Lanciato lo scorso 2 settembre, l'osservatorio solare indiano aveva già da tempo iniziato a collezionare dati sulla nostra stella, rilevando i primi brillamenti due mesi fa e riprendendo immagini ultraviolette della fotosfera e della cromosfera il mese scorso. Ieri mattina, ha acceso i suoi motori di controllo per eseguire la manovra "TCM-2" ed effettuare la "Halo Orbit Insertion", evitando di perdersi in un'orbita solare, come illustrato nell'immagine (migliorata e resa più leggibile rispetto all'originale).

 Questa non è un'orbita nel senso classico, dato che non avviene attorno ad una massa ma attorno al punto di librazione lagrangiano situato tra la Sole e Terra, a circa 1,5 milioni di km da quest'ultima. La traiettoria attorno a tale punto è una figura complessa, che si estende per 209000×663000×120000 km, con un periodo di rivoluzione di 178 giorni.

 La posizione privilegiata L1 consentirà agli strumenti di evitare il disturbo del campo magnetico terrestre ed avere una visione ininterrotta del Sole, con ridotte variazioni di velocità relativa (cosa utile per gli studi di elio-sismologia).