Da una settimana, altre macchie sono apparse sul Sole, confermando la ripresa dell'attività del nuovo ciclo solare.
Molteplici regioni attive sul Sole indicano che il nuovo ciclo solare sta già imperversando. Questa è una panoramica a più lunghezze d'onda ripresa ieri dal satellite SDO.
La prova inconfutabile che il ciclo solare n.25 è iniziato lo forniscono questi gruppi di macchie solari apparsi una decina di giorni fa e che stanno già avendo ripercussioni sulla Terra...
Il Sole è quasi completamente privo di macchie da ormai 1 mese, un record legato al fatto che siamo nella fase di minimo dell'attività undicennale, in anticipo rispetto alle previsioni.
Questo è l'andamento del numero di macchie solari osservate negli ultimi 13 anni; è evidente la vicinanza al minimo del ciclo undicennale, dopo quello di 9 anni fa.
Questa immagine, ripresa in luce visibile dal satellite NASA SDO, ci mostra il Sole del primo aprile, con in bella evidenza due grossi gruppi di macchie, denominati come regioni attive AR2644 e AR2645 (quest'ultima campeggia al centro del disco).
Questa immagine mostra il centro di un'enorme macchia solare ed è stata ottenuta da ALMA a una lunghezza d'onda di 1,25 millimetri.
Negli ultimi giorni il disco del Sole è dominato da una grossa macchia solare (denominata A2546), fatto insolito in un periodo di bassa attività nel ciclo undicennale.
Un gruppo di macchie solari, identificato dalla sigla AR2403, è cresciuto fino a raggiungere i 200000 km; nei giorni scorsi era "puntato" verso la terra, facendo temere possibili brillamenti e tempeste magnetiche che, per fortuna, non sembrano essersi verificate.
Il rover della NASA Curiosity è tornato in piena attività dopo la congiunzione del mese di giugno e, mentre si sta preparando ad un nuovo utilizzo del trapano nella zona chiamata Marias Pass, una valle alle pendici del Monte Sharp, è stato impegnato in diverse osservazioni astronomiche.
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.