Nel grafico grande vediamo la distribuzione della pericolosità dei possibili impatti futuri, come sono elencati nel sito del "Center for Near Earth Object Studies" della NASA (CNEOS). Sulle ascisse c'è la data prevista di impatto, in ordinate invece il prodotto della probabilità di impatto (espressa in parti per milione) per l'energia liberata nell'ipotetico impatto (espressa in megatoni); questa quantità, che il sottoscritto chiama "Fattore di Rischio" mentre sul sito ESA/NEODyS viene indicato come Expected Energy, è una valutazione statistica della pericolosità dell'evento.
La stellina colorata di rosso si riferisce al potenziale impatto dell'oggetto 2023 DW nel giorno di S.Valentino del 2046. Come si vede, questo è adesso l'evento più pericoloso tra tutti quelli possibili nei prossimi 50 anni. Il riquadro in alto a sinistra mostra l'evolversi della probabilità di impatto stimata mano a mano che andavano accumulandosi osservazioni su questo oggetto e la sua orbita andava definendosi meglio. In blu vediamo le stime sul sito NASA, in rosso quelle del sito europeo/pisano. Come si vede, per entrambi la probabilità è tendenzialmente aumentata raggiungendo ieri il valore massimo di 0,24% e 0,185%, rispettivamente.
Come già scritto nell'articolo di una settimana fa, questo aumento di probabilità è abbastanza tipico, come conseguenza dell'aumento di precisione nella traiettoria che porta automaticamente a restringere la zona futura di incertezza. Fintanto che la Terra cade dentro questa regione, il rischio cresce per poi crollare quasi a zero repentinamente quando il nostro pianeta ne viene escluso. In passato, questo ha riportato gli impatti a livello zero sulla scala di Torino o, più spesso, ha provocato la fuoriuscita definitiva dell'asteroide dal novero dei possibili impattatori ma, nel caso di 2023 DW, il suo progressivo allontanamento e indebolimento potrebbe presto portare ad una prematura interruzione delle osservazioni e al conseguente "congelamento" della sua condizione di pericolosità per almeno una decina di anni, a meno che la sua immagine non venga "ripescata" in osservazioni d'archivio oppure che non gli vengano dedicate nuove osservazioni con grandi telescopi nelle settimane a venire!