Ora, team di ingegneri e geofisici della Northwestern University, dell'Università di Chicago e dell'Università della Florida Centrale ha scoperto che il pianeta potrebbe essere efficacemente riscaldato rilasciando nell'atmosfera un aerosol artificiale di milioni di nanobastoncini metallici, piuttosto che generando gas serra.

Lo studio  è pubblicato sulla rivista Science Advances.

 

Riscaldare il pianeta per renderlo un po' più abitabile

I recenti approcci di terraformazione non sono troppo invasivi e mirano, più che altro, a migliorare un po' le condizioni ambientali. Molte idee propongono di riscaldare il pianeta rilasciando gas serra nell'atmosfera per catturare più calore dal Sole. Ma, sfortunatamente, ci sono pochi ingredienti sulla superficie di Marte che potrebbero essere utilizzati per creare e rilasciare tali gas.

Questo gruppo di ricerca propone un metodo alternativo: rilasciare milioni di nanobastoncini metallici nell'atmosfera.

I ricercatori suggeriscono che i nanobastoncini metallici potrebbero intrappolare il calore più o meno nello stesso modo in cui fa la polvere marziana ma rimarrebbero nell'atmosfera più a lungo. Inoltre, i nanobastoncini potrebbero essere facilmente realizzati con materiali sulla superficie di Marte e presumibilmente riutilizzati una volta caduti a terra.

I test iniziali di modellazione hanno mostrato che i nanobastoncini si depositerebbero 10 volte più lentamente della polvere.

Per una durata di vita delle particelle di 10 anni, le simulazioni suggeriscono che il rilascio sostenuto di nanobastoncini a 30 litri al secondo riscalderebbe Marte a livello globale di circa 30 gradi Celsius e inizierebbe a sciogliere il ghiaccio.