L'oggetto 2024 BX1 rientra nella ristretta cerchia degli asteroidi avvistati qualche ora prima di entrare nell'atmosfera terrestre, per poi disintegrarsi quasi completamente. In precedenza, si erano registrati altri 7 casi del genere, tra il 2008 e il 2023. Come si ricorderà, in questo caso l'oggetto venne avvistato tramite telescopi circa 2,5 ore prima dell'ingresso in atmosfera. La palla difuoco, ribattezzata "Ribbeck bolide", è stata avvistata dalle reti dedicate "European Fireball Network" e "AllSky7" a ovest di Berlino, il 21 gennaio alle 1:32 CET.
Il tracciato del bolide di Ribbeck proiettato sul suolo e un fotogramma dell'evento ripreso dalla cittadina ceca di Frýdlan, 200 kn a SSE di Berlino - Credits: P. Spurný et al./A&A proofs/ESO - Processing: Marco Di Lorenzo
Ora un articolo sottomesso a Astronomy & Astrophysics da un team internazionale di 5 ricercatori, analizza in dettaglio le osservazioni del bolide e dei frammenti rinvenuti, ricavando risultate in parte inattesi.
Tanto per cominciare, la geometria della traiettoria è stata ricostruita con esattezza. Il bolide è apparso a 93,3 km di altezza, con una velocità iniziale di 15,2 km/s (quasi 55000 km/h) e un'angolazione di 75,6° rispetto al terreno. Dopo circa 6 secondi, la palla di fuoco si è esaurita a 21,3 km, non senza avere prima generato almeno una dozzina di frammenti visibili e avendo rallentato e leggermente deviato dalla direzione originale. L'orbita eliocentrica, calcolata a ritroso dalla traiettoria, risulta in ottimo accordo con quella stimata in base alle osservazioni astronomiche eseguite prima dell'ingresso in atmosfera.
Andamento della magnitudine assoluta del bolide nel tempo (osservazioni e modello matematico corrispondente); nell'inserto, indicazione dei principali frammenti in alcuni fotogrammi - Credits: P. Spurný et al./A&A proofs/ESO - Processing: Marco Di Lorenzo
Sulla base delle osservazioni visuali e del corrispondente modello mostrato nel grafico qui sopra, il team ha ricavato una magnitudine assoluta di circa -14.4 e quindi una massa complessiva di circa 140 kg per il meteorite originario, mentre il frammento più grande (indicato dalla lettera M nell'inserto) aveva una massa stimata di circa mezzo chilogrammo. Una massa così contenuta suggerisce un progenitore con diametro inferiore ai 50 centimetri, contro il metro stimato dalle osservazioni telescopiche; in base alle convenzioni, un corpo sotto il metro di diametro non viene definito asteroide ma meteoride.
Una aubrite proveniente da 2024 BX1, fotografata al Museo di storia naturale di Berlino da Laura Kranich, una studentessa che ha partecipato alla ricerca e ha trovato questa meteorite vicino al villaggio di Ribbeck. Il cubo serve per dare un’idea delle dimensioni, il lato misura 1 cm - Crediti: Laura Kranich/Museum für Naturkunde Berlin
Questa apparente contraddizione nelle dimensioni suggerisce una albedo elevata del progenitore. I meteoriti recuperati a terra sono stati classificati come "aubriti", delle acondriti composte principalmente da grandi cristalli bianchi di ortopirosseno, poveri di ferro e ricchi di magnesio, di origine magmatica. Insieme allo spettro del bolide (riportato nell'immagine di apertura) e all'albedo elevata, questo conferma l'appartenenza a una categoria rara, quella degli asteroidi di tipo E, ricchi di enstatite e che hanno come capostipite l'asteroide 44 Nysa, nella fascia principale.