Falcon 9 / Starlink 6-34
La settimana è iniziata con un volo della costellazione Starlink, il gruppo 6-34. Il decollo è avvenuto da Cape Canaveral lunedì notte dopo che i forti venti avevano tenuto il razzo a terra la scorsa settimana. Il decollo del Falcon 9 con 23 satelliti Starlink è avvenuto alle 23:01 locali (le 04:01 UTC del 19 dicembre).
Il tempo burrascoso aveva impedito un tentativo di lancio martedì scorso e il mare alto nella zona di recupero del primo stadio aveva costretto ulteriori ritardi per questa missione, ma lunedì i venti si erano calmati e il Falcon 9 è decollato in un freddo cielo notturno della Florida.
Dopo il decollo dal pad 40 della Cape Canaveral Space Force Station, il Falcon 9 si dirigerà verso sud-est puntando su un'orbita inclinata di 43 gradi rispetto all'equatore. I suoi nove motori Merlin 1D sono rimasti accesi per quasi due minuti e mezzo prima che il primo stadio si separasse dal secondo. Il booster del primo stadio ha proseguito la discesa fino ad atterrare sulla nave drone “A Shortfall of Gravitas”, situata al largo nell’Oceano Atlantico, a est delle Bahamas.
Il booster Falcon 9 per la missione Starlink 6-34 era il B1081, al suo terzo volo. In precedenza aveva effettuato due missioni per la NASA trasportando Dragon Endurance in agosto con un equipaggio di quattro membri per la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) e un Cargo Dragon in una missione di rifornimento della stazione spaziale 32 giorni fa, a novembre.
Le due semi-ogive protettive del carico utile del razzo sono atterrate grazie ai loro paracadute un po' più al largo della nave drone ed essere raccolte dalla nave di supporto "Bob", che prende il nome dall'astronauta della Crew Dragon Demo-2 Bob Behnken.
Il singolo motore Merlin ottimizzato per il vuoto del secondo stadio è rimasto acceso per circa sei minuti per raggiungere un'orbita di parcheggio. Dopo aver navigato per inerzia per circa 45 minuti, il motore del secondo stadio si è riacceso per tre secondi per perfezionare l'orbita. Il rilascio dei 23 satelliti V2 Mini Starlink è avvenuto un'ora e cinque minuti dopo il lancio.
Questo è stato il 209esimo lancio orbitale globale del 2023, il 109esimo per gli Stati Uniti.
Sojuz 2.1b / Bars-M 5L
Secondo il Ministero della Difesa russo, un razzo Sojuz-2-1b è decollato il 21 dicembre 2023 alle 11:48:39 ora di Mosca (le 08:48 UTC) dal Cosmodromo di Plesetsk e ha consegnato con successo un veicolo spaziale militare in orbita.
Nella foto il lancio del razzo Sojuz 2.1b decollato dal Cosmodromo di Plesetsk. Credito: Ministero della Difesa Russo.
La dichiarazione standard affermava che il personale delle forze aeree e spaziali russe, VKS, aveva eseguito il lancio di un razzo Sojuz-2-1b con un veicolo spaziale per il Ministero della Difesa. I media statali hanno citato anche il Ministero della Difesa che ha affermato che la navicella spaziale ha raggiunto in tempo l'orbita prevista ed è stata presa sotto controllo dai mezzi di terra della VKS. Secondo i rapporti ufficiali, la navicella spaziale ha mantenuto un contatto telemetrico stabile e tutti i suoi sistemi hanno funzionato come previsto.
Secondo i dati di tracciamento della US Space Force, il satellite è stato inserito su un'orbita di 338 x 499 chilometri con un'inclinazione di 97,57 gradi verso l'equatore. È stato monitorato anche il terzo stadio del veicolo di lancio Sojuz-2-1b.
Le foto ufficiali rilasciate dai militari hanno mostrato che il razzo Sojuz-2-1b utilizzato nella missione era dotato della stessa ogiva protettiva del carico utile di quella del veicolo che aveva lanciato in orbita un carico militare il 25 novembre scorso. Anche in quel volo entrambi i satelliti erano stati inseriti in orbita con la stessa inclinazione verso l'Equatore, ma l'ultimo carico utile è stato rilasciato su un'orbita notevolmente più alta. L'altitudine orbitale del nuovo satellite somiglia a quella delle orbite iniziali utilizzate dalla serie Bars-M di satelliti cartografici militari e l'orbita corrispondeva anche alla loro inclinazione orbitale. Anche l'ogiva protettiva del carico utile era comune a quella dei voli con i satelliti Bars-M.
Tuttavia, il passaggio dalla variante Sojuz-2-1a alla variante Sojuz-2-1b lascia intendere che si tratti di un veicolo spaziale più pesante rispetto ai precedenti quattro satelliti della serie Bars-M.
Questo è stato il 210esimo lancio orbitale globale del 2023, il 18esimo per la Russia, per la maggior parte militari.
