L'evento, noto anche come ipotesi della cometa di Clovis, si sarebbe verificato 12.800 anni fa, quando una cometa si schiantò presumibilmente nell'atmosfera terrestre. L'esplosione provocò un diffuso cambiamento climatico che portò a una brusca inversione termica, facendo entrare la Terra in un periodo anomalo quasi glaciale, chiamato Dryas recente. L'evento causò l'estinzione di 35 generi di megafauna nel Nord America, come ad esempio i mammut e i bradipi giganti e, secondo alcuni, portò al collasso di una fiorente cultura umana chiamata Clovis.
Ora, il professore emerito James Kennett dell'UC Santa Barbara e il suo team hanno trovato più evidenze associabili a un'esplosione aerea cosmica, distribuite in diversi siti negli Stati Uniti orientali (New Jersey, Maryland e Carolina del Sud) e, in ultimo, alle alte latitudini nell'emisfero australe, vicino alla punta del Sud America. Questi , materiali indicativi della forza e della temperatura coinvolte nell'esplosione. Questi reperti geologici chiamati "proxy" testimoniano le temperature a la forza dell'esplosione.
"Quello che abbiamo scoperto è che le pressioni e le temperature non erano caratteristiche dei maggiori impatti che formavano crateri ma erano coerenti con le esplosioni aeree", ha detto Kennett.
Lo studio è stato pubblicato su Airbursts and Cratering.
Bersaglio Terra
La Terra è bombardata ogni giorno da tonnellate di detriti celesti, sotto forma di minuscole particelle di polvere. Dall’altro lato della scala ci sono impatti estremamente rari e catastrofici come l’evento Chicxulub che 65 milioni di anni fa causò l’estinzione dei dinosauri e di altre specie. Il suo cratere da impatto largo 150 chilometri si trova nella penisola dello Yucatán in Messico. Nel mezzo ci sono gli impatti che non lasciano cicatrici evidenti sulla superficie terrestre ma sono comunque distruttivi. L’onda d’urto dell’evento di Tunguska del 1908 abbatté 2.150 chilometri quadrati di foresta, mentre l’asteroide di circa 40 metri di diametro esplodeva in atmosfera a quasi 10 chilometri sopra la taiga siberiana.
Secondo gli autori, si stima che la cometa responsabile del raffreddamento climatico del Dryas recente fosse larga 100 chilometri, molto più grande dell'oggetto Tunguska e, si fosse frammentata in migliaia di pezzi.
Lo strato di sedimenti associato all’esplosione aerea si estende su gran parte dell’emisfero settentrionale ma può essere trovato anche in località a sud dell’equatore. Questo proxy contiene livelli insolitamente elevati di materiali rari associati agli impatti cosmici, come iridio, platino e materiali formati ad alte pressioni e temperature, come microsferule magnetiche (goccioline metalliche raffreddate), vetro fuso e nanodiamanti.
Quarzo scioccato e silice amorfa
I ricercatori sono particolarmente interessati alla presenza di quarzo scioccato, ossia un quarzo, tipicamente molto duro, la cui struttura cristallina è stata deformata a causa di uno stress abbastanza importante. Questo materiale è la prova delle prove per gli impatti cosmici: viene trovato nei crateri ma collegarlo alle esplosioni aeree cosmiche si è rivelato più una sfida.
"Quando un asteroide colpisce la superficie terrestre, tutte le fratture sono molto parallele", ha spiegato Kennett. Nel regno delle esplosioni aeree cosmiche, invece, sono presenti diverse variabili: "le pressioni e le temperature che producono queste fratture varieranno a seconda della densità, dell'angolo di entrata, dell'altitudine dell'impatto e delle dimensioni dell'impattatore".
"Quello che abbiamo scoperto, e questo è ciò che è caratteristico dello strato di impatto chiamato confine del Dryas recente, è che sebbene occasionalmente vediamo nei grani di quarzo esempi di quarzo scioccato tradizionale con fratture parallele, vediamo soprattutto grani che non sono paralleli", ha detto. Queste fratture sono visibili in uno schema irregolare, simile a una rete, di linee serpeggianti e intersecanti e fessure superficiali e sotterranee, in contrasto con le deformazioni parallele e planari del quarzo scioccato associato all'impatto trovato nei crateri. Queste deformazioni subparallele e subplanari sono dovute in gran parte alle pressioni relativamente più basse causate dalle esplosioni che si verificano sopra il suolo, affermano i ricercatori, rispetto agli impatti che entrano in contatto con la Terra.
Ciò che questi sedimenti condividono con il quarzo scioccato nei siti dei crateri è la presenza di silice amorfa, vetro fuso, nelle fratture. E questo, dicono i ricercatori, è la prova della combinazione di pressione e alte temperature (maggiori di 2000 gradi Celsius) che potrebbero derivare da un’esplosione aerea di bolidi a bassa quota. Reperti simili sono stati raccolti nei luoghi di esplosioni fuori terra, come nel sito di test della bomba atomica Trinity nel New Mexico. La bomba da circa 20 chilotoni fu fatta esplodere in cima a una torre di 30,5 metri.