A sinistra è possibile vedere il percorso di avvicinamento durato oltre 4 secoli (dal 1600 a tutto il 2010); nella fase iniziale, quando Galileo stava per iniziare l'osservazione del cielo con il suo telescopio, 'Oumuamua distava da Terra quasi 350 miliardi di km (in piena Nube di Oort) ed aveva una magnitudine apparente vicina a 56 (1020 volte più debole della soglia di visibilità ad occhio nudo!). A causa del moto di rivoluzione terrestre (parallasse), la sua posizione ha oscillato con ellissi sempre più ampie attorno alla traiettoria media (freccia gialla), una linea che parte prospetticamente dal "radiante" situato alle coordinate RA=18h 39m 12s, dec=+33° 59,8', non lontano dalla stella Vega e a soli 6° dall'apice solare (la direzione in cui si muove il Sole rispetto alle stelle circostanti).
Dall'altro lato, la destinazione futura di Oumuamua, tracciata fino all'anno 2435. Le coordinate celesti di questo "apice" sono: RA=23h 51m 25s; Dec:+24° 44',8. Dato che la traiettoria di 'Oumuamua nello spazio è una iperbole, percorrendola la direzione di movimento si è piegata di circa 293° e, anche se il percorso non si richiude completamente su se stesso come avverrebbe in una ellisse, i due rami divergono di soli 67° (360°-293°).