Tre telescopi spaziali hanno prodotto questa immagine a largo campo della celebre nebulosa che è sede di intensa formazione stellare.
Questa è la polvere nella regione della "Spada di Orione", fotografata nell'infrarosso dal satellite europeo Herschel.
Combinando le osservazioni ottenute con i telescopi dell'ESA Herschel e Planck, gli astronomi hanno scoperto antiche strutture nell'Universo che potrebbero essere i precursori degli ammassi di galassie che vediamo oggi.
Lanciato 14 maggio 2009 insieme al satellite Planck, dopo tre anni di lavoro, l'osservatorio spaziale ESA Herschel aveva terminato la sua riserva di elio liquido refrigerante proprio il 29 aprile scorso.
Il 17 giugno, alle 12:25, era stato inviato il comando finale per portare Herschel in un orbita eliocentrica, lontano da noi ma benché la missione sia finita, l'osservatorio orbitante è ancora un punto di interesse nei nostri cieli.
Nonostante la missione dell'Osservatorio Spaziale Herschel dell'Agenzia Spaziale Europea sia terminata, i dati a disposizione continuano a fornire incredibili scoperte e a svelare i misteri dell'Universo.
Herschel è riuscito ad osservare una rara e massiccia fusione di due galassie: una collisione chiamata HXMM01, ad 11 miliardi di anni luce dalla Terra, risalente a quando il nostro Universo aveva 3 miliardi di anni.
Dopo tre anni di lavoro, l'osservatorio spaziale ESA Herschel ha terminato la sua riserva di elio liquido refrigerante: verrà messo a riposo su un'orbita solare.
Herschel ha portato a termine oltre 35.000 osservazioni scientifiche, accumulando più di 25.000 ore di dati.
Gli astronomi hanno trovato la prova che quasi tutta l'acqua presente nella stratosfera di Giove, ossia nello strato atmosferico intermedio, è stata portata dalla cometa Shoemaker-Levy 9, che colpì Giove nel 1994.
I dati dimostrano che nell'emisfero meridionale di Giove, dove si sono verificati gli impatti, è presente più acqua rispetto all'emisfero nord.
Lo studio si basa sulle nuove osservazioni del telescopio spaziale ESA Herschel.
Betelgeuse, la supergigante rossa più luminosa e vicino alla Terra, nella costellazione di Orione, sta per diventare una supernova.
Il telescopio spaziale Herschel dell'Agenzia Spaziale ESA ha rilevato la formazione di diversi archi a forma di scudo, intorno alla stella, che potrebbero entrare in collisione con un muro di polvere e detriti.
Gli astronomi hanno individuato una grande cintura di asteroidi intorno alla stella Vega, la seconda stella più brillante del cielo notturno nell'emisfero boreale, nella costellazione della Lira.
Alla luce della nuova scoperta, Vega, che nel film Contact del 1997, diretto da Robert Zemeckis e tratto dall'omonimo romanzo di fantascienza di Carl Sagan, è fonte di un segnale contenente una trasmissione dati aliena, potrebbe effettivamente ospitare pianeti extrasolari nella sua zona abitabile.
Gli astronomi hanno scoperto che vaste cinture di materiale cometario circondano due sistemi solari vicini a noi, GJ 581 e 61 Vir, che ospitano solo pianeti della categoria “Super-Terre”, tra le 2 e le 18 masse terrestri. Queste comete avrebbero potuto fornire l'acqua necessaria per formare oceani sui pianeti più interni.