Scritto: Domenica, 12 Aprile 2020 08:46 Ultima modifica: Domenica, 12 Aprile 2020 09:19

Gli enigmi superluminali di 3C279


Il complesso di radiotelescopi EHT, che un anno fa ci regalò la prima immagine di un buco nero, ha rivelato la struttura fine nel nucleo di questo celebre "Blazar" evidenziando strani movimenti di materia al suo interno.

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Gli enigmi superluminali di 3C279
Credits: J.-Y. Kim (MPIfR), Boston University Blazar program, and the EHT Collaboration - Processing: Marco Di Lorenzo

 3C279 è il prototipo di una categoria di quasar detti blazars, in cui uno dei getti energetici è diretto verso di noi. E' noto per le sue variazioni violente di luminosità, per l'emissione di raggi gamma e per la presenza di movimenti apparentemente "superluminali" (più veloci della luce) dovuti a un effetto prospettico con masse di plasma relativistico emesse dal nucleo; purtroppo, è talmente lontano (5 miliardi di anni luce) da non poter vedere risolto il buco nero nel suo nucleo, come invece è stato fatto per M87.

 Le immagini a sinistra mostrano ingrandimenti progressivi sulle regioni centrali del nucleo attivo, utilizzando gli interferometri "Very Long Baseline Array" (VLBA) a 43 GHz e "Global Millimeter VLBI Array" (GMVA) a una frequenza di 86 GHz. L'ultima immagine al centro è stata ripresa invece con l'"Event Horizon Telescope" a 1.3 mm (230 GHz) e mostra la presenza di due regioni radio-emittenti allungate, ciascuna a sua volta composta da tre addensamenti vicini con rapide variazioni di luminosità e posizione; queste sono evidenziate nelle mappe "in negativo" a destra, riprese in un arco di 6 giorni, peraltro nello stesso periodo in cui venne osservato M87, dato che 3C279 era una delle sorgenti usate per calibrare quelle osservazioni. 

 E' risultato che questi noduli di plasma esibiscono un movimento rapido e complesso, che nella sorgente settentrionale è quasi perpendicolare al jet principale ed esibisce velocità apparenti di 15-20 volte la velocità della luce! Questo è impossibile da spiegare con il semplice allontanamento "radiale" di getti di materia da un buco nero e suggerisce la presenza  di onde d'urto o di jet deviati in rapida rotazione...

https://skyandtelescope.org/astronomy-news/event-horizon-telescope-finds-bent-jet-near-black-hole/

https://www.mpifr-bonn.mpg.de/pressreleases/2020/4

https://www.aanda.org/articles/aa/pdf/forth/aa37493-20.pdf

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Marco Di Lorenzo (DILO)

Sono laureato in Fisica e insegno questa materia nelle scuole superiori; in passato ho lavorato nel campo dei semiconduttori e dei sensori d'immagine. Appassionato di astronautica e astronomia fin da ragazzo, ho continuato a coltivare queste passioni sul web, elaborando e pubblicando numerose immagini insieme al collega Ken Kremer. E naturalmente amo la fantascienza e la fotografia!

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