le tabelle sono ordinate per distanze crescenti e non includono i 7 impattatori 2008 TC3, 2014 AA, 2018 LA, 2019 MO, 2022 EB5, 2022 WJ1 e 2023 CX1, tutti avvistati poche ore prima dell'impatto e che non hanno causato danni perché avevano dimensioni estremamente ridotte.
Tab.2 e 3) I 25 incontri più ravvicinati negli ultimi 12 mesi (a sinistra) e quelli in assoluto più ravvicinati di sempre (aggiornate il 11/3)
Anche qui, l'incertezza sulla distanza è ricalcolata su un intervallo di confidenza del 90%. Tuttavia, in molti casi, la posizione nella classifica riportata nella prima colonna potrebbe cambiare a causa di tali incertezze e, soprattutto nella Tabella 3, l'ordine è puramente indicativo perché ci sono diversi oggetti con incertezza molto ampia sulla distanza, specialmente ai primi posti. Tra l'altro, nei casi un cui l'intervallo di incertezza sia fortemente asimmetrico, viene riportato solo l'errore inferiore (preceduto dal segno − anziché ±) legato alla minima distanza possibile.
NB.: per il raggio terrestre, si è adottato il valore medio di 6371,0 km che è quello di una sfera con volume equivalente al geoide.
3) Tabelle di rischio / Risk Tables (aggiornato al 20/3/23)
2023 DZ2, che fino a due giorni fa era al livello 1 nella scala di Torino, è definitivamente uscito dalla lista impattatori (tabelle e grafico sono da aggiornare)..
TAB.5) Potenziali IMPATTI in ordine di tempo, entro al massimo 50 anni
La tabella qui sopra è la lista degli Impatti, estratta dalla "Virtual Impact" table di CNEOS, ordinata cronologicamente. Appaiono solo gli eventi entro i prossimi 50 anni, associati ad oggetti con magnitudine assoluta H<26 (quelli con un diametro nominale superiore a 22 metri, capaci di raggiungere il suolo). La soglia sulla scala di Palermo >-6 viene applicata "a monte" del successivo accorpamento tra eventi associati allo stesso oggetto nella stessa data; in tal caso, per i valori di probabilità di impatto e di "Fattore di rischio" (prodotto della probabilità e della potenza d'impatto), sono riportate le somme degli eventi multipli accorpati. Nel caso di una lista troppo lunga, per motivi di leggibilità quelli più lontani nel tempo potrebbero non apparire nella tabella ma se ne tiene comunque conto nelle due figure sottostanti.
Di seguito, una visualizzazione degli impatti potenziali elencati nella tabella 5 in funzione del tempo, usando lo stesso codice di colori basato sul Fattore di rischio.
Fig.4: Indice di Rischio degli impatti in funzione del tempo (stessi dati della tabella precedente)
Qui sotto la corrispondente lista degli impattatori, costruita a partire dagli stessi impatti che appaiono della Tab.5 e ordinata alfabeticamente; qui sono aggiunte informazioni ulteriori legate specificamente all'oggetto, compresi i dati sul numero di osservazioni e l'arco temporale in cui sono state eseguite, oltre al Condition Code che esprime la bontà dell'orbita calcolata. A differenza della tabella ufficiale CNEOS, ovviamente, qui sono esclusi tutti gli oggetti che NON hanno impatti significativi entro 50 anni da oggi ed anche il numero di potenziali impatti e la loro probabilità cumulativa si riferiscono a una finestra di tempo di soli 50 anni e che hanno un fattore di rischio e una scala di Palermo sufficientemente alti; inoltre, lo ribadiamo, eventi associati allo stesso oggetto nella stessa data qui sono stati accorpati tra loro.
TAB.6) Lista degli IMPATTATORI che potrebbero colpirci nei prossimi 50 anni
La scala di colori usata come sfondo nelle due tabelle è un indicatore della pericolosità ovvero della qualità dei dati, con intervalli dettati dalla seguente scala cromatica.
Tabella 7: intervalli dei codici cromatici relativi alle quantità visualizzate in precedenza.
4) Statistiche sulle scoperte / discoveries Stats (aggiornato il 5/3)
Rinnovati i grafici in Fig.5, specialmente le proiezioni nel grafico NEA in basso a destra. Le statistiche relative al mese di febbraio riportano soltanto 148 nuovi NEO di cui 4 PHA. C'è stata una revisione delle cifre storiche e questo ha portato a rivedere verso il basso i modelli sul numero di PHA nel tempo.
Fig.5) data Source: https://cneos.jpl.nasa.gov/stats/totals.html - Data processing: M. Di Lorenzo
Qui sopra, i trend aggiornati mensilmente sul numero di oggetti noti, divisi nelle categorie PHA (oggetti potenzialmente pericolosi sopra i 140 m), PHA-KM (PHA sopra il km), NEC (Comete che si avvicinano alla Terra), NEA 140 (asteroidi sopra i 140m che si avvicinano all'orbita terrestre ma non sono necessariamente pericolosi) e NEO (Asteroidi+Comete di qualsiasi dimensione). A sinistra ci sono gli andamenti recenti, a destra quelli storici con proiezioni future.
