In un articolo pubblicato 6 mesi fa sulle "Monthly Notices" dalla Royal Astronomical Society, tre ricercatori giapponesi (M. Miyoshi, Y.Kato e J.Makino, MKM in breve) hanno riesaminato i dati grezzi raccolti nel 2017 dalla rete mondiale di antenne sub-millimetriche dell' Event Horizon Telescope, evidenziando che la iconica forma a ciambella che tutti conoscono potrebbe in realtà essere un semplice artefatto, dovuto alla inevitabile incompletezza dei dati raccolti da un sistema di ricevitori così sparsi. Essi hanno rielaborato quei dati in maniera più rigorosa, presentando la loro immagine sulla destra, completamente diversa dalla precedente e che suggerisce una sorgente compatta e luminosa con delle propaggini asimmetriche, più luminose in direzione est; si tratta comunque di un risultato compatibile con l'aspetto previsto per un disco di accrescimento che ruota attorno ad un buco nero supermassiccio raggiungendo il 60% della velocità della luce, visto sotto un angolo di circa 45°.
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Il buco nero SgrA* senza il buco
Una revisione dei dati interferometrici della collaborazione EHT mette in dubbio il reale aspetto del buco nero al centro della Via Lattea.