La galassia a spirale irregolare NGC 5486 ripresa dal telescopio spaziale Hubble mostra numerose zone di formazione stellare
Il telescopio spaziale Hubble ha catturato un getto, simile a un laser, lanciato da una stella neonata.
Al centro di una galassia nana vicina, c'è un buco nero supermassiccio che sta partorendo stelle e i neonati stellari sono legati al buco nero da un enorme "cordone ombelicale" fatto di gas e polvere.
Il Sistema Solare fluttua all'interno di una regione di plasma a bassa densità e ad alta temperatura, di circa 1.000 anni luce di diametro, circondata da un guscio di gas neutro e polvere più densi e più freddi. Gli scienziati si sono chiesti a lungo cosa l'avesse creata.
Si trova a 55.000 anni luce di distanza, dall'altra parte della Via Lattea, ed è una delle strutture più lunghe mai osservate nella nostra Galassia. Gli astronomi lo chiamano "Maggie".
Gli scienziati hanno scoperto che, sorprendentemente, i buchi neri possono aiutare alcune galassie a formare nuove stelle.
Questa galassia nana compatta, denominata ESO 338-4 e fotografata da Hubble Space Telescope, esibisce un colore bluastro a causa di giovani stelle calde nelle sue regioni centrali.
Confronto tra una immagine ottica della galassia a spirale M74 e, a destra, le corrispondenti mappe di ALMA (blu) e VLT/MUSE (arancio) sovrapposte.
Questa immagine, ottenuta con il telescopio Hubble, mostra l'ammasso di galassie MACS J1149.5+2223; l'inserto invece mostra l'emissione dell'ossigeno in MACS1149-JD1, una galassia molto lontana (13,3 miliardi di anni luce), osservata con ALMA.
Un nuovo studio empirico ha abbassato sotto le 10 masse gioviane il valore di massa oltre il quale un pianeta gigante va considerato una "stella mancata".