I due grafici in alto mostrano i trend relativi ai soli PHA. Il loro numero complessivo, fino al 2019, seguiva un andamento che saturava con un tempo caratteristico di 22.5 anni (curva arancio); successivamente, la ricerca è diventata più efficiente e il tempo caratteristico è sceso a 16,8 anni (curva rossa); anche per la sottocategoria più insidiosa dei PHA grandi oltre il km (e ormai vicinissima alla saturazione), si osserva un netto cambiamento di passo a partire dal 2020 e ora un nuovo modello descrive questa accelerazione Alla fine, si prevede una saturazione verso circa 3800 oggetti PHA, di cui 155 sopra il km. Il merito principale di questo incremento nell'efficienza di rivelazione è da attribuire all'installazione di un rivelatore CCD da 10kx10k pixel sul telescopio Catalina di Mt Lemmon (Arizona). A fine 2022 la percentuale presunta di PHA catalogati ha quasi raggiunto il 59%, mentre per i PHA-Km dovrebbero essercene solo tre ancora da scoprire, approssimativamente. Anche se si è in netto ritardo rispetto alla richiesta del congresso americano, è probabile che entro pochi anni ci sia una nuova accelerazione grazie all'attivazione di nuovi telescopi per survey, a cominciare dal LSST a novembre 2024. La curva tratteggiata fucsia anticipa questo nuovo trend, con un ritmo di scoperte raddoppiato a partire da fine 2024. Se confermato, porterà a raggiungere l'obiettivo di catalogare Il 90% dei PHA entro il 2035. I tempi si potrebbero ulteriormente accorciare con il lancio di un telescopio infrarosso dedicato nella zona L1 (missione NEO Surveyor), purtroppo non prima di metà 2028, decisamente in ritardo rispetto alle richieste iniziali.
Nel grafico sui NEO in basso a sinistra sono riportati sia tutti gli asteroidi Near-Earth che quelli sopra i 140 metri, di cui i PHA sono una sotto-categoria che rappresenta circa il 20%; la prima quantità è ancora ben interpolata tramite una curva esponenziale, con un raddoppio ogni 6 anni; invece l'andamento dei corpi più grandi è diventato ormai lineare (in media 507 scoperte all'anno), a conferma che ormai per oggetti di queste dimensioni ci stiamo avviando verso una lenta saturazione, avendone scoperti più della metà. In basso a destra, il tasso di scoperte recente per le due categorie NEA e PHA, entrambe entro la magnitudine 22 (>140 m); i simboli indicano gli incrementi mensili, le curve più spesse mostrano la media mobile nell'ultimo anno e quelle sottili i modelli; si vedono chiaramente i gradoni in corrispondenza dei cambiamenti di efficienza, uno nel 2014, uno nel 2020 e il prossimo indicativamente previsto alla fine del 2023.
Qui sotto, i trend mensili delle scoperte per classe di dimensione, negli ultimi anni. Tra maggio e giugno 2022 si nota una riduzione del 3,2% nel numero di grossi NEA (quelli sopra 1 km di diametro), apparentemente inspiegabile. In realtà, una analisi più approfondita mostra che negli ultimi anni il tasso di scoperta di simili corpi si è mantenuto intorno ad uno ogni 3 mesi, ma il loro aumento è mascherato dal gran numero di oggetti che, avendo una magnitudine vicina al limite superiore, sono stati poi riclassificati e trasferiti nella categoria di dimensioni inferiori grazie a nuove osservazioni.
Fig.6) data Source: https://cneos.jpl.nasa.gov/stats/size.html - Data processing: M. Di Lorenzo
Un altro modo di presentare queste informazioni (con una risoluzione maggiore sulle dimensioni e un intervallo temporale più ampio) è riportato di seguito. I due grafici illustrano, con scala lineare e logaritmica, la distribuzione cumulativa degli asteroidi NEO presenti scoperti fino a tutto il 2022, in funzione della loro magnitudine assoluta e per anno di scoperta
Fig.7a e 7b) Distribuzioni storiche cumulative nel tempo - data Source: https://cneos.jpl.nasa.gov/stats/size.html - Data processing: M. Di Lorenzo
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Le linee verticali colorate dividono le quattro grandi categorie in base all'effetto di un possibile impatto: i "Near Earth Asteroids" con H<17.75 e diametro nominale >1000 m sono in grado di causare impatti catastrofici con effetti globali, i "Potential Hazardous Asteroids" con 18<H<22 e diametro nominale superiore a 140 metri sono capaci di devastare ampie regioni e sono oggetto dell'attuale ricerca sistematica mentre i sub-PHA con 22<H<26 e dimensioni comprese tra 22 e 140 metri possono creare solo danni locali ma sono più numerosi e andrebbero monitorati da un sistema di allarme a breve termine. L'ultima categoria abbraccia gli oggetti più piccoli, di fatto massi spaziali che non pongono una reale minaccia perché vengono generalmente fermati dall'atmosfera terrestre, causando spettacolari bolidi ma riducendosi a piccoli frammenti sub-sonici e polvere meteorica. Come mostrato nella proiezione, la categoria PHA è destinata a saturare nei prossimi anni (come già successo agli oggetti di dimensioni chilometriche) mentre il numero di sub-PHA è destinato a una vera esplosione che finirà per cancellare l'attuale "doppio picco", trasformandolo in un "ginocchio" con un deciso aumento di pendenza intorno a H=24. Le date associate alle varie distribuzioni future sono puramente indicative e potrebbero anticiparsi se, come previsto, entreranno in funzione sistemi di "survey" più potenti, come il Roman Telescope o il suddetto satellite neoCAM.
La tabella sottostante elenca invece il numero di oggetti noti e gli incrementi relativi registrati per ogni intervallo di magnitudine H ovvero di diametro nominale, al 31/12/2022.
Fig.8) distribuzione e tasso di crescita per classi di luminosità
Gli ultimi due grafici illustrano l'evoluzione temporale nel numero di scoperte per categoria e per tipo di orbita.