Più si è grandi e più si ha appetito, questa regola vale anche per i buchi neri. SMSS J2157–3602, a circa 12 miliardi di anni luce dai noi, sembra essere uno dei più affamati e, per riempirsi la pancia, ha bisogno di divorare l'equivalente di una massa solare ogni giorno.
Questi 6 casi di "lenti gravitazionali" in cui la luce di un quasar viene deviata e moltiplicata da una galassia più vicina sono stati recentemente utilizzati per ricavare una nuova stima della Costante di Hubble.
Questo è il quasar quadruplo HE 0435−1223, la cui immagine è stata deviata e moltiplicata da un gruppo di galassie più vicine (al centro del quartetto).
Questa lente gravitazionale è stata utilizzata per stimare la costante dei Hubble nell'ambito del progetto "H0LiCOW".
Queste mappe mostrano la distribuzione (in coordinate galattiche) dei quasar che Gaia usa come sistema di riferimento astrometrico.
Grazie l'Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA), gli astronomi hanno individuato un misterioso e debole oggetto in prossimità di un quasar replicato quattro volte da un effetto di lente gravitazionale, designato come MG 0414+1534.
Questa è immagine mostra la "Ultra Deep Survey" (UDS) condottanel vicino infrarosso su una porzione di cielo grande 4 volte la luna piena; essa mostra, nel dettaglio, molte galassie "primordiali" come erano 13 miliardi di anni fa.
La maggior parte dei quasar è molto brillante, ma una piccola frazione di questi oggetti così energetici ricade nella categoria insolita degli Hot DOG, o Hot Dust-Obscured Galaxies (galassie calde e piene di polvere che assorbe la radiazione), tra cui la galassia WISE J224607.57-052635.0, la galassia più luminosa che si conosca nell'Universo.
Utilizzando il Telescopio Spaziale Hubble, gli astronomi hanno scoperto due buchi neri supermassicci, uno più grande dell'altro, al centro del quasar più vicino alla Terra, noto come Markarian 231 (Mrk 231).
Utilizzando le capacità di vedere nell'infrarosso del telescopio spaziale Hubble, gli astronomi hanno svelato alcuni dettagli sull'origine dei quasar, gli oggetti più luminosi dell'Universo. La loro nascita risulta legata agli scontri galattici che hanno coinvolto enormi quantità di combustibile e massicci buchi neri centrali.
La pubblicazione ripercorre le gesta della missione interplanetaria NASA / ESA / ASI Cassini–Huygens, che esplorò Saturno e le sue lune dal 2004 al 2017. Le principali fasi del progetto, del lungo viaggio durato sette anni e della missione ultradecennale sono raccontate con semplicità e passione allo scopo di divulgare e ricordare una delle imprese spaziali robotiche più affascinanti ideate dall’uomo. Le meravigliose foto scattate dalla sonda nel sistema di Saturno, elaborate e processate dall’autrice, sono parte centrale della narrazione. Immagini uniche che hanno reso popolare e familiare un angolo remoto del nostro Sistema Solare. 244 pagine.