Firefly Alpha – Tantrum
Un problema con lo stadio superiore di un razzo Alpha, della Firefly Aerospace, ha posizionato un satellite dimostrativo tecnologico della Lockheed Martin nell'orbita errata, durante un lancio avvenuto il 22 dicembre 2023.
Il razzo Alpha era decollato dalla rampa SLC-2W della U.S. Space Force Base di Vandenberg, in California, alle 12:32 locali (le 17:32 UTC), in una missione chiamata "Fly the Lightning" di Firefly. Il lancio era originariamente previsto per il 20 dicembre, ma era stato posticipato di due giorni a causa del maltempo sul sito di lancio.
Nella foto il lancio del razzo Alpha della Firefly Aerospace dalla base di Vandenberg, in California. Credito: Firefly Aerospace.
L’ascesa del razzo sembrava procedere come previsto e i controllori del lancio riferivano che lo stadio superiore aveva raggiunto un’orbita di trasferimento nominale. Firefly ha poi affermato che una seconda accensione dello stadio superiore sarebbe avvenuta circa 40 minuti dopo per circolarizzare l'orbita, seguita dalla separazione del carico utile.
Tuttavia, Firefly non ha fornito aggiornamenti sullo stato del lancio per diverse ore. Nel frattempo, i dati di tracciamento della US Space Force hanno mostrato, dal lancio, due oggetti su orbite ellittiche di 215 x 523 chilometri. Questo suggeriva che lo stadio superiore avesse funzionato male durante l'accensione di circolarizzazione.
Firefly, in una dichiarazione fatta 12 ore dopo il lancio, ha confermato che il secondo stadio non aveva funzionato correttamente. "La riaccensione programmata del motore Stage 2 di Alpha non ha consegnato il carico utile alla sua precisa orbita prevista," ha affermato la società. “Lavoreremo con i nostri clienti e partner governativi per indagare sulle prestazioni del secondo stadio e determinare la causa principale”.
Il carico utile della missione era un piccolo satellite sviluppato e finanziato dalla Lockheed Martin. Il veicolo spaziale, Electronically Steerable Antenna (ESA) o Tantrum, utilizzando il telaio Nebula della Terran Orbital, aveva lo scopo di dimostrare un'antenna orientabile elettronicamente che potrebbe essere utilizzata sui futuri satelliti a banda larga. L'azienda prevedeva di utilizzare il satellite per dimostrare che l'antenna poteva essere calibrata e messa in servizio rapidamente.
Firefly ha affermato nella sua dichiarazione che le comunicazioni sono state stabilite con il satellite “e le operazioni di missione sono ora in corso”. Tuttavia, il basso perigeo dell’orbita della navicella spaziale indica che è probabile che rientri entro poche settimane.
Nell'illustrazione artistica il satellite ESA di Lockheed Martin lanciato con la missione FLTA-004 di Firefly. Credito: Northrop Grumman.
Questo è stato il quarto lancio dell'Alpha, tre mesi dopo aver lanciato con successo la dimostrazione spaziale reattiva Victus Nox per la US Space Force. Anche un lancio nell’ottobre 2022 aveva raggiunto l’orbita, ma i carichi utili del piccolo satellite che trasportava sono rientrati giorni dopo il lancio dopo essere stati posizionati in un’orbita ellittica anziché su un’orbita circolare più alta. Firefly ha affermato che il lancio era stato un successo nonostante i rientri anticipati dei satelliti, affermando che le prestazioni di entrambi gli stadi avevano soddisfatto i requisiti.
Il primo lancio di Alpha, nel settembre 2021, non era riuscito a raggiungere l'orbita quando uno dei motori del primo stadio si era spento poco dopo il decollo. I primi stadi dei lanci successivi si sono sempreicomportate come previsto.
Firefly aveva pianificato di aumentare la rapidità di volo di Alpha, con almeno quattro missioni previste per il 2024 e sei previste per il 2025, aveva detto Bill Weber, amministratore delegato di Firefly, in un'intervista a novembre. L'azienda sta lavorando infatti a nuovi impianti produttivi in grado di costruire fino a 24 Alpha all'anno.
Firefly sta bilanciando il lavoro su Alpha con lo sviluppo di un primo stadio per una nuova versione del razzo Antares di Northrop Grumman, l’Antares 330, che sarà utilizzato anche sul nuovo veicolo di lancio chiamato MLV. Weber ha affermato che la società spera di avere l’Antares 330 pronto per entrare in servizio a metà del 2025 e l’MLV alla fine del 2025.
Questo è stato il 211esimo lancio orbitale globale del 2023, il 110esimo per gli Stati Uniti.
Falcon 9 – Starlink 6-32
E concludiamo la settimana con altri due lanci orbitali di SpaceX. Il primo si è tenuto il 23 dicembre 2023 alle 0:23 locali (le 5:23 UTC) con il decollo di un Falcon 9 dalla rampa SLC-40 di Cape Canaveral (e già protagonista della spettacolare Immagine del Giorno di Marco Di Lorenzo). La missione era la Starlink 6-32 ed il primo stadio utilizzato nientemeno che B1058, il veterano della flotta di SpaceX con all'attivo già diciotto missioni.
