Curiosity ha iniziato a rilevare i primi dati meteo.
La stazione meteorologica fornita dalla Spagna, controlla la temperatura dell'aria e del suolo, la pressione dell'aria, il vento e altri dati ogni ora da quando Curiosity ha raggiunto la sua destinazione nel cratere Gale. Possiamo dire che in una tipica giornata marziana, sulla base delle misurazioni ottenute in queste due settimane, la temperatura dell'aria oscilla tra i -2° e i -75° Celsius mentre la temperatura del terreno subisce una variazione maggiore tra il pomeriggio e le prime ore dell'alba variando dai 3° ai -91° Celsius.
Era il 6 agosto quando Curiosity ci ha fatto stare con il fiato sospeso durante la sua discesa verso il Pianeta Rosso.
Il MARDI (Mars Descent Imager), la videocamera fissata sotto lo scudo termico, ha scattato immagini a colori a 1600x1200 pixel ultimi 2 minuti e mezzo dell'atterraggio su Marte, iniziando a circa 3.7 km di altitudine fino a circa 5 metri dal suolo.
Curiosity ha esteso oggi per la prima volta dal momento del lancio a novembre 2011, il suo braccio robotico.
Lungo 2,1 metri, verrà utilizzato per manovrare gli strumenti che porta con sé e prelevare campioni di suolo marziano.
La NASA ha selezionato una nuova missione: verrà lanciata nel 2016 e studierà l'evoluzione del Pianeta Rosso per comprendere i processi che lo hanno reso diverso rispetto alla Terra.
La nuova missione, chiamata InSight (Interior Exploration using Sismic Investigations, Geodesy and Heat Transport), è un lander geofisico per indagare la struttura interna di Marte, dal nucleo alla superficie.
Risale a circa 110 milioni di anni fa: è l'impronta di un dinosauro erbivoro del Cretaceo superiore scoperta da Ray Stanford, un cacciatore di dinosauri, al NASA Goddard Space Flight Center Maryland.
Ieri per la prima volta il laser di Curiosity è stato utilizzato su Marte: il target era una piccola roccia chiamata "Coronation" (N165).
La Cheamcam ha colpito “Coronation” con 30 impulsi in 10 secondi: l'energia del laser ha eccitato gli atomi della roccia e la Chemcam ha rilevato la luce emessa analizzandola con tre spettrometri, ottenendo informazioni sulla natura degli elementi.
Come preannunciato, oggi Curiosity si prepara ad usare il laser.
Ecco il suo primo target: la piccola roccia N165.
Il vento solare rimane sorprendentemente caldo anche lontano dalla nostra stella: una ricerca condotta da Dr Kareem Osman, fisico dell'Università di Warwick fornisce un nuovo punto di vista per spiegare il fenomeno.
Il vento solare porta il calore infernale del Sole verso l’esterno ma mentre dovrebbe progressivamente raffreddarsi, si espande oltre il nostro Sistema Solare.
Per decenni, questo è stato un enigma per gli scienziati.
Grazie alle spettacolari immagini del telescopio Hubble, gli astronomi hanno individuato due cluster di stelle massicce nelle prime fasi di fusione: i due ammassi in collisione si trovano a 170.000 anni luce nella Grande Nube di Magellano.
Quello che dalle prime osservazioni sembrava un unico cluster nella regione di formazione stellare 30 Doradus (conosciuta anche come Tarantula Nebula), in realtà è composto da due gruppi di età differente (circa un milione di anni).
Il team di Curiosity ha scelto la prima destinazione del rover: Glenelg.
La zona sembra essere un punto di incontro di tre diversi tipi di terreno: si trova a circa 400 metri in direzione est-sud-est rispetto al punto di atterraggio.