Microrganismi vivi stanno uscendo dal loro habitat usuale, quelli congelati si stanno risvegliando a causa dello scongelamento del permafrost e dello scioglimento dei ghiacci con conseguenze in gran parte sconosciute. Cosa succederà nei prossimi anni?
Questo fenomeno astronomico sta scomparendo, dicono gli scienziati. Potrebbe essere un’altra avvisaglia dei cambiamenti climatici in atto?
In Islanda è stato acceso il più grande impianto DAC al mondo. Questa tecnica sarà davvero in grado di ridurre l'effetto serra creato dall'anidride carbonica nell'atmosfera e di invertire la tendenza del riscaldamento globale?
L’origine, l’evoluzione e la distribuzione della vita sulla Terra, nel Sistema Solare e nell’Universo è uno dei più grandi misteri su cui la scienza sta indagando ed uno dei temi più avvincenti dell’esplorazione.
La superficie terrestre si rinnova costantemente attraverso processi geologici, idrologici ed antropici. Il vulcanesimo è una delle forme di rimodellamento naturale più evidenti: modifica il paesaggio ed impatta sulle condizioni ambientali locali e globali. Conosciamo un gran numero di vulcani attivi sulla Terra, ce ne sono anche in Italia ma la maggior parte si trova sotto i mari. E questi ultimi sono difficili da scoprire e studiare.
Secondo l’ultimo rapporto IPCC, le condizioni metereologiche estreme che ormai devastano intere comunità in tutto il mondo sono inequivocabilmente causate dai gas serra. L’essere umano può ancora far qualcosa per mitigare il futuro ma il tempo stringe.
È solo un altro potenziale problema che si aggiunge alla lunga lista che chiamiamo “cambiamento climatico”: la Terra sta immagazzinando energia più velocemente e, all'attuale tasso di assorbimento del calore, dovremo aspettarci effetti sul clima ancora più evidenti di quelli già in corso.
Lo scioglimento dei ghiacci e altri fattori antropici continuano a modificare il movimento dei poli nord e sud. Alterazioni evidenti sono state registrate fin dagli anni ’90.
Il vapore acqueo, un comune sottoprodotto dei vettori utilizzati nei lanci spaziali, può raffreddare attivamente l’alta atmosfera terrestre e indurre la formazione di nuvole mesosferiche.
Nel 1582 una grande tempesta geomagnetica investì la Terra. Ma ogni quanto si verificano questi grandi eventi? E cosa succederebbe se una tempesta solare del genere ci colpisse oggi?
I pianeti in orbita attorno alla nana rossa potrebbero davvero sostenere la vita? Il misterioso segnale rilevato in direzione di Proxima Centauri è veramente alieno?
Una nuova e precisa misura delle proprietà magnetiche del muone - particella elementare appartenente alla famiglia dei leptoni, molto simile all’elettrone, ma con una massa circa 200 volte maggiore - fornisce nuova evidenza a favore dell’esistenza di fenomeni fisici non descritti dal Modello Standard, la teoria di riferimento per la spiegazione dei processi subatomici.
Il biomining è un processo che utilizza microrganismi per estrarre metalli dalla roccia o dai rifiuti minerari. Questa tecnica, già in uso sulla Terra, un domani potrebbe essere applicata regolarmente anche nello spazio.
È con piacere che pubblichiamo il comunicato stampa ricevuto da GiovedìScienza.
L’atmosfera terrestre non è solo un involucro di gas che avvolge e protegge il nostro pianeta, ma una vera e propria estensione della biosfera. Più di quanto immaginiamo.
C’è una relazione tra brillamenti solari, sunquakes ed increspature sulla fotosfera ma la sorgente del sisma solare non è così superficiale come ci si potrebbe aspettare. Ulteriori approfondimenti su questi eventi potrebbero aiutare a migliorare i modelli previsionali della meteorologia spaziale.
Guardare la Terra dallo spazio è un’esperienza unica che potrebbe cambiare per sempre i comportamenti e le priorità della specie umana.
Un approfondimento a mente fredda per comprendere se si tratta della prova più promettente di vita extraterrestre trovata finora.