Nella foto il lancio del razzo Falcon 9 per la missione Starlink 6-32 da Cape Canaveral, l'ultimo volo di B1058. Credito: SpaceX.
L'orario del decollo è slittato di poco più di un'ora dall'apertura della finestra, fissata alle 23:00 locali (04:00 UTC) a causa delle condizioni meteo anche se SpaceX aveva la finestra di lancio di riserva disponibile fino alle 3:00 locali (08:00 UTC) di sabato mattina.
Il 45° Weather Squadron della Cape Canaveral Space Force Station, aveva dichiarato giovedì che c'era il 60-70% di possibilità di condizioni meteorologiche accettabili per il lancio con condizioni migliori all'apertura della finestra. Le preoccupazioni principali erano le violazioni delle regole relative allo spesso strato di nubi e ai cumuli.
Il primo stadio del Falcon 9 è atterrato regoalrmente sulla nave drone “Just Read the instructions” dopo circa otto minuti e mezzo di volo. Due accensioni del secondo stadio del razzo hanno poi piazzato in orbita i 23 satelliti Starlink di seconda generazione, con il rilascio avvenuto circa un’ora e cinque minuti dopo il lancio.
Purtroppo B1058 non potrà battere il suo record di 19 missioni perché, durante il rientro della chiatta JRTI verso Port Canaveral le condizioni del mare sono peggiorate ed il booster si è ribaltato sul ponte, lacerandosi e lasciando cadere in mare la sua parte superiore. In un breve tweet di SpaceX il laconico e triste comunicato: “Questa mattina presto, durante il trasporto di ritorno al porto, il booster si è ribaltato sul drone a causa del forte vento e delle onde. I booster Falcon più recenti hanno gambe di atterraggio migliorate con la capacità di autolivellarsi e mitigare questo tipo di problema”. Nel pomeriggio del 26 dicembre, mentre JRTI veniva trainato sempre più vicino alla costa della Florida si sono avute le prime immagini di quanto successo.
Nella foto i resti del booster B1058 sul ponte della nave drone JRTI. Credito: John Kraus.
Forse SpaceX potrà recuperare alcuni motori Merlin 1D e alcune delle zampe di atterraggio ma l'iconico logo 'NASA' worm dipinto sul booster è andato perso per sempre. B1058 era il booster più anziano ancora in servizio e, come ricordato da Marco Di Lorenzo nella IdG, ha eseguito la sua prima missione il 30 maggio 2020, quando portò in orbita per la prima volta per la NASA e SpaceX, due astronauti verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Un momento storico per l'astronautica che interrompeva il digiuno statunitense iniziato l'8 luglio 2011 con l'ultimo volo dello Space Shuttle. Durante i suoi 19 voli in tre anni e mezzo B1058 ha portato in orbita oltre 260 tonnellate di carico utile e oltre 860 satelliti. Peccato per questo finale, sarebbe stato bello poter ammirare B1058 in un museo al termine di questa gloriosa carriera.
Questo è stato il 212esimo lancio orbitale globale del 2023, il 111esimo per gli Stati Uniti.
Falcon 9 – SARah 2 & 3
L'ultimo volo orbitale della settimana è stato ancora una missione SpaceX ma in partenza dalla costa opposta a quella di Cape Canaveral.
Infatti, meno di mezza giornata dopo lo Starlink 6-32, un altro Falcon 9 era stato originariamente impostato per sollevare i satelliti SARah-2 e SARah-3 per le forze armate tedesche. Tuttavia, il lancio era stato rinviato di un giorno per consentire ulteriori controlli pre-volo e il decollo è slittato al 24 dicembre alle 5:12 locali (le 13:12 UTC) dallo Space Launch Complex 4 East (SLC-4E) della Space Force Base di Vandenberg, in California.
In queste due foto montate assieme mantenendo la stessa inquadratura, a sinistra il lancio del Falcon 9 per la missione SARah2 e 3 ed a destra l'atterraggio del booster B1075 circa otto minuti dopo. Credito: SpaceX
Il booster in volo in questa missione era il B1075 che ha volato per l'ottava volta dopo aver precedentemente supportato sei missioni Starlink e la missione SDA-0A. Questo primo stadio è tornato ad atterrare presso la piazzola LZ4 di SpaceX che si trova a Vandenberg, a poche centinaia di metri dalla rampa di lancio. SpaceX poi ha confermato il dispiegamento di SRH2 e SRH3 37 minuti dopo. Questo lancio ha segnato anche il 60esimo volo di SpaceX da SLC-4E fino ad oggi.
La coppia di satelliti per il telerilevamento è stata costruita da Airbus per l'esercito tedesco e utilizza la tecnologia radar ad apertura sintetica (SAR). I due satelliti verranno posizionati in un'orbita eliosincrona dove voleranno in formazione con il loro predecessore SARah 1, completando la costellazione SAR-Lupe.
Questo è stato il 213esimo lancio orbitale globale del 2023, il 112esimo per gli Stati Uniti.