Questa immagine di Hubble mostra la spettacolare eco luminosa della luce emessa dalla stella variabile centrale, diffusa dalla nebulosa circostante.
Il team di Adam Riess ha già utilizzato il nuovo catalogo Gaia per ricalcolare H0 dalla distanza delle cefeidi, confermando il divario con le misure ricavate dalla radiazione fossile.
Ogni anno, il premio Nobel Adam Riess torna all'attacco con misure sempre più accurate della velocità di espansione dell'universo e, ogni volta, il divario con i valori "primordiali" ricavati dai satelliti Planck e WMAP risulta sempre più incolmabile. Forse, dietro questa apparente contraddizione, si cela una "nuova Fisica".
Utilizzando il telescopio spaziale Spitzer della NASA, gli astronomi sono riusciti a misurare con maggior precisione il valore della costante di Hubble, ossia la velocità di espansione dell'universo.